Antonio Amorosi, Libero 15/11/2014, 15 novembre 2014
RIFIUTI RADIOATTIVI A BOLOGNA, SPUNTA IL FRATELLO DI PRODI
Dopo l’inchiesta pubblicata a luglio da Libero sui rifiuti tossici sotto la sede generale di Hera a Bologna, il lancio della prossima puntata di Report riporta alla luce il caso. La storia di un’area industriale in pieno centro a Bologna di cui disfarsi, un acquirente che non si fida ma che dovrebbe acquistarla e le intercettazioni della Gdf che ascolta vari funzionari delle multiutility emiliana mentre cercano di mandare in discarica e in un inceneritore le migliaia di tonnellate di cianuri ritrovate. Una vicenda esplosa alcuni mesi fa. Eppure ai «veleni», ritrovati nel 2008, si sommano altri «13.000 tonnellate di rifiuti pericolosi» come ha affermato l’assessore alle infrastrutture del Comune di Bologna Patrizia Gabellini. E potrebbero produrre effetti cancerogeni sulle persone esposte. L’impresa e il comune sostengono che «non c’è alcun rischio» e che è in corso una bonifica. Ma Libero a novembre ha pubblicato altri documenti inediti come la foto di un’inquietante macchia verde risalente dal terreno che testimoniano la situazione dei lavoratori. Adesso il lancio di Report, che allarga il campo a Vittorio Prodi, presidente della provincia di Bologna tra il 1995 ed il 2004, europarlamentare del Pd fino ad aprile 2014 e fratello dell’ex premier Romano. Partner di Hera nel settore smaltimenti è la Protex Italia Spa di Forlì, che lavora principalmente con committenti pubblici e viene indicata da Sogin, l’ente nazionale per la gestione del nucleare in Italia, come uno dei depositi autorizzati a conservare e gestire rifiuti nucleari. Socio di maggioranza della Protex, con il 96% delle azioni, è una società di San Marino, la Laboratori Protex Spa. E una parte delle quote della Laboratori Protex è schermata da una fiduciaria, la Sofir Fiduciaria di Bologna. Risulta impossibile sapere a chi appartengono realmente quelle azioni. Ma nel 2012, a indagare su Sofir, arrivano gli ispettori antiriciclaggio di Bankitalia, e si scopre che la società avrebbe commesso irregolarità nella gestione di centinaia di milioni di euro provenienti da San Marino. Per gli inquirenti la Sofir nasconderebbe i segreti di gran parte dell’Emilia Romagna, con 500 aziende intestate, tra cui quella di Nicola Femia, che secondo il Corriere della Sera, per gli inquirenti sarebbe un narcotrafficante legato alla ’ndrangheta. I soci che si nascondono dietro Sofir (ha sede in centro di Bologna) gestiscono un deposito nucleare di 2000 metri cubi di rifiuti radioattivi. Tra i proprietari della Laboratori Protex di San Marino, insieme alla fiduciaria Sofir, c’è Vittorio Prodi, fratello di Romano. Per alcuni anni, Vittorio Prodi è stato contemporaneamente presidente della provincia di Bologna e proprietario della Protex, che prende lavori e appalti proprio da Hera, di cui la provincia aveva azioni. Nel 2006 la provincia di Bologna le vende. Ma Vittorio Prodi in Europa si occupa come parlamentare principalmente proprio di rifiuti. E Report mostra come Vittorio Prodi non abbia dichiarato al Parlamento Europeo di possedere le quote azionarie di Protex (ne ha il 7,84%).