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 2014  novembre 17 Lunedì calendario

“ESSERE GAY È UNA MALATTIA” STUDENTE AGGREDITO DAL PROF

Essere gay «è una brutta malattia». L’affermazione era diretta a lui, 14enne studente di un istituto superiore della provincia di Perugia. Lui non sente, il docente ripete la frase e pronuncia il suo nome a voce alta, davanti alla classe: «Dico a te, certo. È brutto essere gay, tu ne sai qualcosa». Il ragazzo risponde pronto: «Sicuramente, da quando la conosco». È un attimo, il docente si avventa sullo studente, lo colpisce con due calci alle gambe, con altrettanti pugni su una spalla. Gli stringe una mano al collo. «Professore lo lasci, lo strozza» implora il compagno di banco.
È successo la scorsa settimana durante il normale orario di lezione, così lo ricostruiscono i genitori del ragazzo nella denuncia sporta alla polizia, quando, al suo ritorno a casa, si accorgono che il figlio cammina male. Si preoccupano e insistono a chiedergli cosa è successo. Scoprono - sempre secondo quanto denunciato - che ha un ematoma diffuso sulla gamba, vengono a sapere l’origine del ferimento e senza esitare, dopo aver portato il ragazzo al pronto soccorso da dove esce con una prognosi di cinque giorni, vanno in commissariato per formalizzare la querela (essendo un minore, l’ospedale aveva già allertato le forze dell’ordine).
La polizia inizia a indagare. Viene sentito il preside dell’istituto superiore che avvia un’indagine interna, al termine della quale prenderà dei provvedimenti. Intanto, in via cautelare, vuole spostare il ragazzo in un’altra sezione, così da non dover incontrare in classe il docente. Allo stesso modo, gli investigatori hanno iniziato a ricostruire l’accaduto, raccontato per filo e per segno nella denuncia, attraverso le testimonianze dei compagni di classe che avrebbero assistito allo scambio di battute e alla successiva aggressione.
Almeno tre gli studenti che avrebbero visto e che avrebbero cercato di aiutare il compagno di classe. Nei prossimi giorni, dovrebbe essere sentito anche il docente che potrebbe essere formalmente indagato dalla Procura già nelle prossime ore.
Unanime la condanna, da parte delle associazioni omosessuali e della politica. La presidente della Regione, Catiuscia Marini, in un messaggio sul suo profilo Facebook, ha annunciato l’intenzione di chiedere conto dell’accaduto all’Ufficio scolastico regionale, l’Omphalos Arcigay Arcilesbica di Perugia, tramite uno dei suoi dirigenti, sottolinea: «Ci dicono che la violenza verso le persone omosessuali è una nostra invenzione. Eccola la loro libertà di espressione». Equality Italia punta il dito verso il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: «Se le ricostruzioni del fatto fossero confermate - afferma il presidente dell’associazione Aurelio Mancuso - si tratterebbe di un fatto gravissimo e dovrebbero immediatamente intervenire il ministro Giannini, le istituzioni nazionali e locali, i sindacati della scuola. È in atto una generale campagna d’intimidazione nella scuola italiana che - osserva il presidente dell’associazione Aurelio Mancuso - vuole ricacciare nella clandestinità studenti e insegnanti omosessuali».
Luca Fiorucci, La Stampa 17/11/2014