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 2014  novembre 16 Domenica calendario

IL BUSINESS DEI FURTI DI CARBURANTE

nnn Ogni giorno in tutta Italia c’è un dissanguamento di carburante che - esclusi casi eccezionali - raramente arriva sui giornali. Fiumi di gasolio e kerosene da milioni di euro che spariscono nel silenzio, relegati a poche righe. In origine furono i Sarno. Il clan camorristico napoletano che negli ultimi anni è stato decimato da un’epidemia di pentiti, è stato tra i primi a capire il business del gasolio rubato. Negli anni ’80 e ’90, quando erano tra i padroni della città, tutti li conoscevano col soprannome dei «benzinai». La loro storia criminale è partita dal quartiere Ponticelli, a due passi dalle raffinerie che iniziarono a usare come distributori personali per rifornirsi di tonnellate di gasolio da rivendere a prezzi più bassi sul mercato nero o in stazioni di servizio compiacenti. Nel corso dell’operazione «Dirty oil» del 2010 che ha portato all’arresto di 57 persone tra Napoli e provincia e al sequestro di beni per 50 milioni di euro, è emerso che la banda ha anche provocato l’esplosione di un palazzo nel tentativo di estrarre carburante dalla conduttura principale della «Q8 Petroleum» nel quartiere San Giovanni a Teduccio. Era l’ottobre 2008, l’incidente uccise un uomo e ne ferì nove. Per fortuna episodi così gravi non sono comuni, eppure ogni giorno si registrano i danni dei vampiri del carburante da Nord a Sud. Pochi giorni fa è toccato al comune di Maccarese, a tre chilometri da Fregene, nella riserva naturale del litorale romano, dove una banda ha sversato per sbaglio nel Rio Palidoro un carico di kerosene che stava rubando dall’oleodotto che rifornisce l’aeroporto di Fiumicino. Un disastro economico ed ecologico con centinaia di pesci e uccelli condannati. Due anni prima ignoti avevano portato a termine il colpo lungo la conduttura che da Civitavecchia arriva a Fiumicino. Nell’ultimo mese ci sono state decine di episodi, in uno dei quali hanno perso la vita due fratelli proprietari di una cava a Coreno Ausonio (Frosinone). Il 7 novembre scorso Amilcare e Giuseppe Mattei hanno sorpreso una banda mentre rubava gasolio dai caterpillar della cava e sono stati ammazzati a colpi di pistola. Un terzo uomo, Giuseppe Di Bello, è stato ferito da sei proiettili e ha subìto un delicato intervento chirurgico. Il 9 novembre due ladri hanno portato via mille litri di gasolio dalla Cartotecnica srl di Vigevano e lo stesso giorno, in un parcheggio di tir di Eboli (Salerno), è stato succhiato carburante per 20mila euro. Il 12 novembre è toccato a una ditta di Fano (Pesaro e Urbino), svuotata di 700 litri dal guardiano romeno e da due complici italiani. Il proprietario dell’azienda ha raccontato ai carabinieri che dal giugno scorso ha registrato un ammanco di 20mila litri per un valore di 30mila euro. Ed erano 38mila, invece, i litri nell’autocisterna della ditta Chiavacci di Pistoia rubata ad aprile e ritrovata poco dopo (vuota) ad Andria, in Puglia. L’elenco dei furti potrebbe continuare a lungo. Dal ladruncolo che aspira ancora con tubo di plastica al gruppo di professionisti (talvolta legati a organizzazioni criminali straniere) con potenti idrovore. Da poche taniche a intere cisterne, da poche migliaia di euro a decine di milioni di euro. Per le forze dell’ordine è un mercato in espansione che cavalca il momento di crisi generale. Qualcuno parla di giustificazione sociale, ma la realtà è che il furto di benzina è un affare facile e molto remunerativo. Non esistono statistiche precise : dai dati degli investigatori emerge però che gli autori vengono per lo più dall’est Europa, da Romania, Moldavia e Bulgaria. Ma gli italiani stanno risalendo la classifica. I SARNO Il clan camorristico napoletano dei Sarno è stato tra i primi a capire il business del gasolio rubato. Negli anni ’80 e ’90 i membri erano conosciuti col soprannome dei «benzinai» L’ULTIMO FURTO Pochi giorni fa nel comune di Maccarese, nella riserva naturale del litorale romano, una banda ha sversato per sbaglio nel Rio Palidoro un carico di kerosene che stava rubando dall’oleodotto che rifornisce l’aeroporto di Fiumicino I MORTI Il 7 novembre scorso Amilcare e Giuseppe Mattei, due fratelli proprietari di una cava a Coreno Ausonio (Frosinone), hanno sorpreso una banda mentre rubava gasolio dai caterpillar della cava e sono stati ammazzati a colpi di pistola.