Notizie tratte da: Michel Pastoureau # Il maiale # Ponte alle Grazie 2014 # pp. 152, 13,90 euro., 21 novembre 2014
Notizie tratte da: Michel Pastoureau, Il maiale, Ponte alle Grazie 2014, pp. 152, 13,90 euro.Vedi Libro in gocce in scheda: 2298735Vedi biblioteca in scheda: mancaMaiale «Del maiale non si butta via niente»
Notizie tratte da: Michel Pastoureau, Il maiale, Ponte alle Grazie 2014, pp. 152, 13,90 euro.
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Maiale «Del maiale non si butta via niente». Dalla pelle si ricavano cuoio e pergamene, con il sego si producono candele e con le budella si fabbricano corde d’arco, con i tendini quelle degli strumenti musicali e le sue setole diventano spazzole o pennelli. E poi, naturalmente c’è la sua carne.
Antico Il maiale non è il più antico amico dell’uomo. Lo hanno preceduto il cane, gli ovini, i caprini e certi bovini. Ma è di certo uno degli animali il cui allevamento si è diffuso più velocemente e abbondantemente dalla comparsa dell’agricoltura.
Domestici Per passare dall’animale selvatico a quello domestico ci sono volute 25 generazioni di suini. Nell’animale addomesticato vi sono alcune modifiche anatomiche: denti, muso e arti più corti e piedi più massicci.
Maschi A partire dal VII millennio a.C i maschi venivano uccisi all’inizio dell’inverno quando diventava difficile nutrirli, prima delle femmine – che venivano tenute in serbo per la riproduzione.
Demonio È dal III millennio a.C che il maiale è presente in tutto il bacino mediterraneo. In Egitto viene disprezzato dai popoli nomadi ma e consumato dagli agricoltori stanziali fino alla metà II millennio a.C, quando viene riservato al culto di Osiride, a cui è dato in sacrificio. In seguito però, verrà discreditato e da animale offerto al Dio del Nilo e della vegetazione diventerà tributo di Seth, un Dio demoniaco della religione egizia.
Sacrificio I Greci lo offrono a Demetra, Dea della vegetazione, a cui un tempo il porco avrebbe saccheggiato i raccolti. Il sacrificio è sempre cruento ma sancisce le occasioni in cui la religione concede di mangiare carne. Chi la mangia viene purificato e rinforzato delle sue energie vitali.
Sapori Nella Naturalis Historia, Plinio il vecchio sostiene che la carne di porco ha cinquanta sapori diversi, mentre quella degli altri animali ne ha uno solo. I suoi contemporanei preferiscono quella dell’adulto, meglio se morto per essere stato eccessivamente nutrito.
Testa Il maiale malato cammina con la testa inclinata da una parte.
Manto In De re rustica, Varone fa sapere che i romani del suo tempo preferivano quelli con il manto uniforme, non pezzato. Il verro può essere castrato dopo un anno e le scrofe possono partorire dopo il dodicesimo mese di vita, con una frequenza di due volte l’anno.
Rosa Solo nel XVIII secolo il manto del maiale diventa rosa. Prima era marrone, grigio, nero o pezzato.
Scrofa prodiga Colei che partorisce più suinetti del numero delle sue mammelle. Leggendaria la scrofa dell’eroe troiano Enea, che a Lavinium avrebbe partorito trenta maialini. La sua effige fu preservata nel bronzo. Il suo corpo in salamoia.
Errore Nell’Histoire Naturelle (1756) il conte di Buffon si interroga sul perché il numero di mammelle della scrofa – una dozzina solitamente – sia spesso inferiore ai suinetti di una figliata. Dopo numerose elucubrazioni deduce che si tratta «di un errore della Natura che lo ha creato».
Impuro I maialini destinati al sacrificio dovevano essere immolati in cinque giorni. Dal sesto erano considerati impuri. Il maiale vive fra i quindici e i vent’anni ma se nel frattempo dovesse perdere un occhio morirebbe subito.
Mandria Per una buona mandria ci vogliono almeno cento capi e un verro ogni dodici scrofe.
Accoppiamento L’accoppiamento fra cinghiale e scrofa è più semplice dell’incrocio fra asino e cavalla. Lo diceva Aristotele.
Caccia Il cinghiale gode dell’ammirazione dei romani. La sua caccia, celebrata da Omero, è un tema classico delle letteratura greca e latina: si pratica a piedi, con l’aiuto di mute appositamente addestrate che spingono la bestia verso le reti in cui gli uomini l’attaccano corpo a corpo. Armati solo di asta appuntita.
Coraggio Nel De Bello Gallico di Cesare il cinghiale simboleggia il coraggio assoluto.
Gastronomia Nel II a.C. le carni cinghiale vengono considerate pregiate: «Un pezzo forte della gastronomia romana».
Nomi Ai Romani il cinghiale era tanto gradito, che ne presero in prestito il nome aper e lo usano per se stessi: Aprianus, Apricius, Apronius, Apronianus ecc sono i cognomi a cui ha dato vita il porco. Il maiale domestico (porcus, scrofa, verres) o la specie suina in generale (sus) hanno generato soprannomi: Porcius (frequentissimo, e per di più cognome dalla prolifica gens di Catone il Vecchio), Porcina, Scrofa, Scrofinus, Verres, Verrius, Verrinus, Suinus, Suillus, Suarius (gli ultimi tre più raramente). Soltanto maialis (termine che indicava il maiale castrato), assente dall’antroponimia, sembra esser stato davvero infamante. Molti di questi nomi hanno lasciato traccia nell’antroponimia italiana (dove il maiale domestico è peraltro più ricorrente del cinghiale): Porco, Porcaro, Porcello, Serotino, Suino [vedi anche scheda 294461].
Carogne Il maiale è onnivoro. Mangia tra l’altro carogne, melma, i propri escrementi o lo sterco di cavallo, se mischiato con crusca o granaglie. Quello di città si nutre di rifiuti e degli scarti delle botteghe. Spesso lo si trova a grufolare nei campisanti.
Caldo « Il cardo piace molto all’asinello, lo stronzo caldo al signor Porco» (Proverbio francese).
Cimiteri Filippo II che si trovò costretto a far recintare il cimitero degli Innocenti a Parigi per impedire che i maiali dissotterrassero i cadaveri. Decisioni simili furono prese a Rouen nel 1302, a Bruges nel 1337, a Nancy nel 1385 e a Norimberga nel 1416.
Rozzo «Di tutti i quadrupedi il maiale è il più rozzo, in esso le imperfezioni formali sembrano influire sull’indole: ogni sua abitudine è volgare e ogni gusto è immondo, ogni sua sensazione riconduce a una furiosa lussuria e a una brutale ingordigia, che lo induce a divorare ogni cosa gli si pari innanzi, non esclusa la sua prole appena nata» (così il conte di Buffon nella sua Histoire Naturelle pubblicata 1756)
Vizi I vizi del maiale: sudiciume (sordes); ingordigia (gula); lussuria (luxuria) e collera (ira).
Gola Il maiale non guarda mai verso il cielo sempre verso terra dove spera di trovare cibo.
Avaro «L’avaro è come il porco, vien buono quando è morto» (proverbio)
Vista Il maiale non ci vede bene anche per questo spesso finisce nella melma. Nel Medioevo la cecità era ritenuta un vizio poiché la vista era il più nobile dei cinque sensi. Siccome Dio veniva identificato con la luce i cechi e gli animali notturni venivano considerati seguaci del diavolo.
Fango «Il cane è tornato al suo vomito, la scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango» (Seconda lettera di Pietro, 2, 22).
Sporco Il suino non è di per sé un animale sporco. Gli piace l’acqua e se non soffre il caldo rimane pulito. Tuttavia ha difficoltà di respirazione e per rinfrescarsi cerca di continuo acqua o fango.
Il porcaio Ragazzo spesso sempliciotto che conduce i maiali (una sessantina) nel bosco. Di notte dorme affianco a loro. Vive solitario.
Guardiano La parabola del figliol prodigo che, dopo aver dilapidato il proprio patrimonio è costretto a diventare guardiano dei maiali [Luca, 15,11-32].
Processi In quell’epoca numerosi maiali finirono sotto processo. Capi d’accusa? Devastazione di giardini, razziamento di depositi, visite non gradite in certe botteghe, o addirittura tentato omicidio.
Condanne Quella volta che nel 1266, il prevosto dell’abazia di Sainte-Geneviève ordinò di ardere vivo un maiale colpevole di aver divorato un bambino. La stessa sorte toccò a un porco di Torcy, nel 1274, accusato di aver ammazzato il suo guardiano. A Pont-de-L’Arche in Normandia, un suino venne impiccato per avere ucciso un bambino, dopo un istruttoria che durò ben 24 giorni. La scrofa che nel 1497 ne ferì un altro fu squartata viva e ai suoi proprietari, il tribunale impose un pellegrinaggio a Notre-Dame de Pontoise «dove nel giorno di Pentecoste grideranno “Grazie”, riportandone attestato».
Il maiale regicida Il principe Filippo di Francia che, il 13 ottobre 1131, venne disarcionato per colpa di un maiale errante che fece imbizzarrire il suo cavallo e morì. Rex Philippus a porco interfectus «il re Filippo ucciso da un maiale» si scriverà per secoli nei libri di storia.
Censimenti 1 Nel 1086 la contea di Rutland conta 1.026 cavalli, 3.167 bovini. 11.414 maiali, 31.650 pecore e circa 30.000 abitanti.
Censimenti 2 Tra il 1731 e 1732 in Champagne vi erano 92.884 porci contro 153.666 cavalli, 213.476 vacche e 713.015 pecore.
Censimenti 3 Agli inizi del 1700 a Pontarlier (Franca Contea) si contavano 312 maiali per una popolazione di 22.061 abitanti.
Nobili Nel XVIII secolo il consumo di carne di maiale si era fatto scarso. Troppo costoso per i poveri, poco gradito dai ricchi. Sulle tavole dei nobili trionfavano il vitello, il pollame e la selvaggina. Il manzo era considerato «ordinario».
Sale Il costo della carne di maiale era salito alle stelle per via dell’aumento del prezzo del sale dovuto alle gabelle.
Consumi Alla fine del regno di Luigi XV il salumieri di Parigi vendevano solo 15mila porci l’anno, quando tre secoli prima, durante la Guerra dei Cent’anni in piena crisi economica ne smaltivano più del doppio. E questo per una popolazione nettamente inferiore.
Macellai Durante l’Ancien Régime la corporazione dei macellai era la più temuta. Il macellaio era sempre un uomo ricco, potente, violento, sobillatore, crudele e sanguinario. Tant’è che veniva paragonato al boia. Da sempre vicino al potere, alle volte sono ricorsi alla violenza per conquistarlo. Mettendosi a capo del popolo insorto o alleandosi con i tiranni.
Ricchi «I macellai sono sempre stati ricchi, anche a Roma dove, in certe epoche, hanno tuttavia goduto di una posizione simili al dipendente pubblico.
Luigi XVI Louis Legendre, il macellaio che partecipò attivamente alla Rivoluzione e propose di smembrare il cadavere di Luigi XVI in tanti pezzi quanti erano i dipartimenti di Francia cosicché ognuno potesse avesse una parte del corpo del tiranno.
Salsamentarii Nel Medioevo, a Roma, già si distinguevano fra macellai di manzo, di montone e maiale. Questi ultimi venivano a loro volte suddivisi in salsamentarii – quelli che mettevano le carni sotto sale – e botularri, che invece vendevano sanguinacci e salsicce. In Francia bisognerà aspettare il 1475 per vedere i primi charcutiers (da chair cuite, carne cotta). Fino al 1705 tutti gli altri macellai saranno autorizzati a vendere il maiale fresco.
Castrino Il castrino che si occupa dei maiali non è lo stesso che si occupa di cavalli o tori. È specializzato nel castrare i porci, tutt’al più può seguire la monta o eseguire la ferratura – quell’anello conficcato nel grugno dell’animale per evitare che grufoli.
Riproduzione «Per Buffon il maiale è interamente ricoperto di grasso come la balena, diversamente dall’uomo non perde i denti da latte, possiedi canini allungati come quelli dell’elefante e della “vacca di mare” – il tricheco – ha piedi inclassificabili, forcuti benché non rumini, uno stomaco senza eguali e soprattutto “malgrado la limitata quantità di liquido seminale gli è sufficiente un solo accoppiamento per riprodursi , e in gran numero”».
6.434.338 In una dozzina d’anni una scrofa può produrre fra i due e i trecento maialini. Un famoso calcolo di Vauban dimostra che in dieci generazioni riesce a generare 6.434.338 discendenti. È l’animale più prolifico della sua taglia. [in scheda n. 2294453]
Tre La scrofa entra in pubertà tra il sesto e l’ottavo mese, i calori durano dai due ai cinque giorni e con un ciclo di tre settimane circa. La gestazione dura tre mesi, tre settimane e tre giorni. Pare che sia da questa serie numerica che il tre viene indicato come ciclo perfetto.
Sacrificio 2 Il giorno del sacrificio inizialmente cadeva intorno al solstizio d’inverno in seguito, per via delle festività natalizie, avveniva a gennaio. Ma mai di 17, poiché è il giorno di Sant’Antonio, il patrono del maiale.
Sant’Antonio Sant’Antonio, nato attorno al 255 d.C, figlio di una nobile famiglia dell’Alto Egitto, rimase orfano da giovane. Fu allora che vendette tutti i suoi beni per seguire la chiamata di Cristo e ritirarsi, in completa solitudine, nel deserto. Lì, ad insidiarlo lo aspettava il diavolo ma sant’Antonio riusciva a non cadere in tentazione e la sua fama fu tale che alcuni vollero essere suoi discepoli creando così una delle prime forme di vita eremitica – per questo verrà spesso considerato padre del monachesimo –. Successivamente, il santo ritrovò il piacere dell’isolamento e si addentrò nel deserto dove visse solitario fino a 102 anni. Nel XI secolo le sue reliquie verranno spostato da Costantinopoli s Viennes (valle del Rodano)
Tentazioni Metodi usati dal diavolo per far cadere sant’Antonio in tentazione secondo l’iconografia assumere le sembianza di bellissime donne nude, spaventarlo trasformandosi in bestie feroci e malvagie come lupi, orsi, scorpioni. Ma le prime immagini occidentali trasferirono sant’Antonio dal deserto ai boschi e fra le bestie feroci fecero la loro comparsa anche i cinghiali.
Fuoco Nella valle del Rodano ci si affidò alla protezione di sant’Antonio nel 1090, quando la regione fu colpita da una epidemia di «fuoco sacro», una forma di epilessia che in seguito verrà chiamata Fuoco di Sant’Antonio. Fu allora che divenne un guaritore. Affianco alla chiese che conservava le sue reliquie sorse un ordine ospedaliero per curare malti e assistere pellegrini. Quando l’ordine si espanse si specializzò, come fonte di sostentamento, nell’allevamento dei maiali. Inoltre, girava voce che, il lardo conteneva proprietà benefiche per la cura del fuoco di Sant’Antonio. Da allora i frati Antoniani ebbero l’autorizzazione di lasciare liberi i loro maiali purché identificati da una campanella al collo. A Parigi ottennero questo privilegio fino al XVI secolo.
Il mattatore L’animale deve essere digiuno da almeno un giorno. Il mattatore lo immobilizza e lo stordisce per evitargli inutili sofferenze. Poi gli recide la carotide e, a quel punto, con l’aiuto delle donne ne raccoglie il sangue. Poi procede con la raschiatura delle setole e dell’epidermide quindi lo eviscera. Segue il disossamento e l’insaccatura che però dura anche diverse settimane. Mentre il tagli dell’animale spetta agli uomini le donne posso insaccare.
Saint Cochon Al sacrificio segue la festa di «Saint Cochon». Un vero e proprio evento che raduna tutta comunità. Si mangia abbondantemente si distribuiscono le parti di maiali ai familiari, si balla, si scherza e si dicono «porcate».
Chiacchiere «Ciò che v’è di più raro per la strada è un maiale che non russa, un cane che non trotta, due donne che non chiacchierano» (proverbio francese).
Porcata Dall’antichità alla fine del Medioevo il cane era considerato impuro agli occhi della società che considerava il suo comportamento sessuale una vera oscenità. Solo quando il cane diventa il fedele amico dell’uomo, il vizio delle lussuria viene affibbiato alla scrofa, che diventa l’animale libidinoso per antonomasia. Dal XVII secolo in poi il termine cochonnerie (porcata) verrà usato per definire pratiche oscene.
Cochon L’etimologia della parola cochon è molto incerta. Il termine, sconosciuto al latino e alle lingue germaniche, è attestato nel francese antico dopo la fine del secolo XI e diventa d’uso corrente nel XII. Ma solo a partire dal Settecento si diffonderà in tutte le regioni francesi, diventando il termine più comune per designare il maiale domestico. In passato alcuni filologi hanno creduto di vedere in cochon un derivato di coche (tacca, anticamente scrofa), poiché le scrofe e i verri castrati venivano spesso marchiati con un’intaccatura all’orecchio.
Large White L’allevamento intensivo del maiale nasce nel XIX secolo. A partire al 1740 in Inghilterra si registrano i primi tentativi di miglioramento della razza. Nel 1885 Francia e Italia importarono dall’Inghilterra Large White, la specie dalla pelle bianca che ancor oggi è dominante nel mercato europeo.
Mosè Il consumo di carne di porco è vietata agli israeliti dalla legge di Mosè (Levitico, 11,7; Deuteronomio, 14,8). Così quando fu fondato lo stato di Israele, l’allevamento del maiale fu proscritto in tutto il territorio. Non solo non si può mangiare ma non va neanche toccato. Di conseguenza neanche le sue pelle possono essere conciate. Alcuni rabbini evitano addirittura di pronunciarne il nome. Il Talmud ad esempio lo designa con un vago davar acher (altra cosa).
Turisti Oggi in Marocco e in Tunisia si allevano maiali per rifornire di carne alberghi che ospitano turisti.
Credi Alcuni ritengono che il veto religioso provenga dal fatto che il maiale è solito nutrirsi di immondizia per cui viene considerato impuro; altri sostengono che, quella di porco, è una carne difficile da digerire e «nei paesi caldi diventa presto malsana»; C’è anche chi crede che il maiale fosse l’animale totemico delle tribù ebraiche primitive, ma c’è ma chi osserva che il porco non è l’unico animale vietato e perciò è più probabile che si tratti di una classificazione zoologica.
Corano Il Corano vieta, oltre alla carne di maiale, anche la carne di qualunque animale che non sia stato sgozzato secondo un certo numero di prescrizioni rituali.
Demoni Quel indiavolato che viveva nelle tombe del paese dei Geraseni che fu esorcizzato da Gesù quando ordinò ai suoi demoni di uscire da lui e entrare in una mandria di porci. Poco dopo i maiali, un paio di migliaia, si buttarono giù da una rupe.
Figure Quegli autori e artisti cristiani che fanno dell’animale vilipeso dagli ebrei una delle figure utilizzate per disegnarli
Perle «Gettare le perle ai porci» (il Vangelo Secondo matteo 7,6).
Soldi Il maiale è poi diventato simbolo di prosperità, scelto come amuleto, come immagine monetaria nell’antica Roma, nel XVIII secolo si è trasformato in un salvadanaio in Inghilterra (piggy banks), per diventare un portafortuna sotto forma di dolci.
Nota: Pastoureau non ne parla ma c’è anche il cotechino a capodanno che con le lenticchie porta soldi.
Somiglianze 1 «Contrariamente all’orso e al maiale, la scimmia non assomiglia affatto all’uomo, ma è così diabolica che riesce a fingere di assomigliargli» (Konrad von Megenberg, autore tedesco).
Somiglianze 2 Nessuno piccolo di animale somiglia di più al neonato di un maialino.
Embrioni Quel team di ricercatori canadesi che ha dimostrato come una scrofa ha potuto fungere da madre in affitto di un embrione umano per alcune ore. Quelle che servivano per operare la madre biologica.
San Nicola La legenda di San Nicola che diffuse l’idea della trasformazione di umani in porci, sembra aver avuto origini in Lorena, quando tre orfanelli chiesero la carità a un macellaio. Quest’ultimo, dato i tempi di carestia, pensò bene di ucciderli e gettarli nel salatoio per poi farli a pezzi e rivenderli come tagli di maiale pregiati. Fu allora che san Nicola, con un semplice segno della croce, riuscì a ricomporre i corpi dei piccoli e a farli risuscitare.
Anangramma porcus=corpus.
Medicina Nel Medioevo, per via dei divieti della Chiesa che proibivano la mutilazione del corpo umano dopo la morte, le scuole di medicina usavano dissezionare i maiali a scopo didattico. A Padova, agli inizi del XIV, professori e studenti consumano circa cinquecento maiali l’anno.
Insulina In medicina il porco è molto utile all’uomo. Molti dei suoi organi come fegato, milza, cistifellea, tiroide, ovaie, cuore, stomaco o pancreas, finiscono nei farmaci: «Nessun altro animale fornisce all’industria farmaceutica altrettante sostanze curative, alcune delle quali, come l’insulina, consumate su vastissima scala».
Trapianti Cuore e fegato di maiale possono essere trapiantati negli esseri umani. I problemi legati al rigetto sono stati risolti, «a questo genere i interventi seguono spesso problemi di varia natura ma appare chiaro che saranno gli organi di maiale a compensare la mancanza di organi umani».
Organi Negli Stati Uniti quarantamila persone hanno bisogno di un cuore nuovo, ma soltanto duemiladuecento di loro lo avranno. In Québec più di cinquecento pazienti aspettano un trapianto. Sono quasi cinquemilacinquecento in Francia e ventimila in tutta l’Europa (dati del 1996) [Vedi anche 2294456
Donazione d’organi: i maiali ci vengono in soccorso
Fin dai primi del Novecento - Québec Science, 1996].
Xenoinnesti Il primo tentativo di trapianto di organi di maiale risale al 1906 quando il chirurgo lionese Mathieu Jaboulay innestò il rene di un maiale in una donna affetta da insufficienza renale. Fu un fallimento: «Fra il 1962 e il 1992 furono tentati trenta xenoinnesti. Bilancio degli interventi: trenta decessi».
Ebola Anche se lo scimpanzè è considerato il donatore privilegiato per l’essere umano, si è preferito studiare il maiale per via del rischio di infezioni molto alto. «Questi animali sono portatori di virus che potrebbero colpire l’uomo, e in particolare un virus simile a quello dell’Aids, I’Sltv, che provoca leucemie e linfomi e si trova nel 40 per cento dei babbuini. La recente epidemia di febbre emorragica dovuta al virus Ebola illustra la gravità di tale minaccia».
Macello «Per l’opinione pubblica, sacrificare i babbuini per i loro organi è molto meno accettabile che uccidere dei maiali, che in ogni caso vengono mandati al macello in quantità industriali».
Il caso della scrofa di Falaise. Nel 1386, a Falaise, in Normandia, una scrofa vestita da uomo fu trascinata da una cavalla nella piazza del castello dove era stato montato un patibolo. Il boia, davanti a una folla di contadini e una moltitudine di maiali, prese a mozzarle il grugno, poi le tagliuzzò un coscia e dopo averle messo addosso una maschera dalle fattezze umano l’appese per le zampe posteriori a una forca e la lasciò morire. Poi l’animale morto venne fissato di nuovo alla cavalla per gli ultimi infamanti giri del trascinamento. I suo resti poi vennero finalmente bruciati.
Tribunali I maiali non erano i soli animali condannati dai tribunali. La stessa sorte toccava anche a cani, cavalli, muli e bovini.
Potere In Orwell il maiale è la bestia più intelligente, tanto da diventare leader della rivolta della Fattoria degli animali. Poi, però, sfruttano il loro potere, sottomettono e schiavizzano agli altri animali e finiscono per allearsi con i contadini.
Stalin In la Fattoria degli animali, Napoleone, il capo maiale è una caricatura di Stalin mentre i verri che lo circondano sono i dirigenti sovietici. Uno di loro ricorda Trotski, così ideologico che viene eliminato. Sette molossi incarnano la polizia municipale, mentre le pecore, prive di ogni spirito critico, sempre pronte a seguire i capi, rappresentano il popolo rincretinito e indottrinato.
Città Già nel IV secolo d.C Platone, nel secondo libro della Repubblica contrappone la città ideale – che ancora non esiste – alla città dei porci – quella degli uomini – che ha l’unico scopo di soddisfare i bisogni dei sensi e del corpo.
Scala Secondo Platone il maiale è vile e occupa il gradino più basso della scala sociale.
Favole Il maialino buono, asessuato, umanizzato, giovane, buffo, pulito, astuto e soprattutto allegro è il protagonista delle favole moderne.
Porcellini La storia del lupo che dà la caccia ai tre porcellini dopo averne distrutto le case fu stampata per la prima volta a Londra nel 1843m ma ne esistono tracce in proverbi e filastrocche nell’Inghilterra e nella Germania del Seicento.
Dumas Alexandre Dumas, che regalò al famoso attore Harel, un maialino con cui condividere il letto.
Appartamento La recente moda del maiale da appartamento, nata negli Usa di sicuro non si svilupperà su grande scala ma è degna di nota se si considerano gli istinti animali del porco.
La Cochonnerie di Vauban (1070)
L’Histoire Naturelle del conte di Buffon (1756) riassume la maggior parte delle conoscenze e delle preoccupazione settecentesche sulla specie suina.
Il primo Teddy Bear data 1902.