Gloria Satta, Il Messaggero 16/11/2014, 16 novembre 2014
REMOTTI 90 ANNI AD ARTE
Remo Remotti compie oggi 90 anni e li festeggia con la mostra di quadri e sculture “Ho rubato la marmellata” che si apre il 18 nella galleria De Crescenzo & Viesti. Pittore, attore, scrittore, umorista, cantante, drammaturgo: il romanissimo Remotti è un artista a 360 gradi sempre fuori dal coro. Ha girato film con Moretti, Bellocchio, Verdone, Taviani, Scola, Coppola, Marshall, Allen. È apparso nel Medico in famiglia e ha messo in scena i suoi testi teatrali. Le sue opere d’arte sono esposte anche alla Gnam. Sboccato, provocatorio, allegramente ossessionato dalle donne, vita avventurosa, sfugge a ogni catalogazione e si diverte ancora. Remotti ci accoglie nella sua casa luminosa in piazza Bologna, su una poltrona di velluto multicolor da lui stesso progettata, camicia fucsia e berretto. Ridacchia e ricorda accanto all’amatissima moglie Luisa Pistoia da cui 25 anni fa ha avuto la figlia Federica.
Come si sente?
«E come me devo sentì... Sono fortunatissimo. Questa figlia di buona donna (indica Luisa, ndr) mi fa finire in bellezza».
Quanto la rappresenta, la mostra?
«E’ la più importante della mia carriera, riassume il mio viaggio nell’arte. Iniziai spinto dal grande pittore Mambor e non mi sono mai piegato ai compromessi del sistema».
Nel cinema ha qualche progetto?
«Ho lavorato fino al 2012, poi sono stato operato al femore e devo starmene un po’ tranquillo. Ahò, ci ho 90 anni».
Continua a frequentare Moretti, con cui girò “Sogni d’oro”, “Bianca” e “Palombella rossa?”
«Lo sento poco, quando diventano famosi non ti guardano più in faccia. Nanni è intelligente, non ha sbagliato un colpo».
E di Bellocchio, con cui fece “Salto nel vuoto”, che ricorda?
«A differenza di me, che ho avuto un’infanzia meravigliosa, Marco era un uomo molto tormentato».
Che effetto le fece Allen sul set di “To Rome with Love?”
«Nevrotico».
Quali altri registi hanno lasciato il segno?
«Carlo Mazzacurati. Grand’uomo. Se n’è andato ad appena 57 anni, mentre io a 64 ho messo al mondo mia figlia...».
Attore, artista, scrittore: quando è davvero se stesso?
«Quando faccio il matto e parlo di sesso (ride, ndr)».
A forza di cercare, ha finito per trovare Dio?
«Certo: guarda che moglie, guarda che figlia. Se non è Dio la fortuna che ci ho avuto... Sono ebreo per parte di madre ma non ho mai praticato, la dimensione spirituale mi affascina purché non abbia etichette».
Perché a vent’anni emigrò in Perù?
«In Italia la differenza di classe mi faceva schifo. Rimasi in Perù 7 anni, imparai a dipingere e misi in piedi una compagnia di taxi ma non ero abbastanza cinico per sfruttare gli autisti, così feci fallimento. Alla fine sono tornato e non mi sono mosso più. N’dò ca... devo andà?».
Oggi un intellettuale può essere davvero libero?
«Io non mi considero un’eccezione. Ho fatto quello che ho sentito senza chiedere niente a nessuno. Se vuoi essere libero non c’è epoca o latitudine che tenga».
Renzi le piace?
«Ho votato Pd, diamogli fiducia».
Che direbbe a un giovane che si affaccia allo spettacolo?
«I versi immortali del Belli: Bona la santa fede e chi l’insegna/bona la castità, mejo la fr...».