Valerio Maccari, Affari&Finanza – la Repubblica 17/11/2014, 17 novembre 2014
IL MAGGIORDOMO ORA È IN UN CILINDRETTO
Selezionare una canzone, ottenere informazioni sul meteo, scrivere o leggere una mail, prendere un appunto. Tutto con un semplice comando vocale, senza utilizzare mouse o touch screen. E’ il futuro dell’interazione tra esseri umani e macchine secondo Amazon. Che, indifferente alle critiche (emerse dopo una trimestrale sotto le aspettative) di chi vede un’eccessiva dispersione di investimenti, continua imperterrita ad annunciare nuovi device. L’ultimo è Echo: uno “smart speaker” di ultima generazione, vero e proprio altoparlante intelligente che non si limita a riprodurre musica ma è anche in grado di capire e rispondere alle domande degli utenti. Un risultato ottenuto tramite un microfono a lungo raggio – in grado di percepire la voce in tutto l’ambiente domestico – e di un software di nome Alexa che si pone come assistente domestico digitale. Echo sarà presto in vendita al prezzo di 199 dollari, in prevendita a soli 99 per chi è abbonato ad Amazon Prime. Dalla forma cilindrica e con un altezza di 23 centimetri, si attiva quando viene chiamato il nome dell’assistente (Alexa) e si connette attraverso il WiFi ai servizi Cloud di Amazon per ottenere le risposte richieste dall’utente. Il binomio tra comandi vocali e assistente digitale non è inedito: sono molti i big della tecnologia che scommettono su questo modello come il paradigma futuro del rapporto tra persone e computer. Tra i primi ad abbracciare la tendenza è stata Apple, con l’acquisizione di Siri: l’assistente digitale dalla voce femminile, poi portato sui dispositivi iOs, che fra le tante cose è in grado di eseguire comandi vocali di fare, ricerche su Internet, suonare una canzone o trovare e chiamare un contatto della rubrica. Si aggiungono Cortana, software di assistenza e riconoscimento vocale sviluppato da Microsoft per il sistema operativo Windows Phone, che dovrebbe uscire anche per il nuovo Windows 10, e l’assistente Google Now di Google. Negli anni scorsi l’interfaccia grafica che mette in relazione utenti e computer, è stata al centro dell’attenzione dei produttori di dispositivi tecnologici. Adesso le stesse compagnie, e altri nuovi player, stanno includendo tra i loro interessi le interfacce basate sul linguaggio naturale. Costruire un assistente vocale di alta qualità e capacità richiede expertise e risorse di grandi compagnie. Amazon è ben posizionata: pur scontando un ritardo sul segmento, ha costruito negli anni una solida base tecnologica, grazie alle acquisizioni di società specializzate in assistenti digitali come Evi, Yap and Ivona. Inoltre con Echo, Amazon fa un passo avanti, offrendo una funzionalità in più rispetto ai concorrenti. Alexa è infatti in modalità always on: basta chiamarla, anche quando il dispositivo è in riposo, per attivarla. Una funzione simile, ma più estesa, dell’Hey Siri: la funzione introdotta da poco da Apple, di ascolto continuo dell’assistente digitale di iPhone e iPad, che però è attiva solo quando il dispositivo è attaccato alla rete elettrica di casa. Il prodotto di Amazon sfrutta la modalità riposo per permettere ad Alexa di imparare le informazioni necessarie sull’utente: registrandone il tono della voce, il vocabolario e le richieste più frequenti. Un trucco che permette ad Echo di evolversi ed aggiungere sempre più funzionalità utili. L’ascolto continuo spaventato però qualche utente, che si domanda se sia il caso di mettersi un grande fratello in casa.
Valerio Maccari, Affari&Finanza – la Repubblica 17/11/2014