Aldo Cazzullo, IoDonna 15/11/2014, 15 novembre 2014
UN PAESE PER CANI
Roma, Stazione Termini. Una mamma spinge un passeggino con un bellissimo neonato e tiene un cane al guinzaglio. Una ragazza si intenerisce, sorride, si avvicina. Ignora il bimbo e comincia ad accarezzare il cane. C’è qualcosa di male? Certo che no. L’amore per gli animali è un sentimento nobile, che spesso sopperisce a un amore che non c’è più o che non c’è mai stato. Ma quando l’animale sostituisce l’essere umano, forse c’è qualcosa che non va, che non fa bene né all’animale, né a noi. È un argomento da maneggiare con cura. In Italia puoi maledire chiunque, e ricevi mail di incoraggiamento; ma se scrivi qualcosa che gli animalisti percepiscono come una velata critica, vieni sepolto dagli insulti.
A Roma sono morti 39 pedoni in un anno, ma la notizia non finisce in prima pagina; a differenza del cavallo caduto davanti a Palazzo Chigi, per fortuna soccorso dai passanti. Anch’io amo gli animali. Ma quando leggo del gelato per i cani, della beauty-farm per i cani, dei negozi dove comprare il regalo di compleanno al cane, dell’asilo dove “il tuo cane potrà giocare con altri cani”, e dove i cani si chiamano Clara e Carlo; allora mi ricordo che siamo il Paese al mondo che fa meno figli: certo non per colpa dei cani, per la crisi economica, per la sfiducia in noi stessi, per la paura del futuro. Si offende qualcuno se ipotizzo che ci sia qualcosa che non va?