Stefano Arcobelli, La Gazzetta dello Sport 17/11/2014, 17 novembre 2014
PATRINIERI: «MI ALLENO ALL’ALBA E SONO PIU’ FORTE»
Il fenomeno di Berlino scopre l’Australia. E’ un Gregorio Paltrinieri stregato quello che racconta i suoi intensi giorni di Melbourne.
Greg, il suo impatto? Più sorprese o scoperte?
«L’Australia mi ha sorpreso! Sapevo sarebbe stata una bella esperienza ma non mi aspettavo così tanto. Il fatto di essere riuscito a conciliare il nuoto e il turismo è la cosa che mi e piaciuta di più. Mi sono proprio divertito».
Anche a svegliarsi alle 4.30?
«Il fatto di svegliarmi alle 4.20 non è mai stato un problema, vado semplicemente a letto prima invece di stare sveglio al computer o al telefono fino a mezzanotte come in Italia. E molto meglio perché io alle 7.30 ho finito e ho la giornata libera».
Cosa non s’aspettava o cosa invece era scontato?
«Gli allenamenti sono molto diversi da quelli che sono abituato a fare a casa, più qualità meno quantità».
Il lavoro più difficile svolto in acqua?
«La cosa più difficile sono stati i lavori di tecnica, ma anche i lavori specifici di gambe e braccia».
Ha conosciuto qualche personaggio famoso? E l’allenatore Pope le ha parlato di Rosolino?
«Certo, è piu o meno lo staff della squadra di quando c’era Massi. Ho conosciuto Nicole Livingston,Daniel Kowalski e Brendon Rickard allo spring swim meet, una gara fatta li in piscina con ex nuotatori».
Prima di rientrare in Italia, farà una gara lì?
«No, perché non sono ancora in condizione e poi così sfrutto a pieno il periodo di allenamento».
Dopo averci vissuto, resterebbe a Melbourne?
«Non saprei, sicuramente è un bell’ambiente e le condizioni per allenarsi al meglio ci sono».
La vita...nell’altro mondo in che senso è davvero diversa?
«La vita è completamente diversa: anche solo dal punto di vista natatorio, qui prendono tutto molto tranquillamente. Meno problemi e meno pressioni che da noi».
Cosa ha fatto di speciale fuori?
«Ho visto praticamente tutto in città, anche l’acquario! Tutti i momenti, tra gli allenamenti, li ho usati per visitare la città».
Ad ogni allenamento s’è sentito più forte?
«Per ora non so dire l’effetto di questo lavoro, si vedrà a lungo termine. Credo di essermi migliorato, soprattutto tanti aspetti della nuotata a cui magari in Italia non davo peso».
Le mancano le battute dei compagni di Ostia?
«Più che altro mi manca casa, i miei amici e Letizia».
Telefonate alla fidanzata?
«Tutti giorni, è andata bene anche su Skype, e 2-3 volte la settimana i genitori».
Sta imparato a cucinare?
«Non ho mai dovuto cucinare: sono sempre andato in giro per ristoranti».
S’è fatto il bucato o ha speso soldi in lavanderia?
«Mi sono fatto il bucato…ma ho comprato anche vestiti nuovi!».
La patria dello stile libero vista da dentro quanto è particolare per un italiano?
«C’e grande tradizione qui: in Australia sono dei perfezionisti proprio come me e cercano subito di rendere la nuotata il più efficiente possibile,poi si lavora sui passi gara. Avendo avuto così tanti campioni hanno anche molti riferimenti cronometrici e infatti più di una volta mi è capitato di fare allenamenti di Hackett».
Meglio l’Australia o l’America, adesso? Visto quanti italiani adesso emigrano?
«In America ci sono stato solo in collegiale col tecnico Morini ma non ho trovato le condizioni che ci sono qui. Sarà che Melbourne è davvero vivibile, e ho trovato tutto quello di cui avevo bisogno al di fuori della piscina».
Tra Mondiali di Kazan e Giochi di Rio sta pensando come battere Sun Yang? Pure lui in Australia...
«Il cinese rimane l’obiettivo principale per i Giochi 2016 ma manca ancora tanto per poterlo anche solo infastidire . Devo velocizzare il mio passo interno per potergli andar via per il rush finale».
Quant’è lontana l’emozione degli ori di Berlino?
«A volte ci ripenso e mi piace rivedere le gare…ma più le guardo più mi accorgo di quanti errori ho fatto e che forse valevo già un po’ meno a Berlino».
E’ arrivato anche il tecnico Morini: più contento?
«Moro e Craig Jackson si stanno confrontando sui rispettivi allenamenti per capire le varie tecniche».
Lei ama il basket, Visto quel... Jordan del nuoto che nuota i 1500 in 14’26”21 in vasca corta?
«Harrison ha fatto un gran bel tempo ma lui ha una nuotata completamente diversa dalla mia, quindi è anche molto difficile confrontarci soprattutto in vasca corta. Nuota molto di gambe e come un po’ tutti gli australiani ha una nuotata di poca frequenza che lo avvantaggia molto nei 25 metri».
Dall’Australia a Doha per un’altra medaglia?
«Ai Mondiali in vasca corta proverò a fare del mio meglio per tornare sul podio ma non è la cosa essenziale. I tempi non mi sono mai interessati nella prima parte di stagione. Adesso cerco solo di creare una base adeguata per il lungo periodo di allenamento da gennaio ai Mondiali in vasca lunga di Kazan in estate».