Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  novembre 18 Martedì calendario

IL LEGAME TRA GORILLA E RAGAZZA CHE DURA DA 23 ANNI

Una foto di una cucciola d’uomo tra le braccia di un gorilla scattata in uno zoo del Kent, dal papà della piccola Tansy che oggi, 25enne, ricorda come era naturale per lei avvicinarsi ai gorilla. Un’esperienza indimenticabile per entrambi. Sì, perché a 23 anni di distanza accade qualcosa di commovente. Tansy e il padre sono in Gabon dove quel gorilla, Djalta, era stato reinserito in natura 12 anni prima. È da allora che non lo vedono: vogliono incontrarlo e accade. Djalta spunta dalla foresta, si avvicina a Tansy e l’abbraccia. Una storia dal sapore di fiaba. Ma anche una storia di biologia, di comunicazione fra specie diverse, ma vicine. Nel legame fra Tansy e Djalta buon gioco l’hanno avuto i segnali infantili. Lorenz definì kindchenschema ( baby schema in inglese) lo specifico dei cuccioli, quell’insieme di tratti che evoca, anche al di fuori della specie, protezione e che blocca l’aggressività: testa grossa, fronte convessa, occhi grandi, guance paffute. La funzione antica è di evocare, entro la specie, le cure parentali, poi quei segnali hanno scavalcato la specie. È così che Djalta ha tranquillamente coccolato Tansy. Ma altro ancora ha saldato quel legame. Il linguaggio gestuale infantile ha molto in comune con la gestualità delle grandi scimmie. E poi odori e stimoli tattili. Così si è creata la memoria, per sempre impressa nella mente brillante di Djalta.