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 2014  novembre 20 Giovedì calendario

ROMA - L’effetto della sentenza Eternit non si misura solo sul dolore dei familiari delle vittime

ROMA - L’effetto della sentenza Eternit non si misura solo sul dolore dei familiari delle vittime. Il versante è anche un altro. Quello delle norme: perché poche altre volte una disposizione di legge è stata percepita come del tutto "distante dalla giustizia". Dal premier ai magistrati passando per partiti e associazioni. La richiesta è una, semplice, da attuare al più presto: le norme sulla prescrizione, regolate dalla cosiddetta legge ex Cirielli approvata dalla maggioranza di centrodestra nel 2005, vanno assolutamente cambiate. Lo ripetono "da anni". Da nove per l’esattezza, dall’approvazione della ex Cirielli. "Quella legge è assolutamente inadeguata e la riforma della materia della prescrizione è una urgenza". Questo il commento di Rodolfo Sabelli, presidente dell’Associazione nazionale magistrati. Che interviene nel dibattito scaturito dal verdetto pronunciato ieri dalla Cassazione che ha annullato la condanna a 18 anni di reclusione al magnate svizzero Stephan Schmidheiny, dichiarando prescritto il reato di disastro ambientale doloso. E, con i magistrati, in tanti nelle ultime ore chiedono che venga rivisto tutto l’impianto normativo sulla prescrizione. Ecco perché il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al Tg1 ha annunciato: "Il Consiglio dei ministri ha già definito una nuova disciplina della prescrizione che la prossima settimana andrà in parlamento. Faremo di tutto perché l’iter sia il più veloce possibile affinché il provvedimento sia approvato". Il Guardasigilli ha poi sottolineato (sempre in riferimento alla sentenza Eternit) "che vi è una riforma dei reati ambientali ferma in parlamento: vogliamo si arrivi ad una rapida approvazione". La reazione delle istituzioni. I presidenti di Camera e Senato, Pietro Grasso e Laura Boldrini, annunciano che la riforma delle norme partirà dalla Camera. Le due presidenze si sono accordate in tal senso per sbloccare l’esame della riforma contenuta in disposizioni all’interno di leggi sia all’esame della Camera che del Senato. E il presidente del Senato: "Non ho letto la sentenza sul caso Eternit e non posso commentare, ma c’è una legge sulla prescrizione che è sbagliata e che va cambiata al più presto, sono anni che lo dico". Necessità simile era stata indicata anche dal premier. Cambiare la normativa. Questa la posizione del presidente del Consiglio. Che ha così commentato: "O la vicenda Eternit non è un reato o, se è un reato ma è prescritto, bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione". Matteo Renzi ha aggiunto: "Da premier dico processi più veloci, senza l’incubo della prescrizione. Ci sono dei dolori che non hanno tempo: mi colpiscono da cittadino, e mi fanno venire i brividi, le interviste a qualche familiare, vedove o figlie, che mostrano una dignità pazzesca, che crede nella giustizia e continua a combattere". Cgil: "Corsia preferenziale per nuova prescrizione". Rivendicare il processo per avere giustizia per quei morti. Parte da qui Susanna Camusso, parlando a Bologna della vicenda Eternit. Il segretario della Cgil si definisce "esterrefatta" per la sentenza e poi incalza il governo: bisogna andare oltre l’annuncio di un decreto sulla prescrizione. Un provvedimento di questo tipo "sarebbe un atto di assoluta giustizia per il Paese: serve subito una corsia preferenziale". Legambiente: "Introdurre anche reati ambientali". Per Vittorio Cogliati Dezza, presidente dell’associazione ambientalista, "l’indignazione di Renzi è positiva". Ma non basta, perché per modificare concretamente questa situazione "è bene chiarire che non si tratta solo di un problema di tempi di prescrizione, ma occorre che venga approvato il disegno di legge sull’introduzione dei delitti ambientali nel codice penale". L’appello di Legambiente è rivolto al premier e ai ministri per "arrivare entro l’anno al via libera in commissione a palazzo Madama e per i primi giorni del 2015 all’approvazione in aula". Don Ciotti: "Come si può prescrivere la giustizia?". Il presidente di Libera affida a una nota la propria riflessione. "Non è mia intenzione giudicare il lavoro dei magistrati, che spesso non posso fare altro che applicare puntualmente le leggi. Mi chiedo però che leggi siano quelle che ammettono la prescrizione per reati gravi, tali da configurarsi come una vera e propria strage, e i cui effetti si protraggono oltre i tempi stabiliti per la loro punibilità". Poi le domande: "Come può cadere in prescrizione la ricerca di verità e la speranza di giustizia? Come può essere prescritta la responsabilità? Meccanismi di questo genere mettono in discussione il principio dell’uguaglianza di fronte alla legge". La rabbia di Boccuzzi. Deputato del Pd e sopravvissuto al rogo della ThyssenKrupp, Antonio Boccuzzi non nasconde la propria rabbia. "Nessun dolo per la morte dei sette operai ThyssenKrupp di Torino, assolti i tecnici coinvolti nel processo sul terremoto dell’Aquila, e ora la prescrizione per la strage Eternit: qualcosa non va nella giustizia italiana". E il deputato aggiunge: "E’ ora che il premier Renzi, il ministro della Giustizia e tutto il Governo intervengano per fermare lo scandalo della prescrizione". E nei prossimi giorni il gruppo del Pd alla Camera incontrerà i familiari delle vittime. Casson: "Colpa maggiore è del parlamento". Aule troppo lente. Soprattutto su temi così sensibili. Felice Casson, senatore democratico, sottolinea come "una diversa possibile interpretazione delle norme sulla prescrizione avrebbe consentito di non arrivare a questa nuova ingiustizia". E la responsabilità maggiore è del Parlamento e di chi, anche all’interno del governo, "ha bloccato le nuove norme sulla prescrizione da noi presentate in commissione Giustizia del Senato e pronte da mesi per essere approvate". Polemica la reazione di Pippo Civati. Che così commenta le parole del premier: "Alla buon’ora, presidente! Questo è quel che ci viene da dire leggendo le dichiarazioni di Renzi circa la necessità di riformare il regime della prescrizione dei reati in Italia". Forza Italia: "Diritto fa a pugni con giustizia". Questa la nota del Mattinale del partito di Silvio Berlusconi, premier al momento dell’approvazione dell’ex Cirielli: "Dinanzi a questo è assurdo prendersela con i giudici della Cassazione. Hanno interpretato la legge, secondo scienza e coscienza. Siamo dinanzi al caso tragico in cui il diritto fa a pugni con la giustizia. In primo e secondo grado i giudici avevano fatto decorrere i tempi per misurare la prescrizione all’insorgere dei danni alle persone, dunque hanno condannato. La Cassazione ha corretto questa impostazione". Il M5S: "Pd voti nostra proposta". Una proposta di legge "depositata ormai da giugno 2013". E che eviterebbe che "situazioni come quella del processo Eternit". I deputati M5S esprimono piena solidarietà alle famiglie vittime dell’amianto e lo sdegno per l’attuale politica di Renzi: "Sulla nostra proposta, già a giugno 2014, si era espresso favorevolmente il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, definendola l’unica proposta davvero efficace per combattere il problema della prescrizione". E negli ultimi anni l’Anm non è stata la sola che ha chiesto di intervenire sui termini di prescrizione dei reati. Il tema è stato spesso sollevato anche in Parlamento. Lo ricorda su twitter Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, che critica le modifiche apportate alla normativa sulla prescrizione. I numeri. "Nel 2012, sono state quasi 70 mila, su un totale di 113.057, le prescrizioni avvenute durante le indagini preliminari". A rendere noto il dato è il viceministro della Giustizia, Enrico Costa. Le cifre rese note da Costa mostrano come nel 2012 i numeri siano risultati in calo rispetto alle 128.891 del 2011, mentre nel 2004 furono addirittura 219.146. Ebbene, su questo totale, la maggioranza delle prescrizioni - quasi 70 mila - è sopraggiunta durante le indagini preliminari. I dati mostrano come siano stati 67.252 i provvedimenti di archiviazione per prescrizione del Gip. Di contro, sono 20.246 le sentenze dichiaranti l’avvenuta prescrizione dei tribunali ordinari, 18.592 quelle della Corte d’Appello. Dalla Corte di Cassazione, infine, nel 2012 sono state pronunciate 435 prescrizioni. "La maggioranza dei processi - dichiara Costa - va in prescrizione durante le indagini preliminari: talune di queste prescrizioni hanno il sapore di un temperamento patologico del principio di obbligatorietà dell’azione penale". Lo sgomento di Md. "La vicenda Eternit lascia sgomenti non tanto per l’esito processuale, quanto per l’infinita lista dei morti di amianto e per la tragedia delle tante famiglie coinvolte". Lo sottolinea Magistratura democratica, la corrente di sinistra delle toghe.