Stefano M. Torelli, Sette 21/11/2014, 21 novembre 2014
MONETE D’ORO PER IL CALIFFO
L’ultima trovata di Abu Bakr al-Baghdadi, sedicente califfo dell’Isis (lo Stato Islamico), sarebbe quella di coniare nuove monete. Non monete qualsiasi, ma il dinaro che fu introdotto da Uthman, terzo Califfo dell’Impero islamico dopo Maometto, nel Settimo secolo. Un altro passo verso il ritorno all’epoca vagheggiata dai jihadisti dell’autoproclamato Califfato. Le monete originali erano il dinaro, appunto, vale a dire una moneta d’oro del peso di 4,25 grammi, e il dirham, moneta d’argento di 3 grammi. Le famose due facce della moneta: da un lato il valore e il nome del califfo, dall’altra una frase che richiama all’Islam. Ancora oggi, la maggior parte dei Paesi arabi hanno monete chiamate dinaro o dirham, proprio in onore della vecchia moneta aurea dei primi califfi. Resta da vedere quanto davvero l’Isis possa permettersi un investimento simile, dal momento che, ai prezzi attuali dell’oro, un dinaro varrebbe quasi 130 euro. La moneta più cara al mondo…