Fulmini 22/11/2014, 22 novembre 2014
DECISIONI
«Era dal 2013 che ci pensavo. Però mi sono detto, aspettiamo di vedere come va con la nuova era, con il turbo. Quest’anni poi è andata come è andata e a settembre ho preso la decisione» (Fernando Alonso e l’addio alla Ferrari).
NAZIONE «Io non penso che Vettel farà fatica ad adattarsi. In fin dei conti c’è già stato un altro tedesco in Ferrari che mi pare si sia trovato ottimamente… Certo, a Maranello troverà un ambiente molto diverso da quello giovanile e rilassato della Red Bull. Dietro la Ferrari c’è una nazione» (Christian Horner, team principal della Red Bull).
DENTE «Oggi faccio il centravanti perché a 5 anni una pallonata mi ruppe un dente. Stavo in porta per imitare mio fratello. Mia mamma mi disse che, se volevo continuare con il calcio, mi sarei dovuto scegliere un altro ruolo» (Fernando Torres).
FORTUNA «In una città difficile come Napoli sarei potuto finire a fare tante cose, ma per fortuna c’è stato il calcio, la mia passione di bambino» (Totò Di Natale).
DERBY «Quello di Milano è un derby anomalo, oggi manca il senso di appartenenza, come lo avevamo noi, da una parte e dall’altra. Oggi è una partita molto più sentita dai tifosi che dai giocatori» (Demetrio Albertini).
PASSIONI «Avessi avuto altre passioni avrei speso molto meno» (Maurizio Zamparini).
ITALIANO «È così ovunque: dagli All Blacks all’Australia, dalla Francia all’Inghilterra. Non importa dove si è nati, conta l’impegno profuso per arrivare. Oggi mi sento molto italiano» (Samuela Vunisa, che oggi esordisce con la nazionale italiana di rugby).
DIVO «Quando avevo 17-18 anni già pensavo di diventare il pèiù forte giocatore nella storia della Svezia. Tutti ridevano, mi trovavano arrogante, un divo. Dicevano “chi crede di essere, questo ragazzino?!”. Ma ora tutto si sta verificando. E così rispondo a tutti quelli che non ci hanno creduto. E godo, ma non sono sazio» (Zlatan Ibrahimovic).
STORIA «Ora i tennisti sono più veloci, potenti e resistenti, noi giocavamo con le racchette di legno, impossibile dire come ci comporteremmo. Di certo, il nostro è stato un gran momento, se avessi avuto questa tecnologia sarei stato molto più forte, ma non mi sarei divertito tanto; avrei più soldi, ma io ho fatto parte della storia, e ci sembrava che quei soldi fossero incredibili, anche se la proporzione era uno a 10 rispetto a oggi» (John McEnroe).