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 2014  novembre 18 Martedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - L’ODISSEA DEL SINDACO MARINO


"Ho detto agli uffici, che pur mi comunicavano che non ero tenuto a farlo, che volevo pagare le multe. Mi sono state indicate le somme e ho pagato. Non alla cassa dell’ufficio contravvenzioni, che non poteva ricevere il pagamento, visto che le multe erano annullate, ma all’ufficio postale con semplici bollettini che ho compilato per un totale di 1.021,52 euro, che almeno ritroveremo nelle casse del Comune in vista dell’assestamento di bilancio". Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, intervenendo in Aula Giulio Cesare, mette un punto sul caso delle multe. Precisando: "Ci sto mettendo di nuovo la faccia e le ho pagate anche se non dovevo. Spero che questo serva a spegnere l’attenzione morbosa che ha accompagnato questa vicenda", ha spiegato il sindaco ha anche chiesto scusa per "la mia auto in divieto di sosta" e aggiunto: "Per quanto mi riguarda non ci sono dimissioni né elezioni in vista. Andiamo avanti, in modo convinto e deciso". Poi su twitter ha postato: "Ci sono tanti poteri e tanti interessi che non gradiscono il lavoro che stiamo facendo. Sì, lo confermo".
Cori e slogan contro Marino lo hanno accolto in aula: "Dimissioni, dimissioni", "Te ne devi andà, te ne devi andà", "Marino paga le multe". Ma anche applausi per il sindaco. Marino si è presentato oggi in aula Giulio Cesare divisa in due: da una parte la contestazione guidata dalla coordinatrice Ncd, Roberta Angelilli; dall’altra una "fazione" pro sindaco con decine di sostenitori, bandiera "Daje sindaco" alla mano che gridavano "Vai avanti".
"Dalla ricostruzione che ho fatto, è evidente che siano state commesse delle disattenzioni da parte degli uffici competenti nel seguire correttamente tutta la procedura. Errori che non hanno prodotto danni a nessuno, se non a me stesso - ha continuato il sindaco - Ritengo siano errori di gravità assai limitata, errori cui si è rimediato, errori che non giustificano il clamore che si è costruito intorno a questa vicenda. Se ci sono stati errori da parte dell’amministrazione io sono la vittima, esposto a multe che non avrei dovuto ricevere. Ma un sindaco non può essere vittima dell’amministrazione che guida, e allora ho scelto di assumermi la responsabilità dell’errore e comportarmi di conseguenza: ho detto agli uffici, che pur mi comunicavano che non ero tenuto a farlo, che volevo pagare le multe". Perciò, ha sottolineato Marino, "ripeto: non dovevo pagare, ma ho voluto pagare, per non creare un conflitto tra sindaco e amministrazione e per eliminare qualsiasi residuo dubbio sulla regolarità di quanto accaduto. Avendo una sola auto, la famosa Panda rossa ormai considerata più pericolosa di un cacciabombardiere del Nord della Corea che invade lo spazio aereo dell’isola di Okinawa, ho usufruito di un solo permesso sui 4 disponibili, che è stato richiesto agli uffici al momento dell’insediamento. L’auto è sempre stata autorizzata a circolare, e per questo le famose multe sono state annullate".
Multa-gate, Marino riferisce in aula. Bagarre in Campidoglio
E sull’ipotesi dimissioni? "Ho sorriso - ha aggiunto Marino - Chi parla, pensa o scrive di mie di dimissioni davvero non vuole comprendere la dimensione della nostra sfida. Non è una sfida personale ma l’ambizione di cambiare Roma e farla uscire dalle macerie economiche e morali in cui era precipitata - ha aggiunto - spero ora si smetta di chiedere le mie dimissioni: sarebbe l’unico caso al mondo in cui si chiede di dimettersi a un sindaco che ha pagato multe che non doveva pagare. Nei giorni in cui alcuni si arrovellavano sulle contravvenzioni, ho lavorato con il ministro dell’economia per sbloccare il patto di stabilità, assicurando 150 milioni di euro in più per la nostra città che sono già stati inseriti nell’assestamento di bilancio".
Intanto c’è un’indagine in corso anche se la denuncia presentata alla procura dal sindaco Marino dovrebbe essere oggetto di una richiesta di archiviazione. In procura non trapelano indiscrezioni, ma anche alla luce del chiarimento fatto dal primo cittadino della capitale il fascicolo aperto dal pm Nicola Maiorano per accesso abusivo a un sistema informatico potrebbe essere a breve archiviato. "Sabato 8 novembre mi sono stati sottoposti documenti che gli uffici ritenevano prova di una manomissione informatica, e ho ritenuto mio dovere presentarli agli organi inquirenti per una loro valutazione. Si è gridato allo scandalo, ma intanto le autorità competenti stanno indagando e attendo, come dovremmo fare tutti prima di giungere a frettolose conclusioni, che facciano il proprio lavoro", ha osservato il sindaco di Roma.
Chiuso quindi il capitolo multe, Marino ha voluto però chiedere scusa ai romani. "In questa settimana di morbosa attenzione la mia auto è stata anche fotografata in divieto di sosta, anche di questo mi assumo la responsabilità e chiedo scusa a romane e romani. Per ironia della sorte per quell’infrazione non ho ricevuto alcuna multa, purtroppo non sono passati vigili a controllare: tutti possiamo sbagliare, ma bisogna saperlo ammettere ed essere pronti a rimediare - ha continuato - Per questo vi assicuro che non smetterò di essere inflessibile sul rispetto delle regole, per me stesso e per chiunque altro a Roma".
Il primo cittadino prima di riferire in aula aveva incontrato il gruppo capitolino Pd per poi intervenire in aula. "E’ stato un clima positivo, abbiamo parlato solo della vicenda multa e della gestione dell’aula di oggi - ha detto il consigliere del Pd, Francesco D’Ausilio, ed ex capogruppo Pd in Campidoglio (poi dimissionario per avere diffuso un sondaggio che dava Marino in caduta libera) riferendo dell’incontro tra il sindaco e il gruppo capitolino - Siamo soddisfatti delle spiegazioni del sindaco. Questa vicenda si chiude in totale trasparenza rigettando qualsiasi congettura da parte dell’opposizione".
Dopo la riunione con il partito, il sindaco ha incontrato Lorenzo Guerini, il braccio destro di Matteo Renzi. La riunione, durata circa un’ora, era attesa dopo l’apertura della crisi in Campidoglio e un eventuale rimpasto di giunta all’orizzonte. "Non sono qui a cantare le lodi della Giunta, se volete possiamo dedicare una riunione alle cose realizzare in questi 16 mesi. So perfettamente che ci sono settori in cui potremmo essere più incisivi, sarà mia responsabilità dimostrare che con le giuste scelte sapremo riuscirci, insieme: sindaco, Giunta, forze di maggioranza, cittadini che vogliono cambiare", ha spiegato Marino durante la sua relazione in Assemblea capitolina.
Inevitabile una parentesi sugli ultimi fatti avvenuti a
Tor Sapienza: "C’è un disagio profondo, diffuso in molti quartieri periferici. Ma ci sono anche strumentalizzazioni, cedimenti beceri a sentimenti razzisti, componenti criminali che soffiano sul fuoco e sulla paura. A questo dobbiamo opporci. E dobbiamo rispondere ai cittadini coniugando qualità della vita, sicurezza e accoglienza".