Alessandro Carlini, il Venerdì 21/11/2014, 21 novembre 2014
LA MOGLIE PERFETTA DEL JIHADISTA TRA POLPETTE E
M&MS–
Le donne del cosiddetto Stato islamico non possono partecipare ai combattimenti ma il loro contributo può essere fondamentale dietro le linee. Questo almeno è quanto afferma la Zora Foundation, una sorta di «agenzia» che cura la comunicazione dell’Isis, rivolgendosi in particolare al pubblico femminile, per il quale ha lanciato un servizio sul web con tutti i consigli per essere la moglie perfetta del mujaheddin. Secondo il Times, fra questi ci sono molti immancabili consigli di cucina: viene infatti chiesto alle «sorelle» di condividere le loro ricette per preparare piatti nutrienti e facilmente trasportabili.
Ed ecco che quindi fra i cibi del «combattente» non possono mancare delle polpette a base di burro, datteri e farina di miglio. Si potrebbe definire come un piatto povero, ma rispettoso della legge islamica, e quindi «halal». Soprattutto, di facile preparazione. Sono ottime, afferma la Zora Foundation, se gustate col caffè, casomai per iniziare una giornata sul campo di battaglia. Non solo viene descritto come prepararle ma vengono anche spiegate le loro caratteristiche nutritive, e non certo per soddisfare il palato dei combattenti. Per le polpette il sito dell’Isis afferma: «Contengono una significativa quantità di calorie e aumenteranno la forza e la resistenza del mujaheddin, ad Allah piacendo». Tutto questo ha sorpreso anche gli esperti di anti-terrorismo. «Non ho mai visto nulla di simile sino ad ora, ci sono alcuni forum online che promuovono cose simili, ma è la prima volta che compare una vera organizzazione mediatica per dare consigli alle donne sul loro ruolo nello Stato islamico» ha dichiarato Charlie Winter, della Quilliam Foundation, gruppo britannico che contrasta l’estremismo.
Sembra però che le «tentazioni» per certi cibi anche fra le sorelle della jihad siano molto forti. Nei mesi scorsi è emerso, seguendo l’attività su Twitter di alcune di loro, che erano alla disperata ricerca di Nutella e degli M&M’s, i famosi confetti di cioccolato ricoperti di glassa colorata, difficili da trovare nelle zone di Siria e Iraq in cui l’Isis ha consolidato il suo potere. In realtà si tratta di prodotti tipici del consumismo occidentale, da bandire perché rischiano di frenare lo spirito dei jihadisti. Ma molte delle ragazze diventate mogli dei mujaheddin arrivano da Paesi come Gran Bretagna, Francia e Belgio, e non è facile per loro abbandonare le abitudini consolidate nell’arco di anni.
Accanto ai consigli di cucina, ci sono molte altre «guide» per le mogli che assistono i mariti al fronte. Viene chiesto loro di tenersi in forma facendo jogging, per non diventare un peso per i guerriglieri, e viene insegnato come ricucire al meglio gli abiti dei miliziani. Ci sono perfino «corsi» online su come fornire il primo soccorso, in particolare per le ferite da arma da fuoco. Però le donne della jihad sono sempre più attive non solo dietro fornelli e macchine da cucire. A Raqqa, roccaforte dell’Isis in Siria, ci sono già due brigate di «poliziotte» che fanno rispettare la Sharia.