Paola Di Caro, Corriere della Sera 16/11/2014, 16 novembre 2014
BRUNETTA: CONOSCO MOLTO BENE SILVIO IN PARLAMENTO NE VEDREMO DELLE BELLE
ROMA «Siamo isolati in Europa, siamo maglia nera in economia, il semestre italiano è stato un flop, il debito è alle stelle, servirà forse un’altra manovra, la disoccupazione giovanile è al 44%, c’è la fuga dei capitali, la Borsa va a picco, il mercato immobiliare è collassato, delle riforme annunciate non c’è ombra e...».
Presidente Brunetta, un attimo: dà ragione a Renzi, che ce l’ha con lei per la sua spietata opposizione?
«Se ce l’ha con me è un onore. In un Paese dove nessuno fa più opposizione, io da capogruppo di FI la rivendico».
Non è che sta andando fuori linea? Berlusconi ha sottoscritto con Renzi che il patto del Nazareno non è mai stato «così solido».
«Perché Berlusconi è una persona generosa. E finché dura...».
L’impressione è che durerà, anche se le cose continueranno ad andare come lamenta lei. O no?
«Non credo proprio. Io conosco Berlusconi da troppo tempo, l’ho già visto all’opera. E ricordo bene quella notte del 5 dicembre del 2012 quando decise di far cadere il governo Monti, che aveva fallito su economia e giustizia. Oggi la situazione è molto simile...».
Ma il Cavaliere ha appena confermato il rapporto con Renzi, nonostante la contrarietà su alcuni nodi della legge elettorale
«Nodi cruciali: l’Italicum è stato cambiato da Renzi 15-16 volte, disattendendo l’accordo per cui si sarebbero potute operare modifiche solo con l’intesa totale tra le parti. Oggi c’è l’innovazione sistemica del premio di lista, che assieme alla riforma costituzionale e del bicameralismo perfetto porta di fatto a un monopartitismo imperfetto con monocameralismo che permettono al vincitore di prendere tutto, dalla presidenza della Repubblica a ogni carica istituzionale. Un potere senza bilanciamenti, smisurato, che sommato all’occupazione delle tivù e dei media, già in atto, crea un grande rischio democratico. Io sono preoccupato seriamente per la tenuta del Paese, solo il Pcus aveva tanto potere».
Ma questo significa che se la legge elettorale non cambierà non la voterete?
«Certo, mi pare che lo abbia detto con durezza anche oggi Berlusconi. Non ci siamo su premio di lista e soglie, e i patti vanno rispettati. La sfida è in Parlamento, se Renzi non lo abolisce prima, si intende... E in Parlamento ne vedremo delle belle, contrarietà alla legge su alcuni punti ce l’ha anche la minoranza Pd: ci sarà di che divertirsi, ne sono certo».
Ma per contare nei giochi per il Quirinale il patto con Renzi dovrete rispettarlo
«Se dovessi giudicare l’atteggiamento di Renzi da quanto visto finora nella trattativa sulla legge elettorale e sul Senato, non starei tranquillo rispetto al dialogo sul Quirinale».
Davvero crede che Berlusconi abbia la forza o la voglia di rompere il suo rapporto con Renzi? C’è la sua posizione di condannato, ci sono le aziende da tutelare...
«Falsità, cose che non esistono. Il tempo sarà galantuomo. Lo ripeto, come con Monti si guardi a economia e giustizia».
Qual è il problema sulla giustizia?
«Quali sono, vorrà dire! Responsabilità civile dei magistrati, auto-riciclaggio, prescrizione, nessuna riforma. E la Severino: è chiaramente incostituzionale e il governo ancora balbetta? Mi aspetto un atteggiamento per la libertà e la giustizia, è doveroso».
Oggi Forza Italia appare unita: quanto conta?
«Moltissimo. Avevo sofferto per la lite tra il presidente e Fitto, sono contento che tutto sia rientrato».
Si aspetta una ristrutturazione ai vertici?
«Certo che sì, è anche scritto nel nostro documento dell’ultimo ufficio di presidenza che avverrà, serve un organismo esecutivo e lo si farà».
Lo sceglierà Berlusconi dall’alto?
«Se c’è una persona che consulta tutti prima di prendere una decisione, quella è Berlusconi. Lo fa fin troppo...».
Il passo successivo sarà riallearsi con Ncd?
«Loro hanno sempre detto di essere nel centrodestra, non vedo strada alternativa allo stare insieme, ce lo chiede anche la nostra gente, perché isolarsi è suicida mentre uniti si vince. Lasciamo Renzi al suo splendido isolamento».
Lo lascerete «nell’isolamento», ma tranquillo al governo fino al 2018?
«Renzi al 2018 non ci arriva perché ha fallito in Europa, non è in grado di dare risposte ed è scappato dalla realtà. Non è un leader chi non sa stare nei luoghi del disagio, della crisi e del fango, ma solo tra i piumini e i battimani della Leopolda».