Angelo Aquaro, la Repubblica 16/11/2014, 16 novembre 2014
MA NAPOLEONE È DI DESTRA O DI SINISTRA?
Ma Napoleone era di destra o di sinistra? La domanda è naturalmente capziosa come ogni inchiesta, con i parametri nostri, sul tempo che fu. Però come sottrarsi alla tentazione di chiederselo di fronte alle due recensioni opposte che campeggiano sui rivali Wall Street Journal e New York Times? Oddio, anche qui: parlare di destra e sinistra parlando del giornale di Mr.
Murdoch e della bandiera dei liberal Usa, beh, sì, è un po’ capzioso anche questo. Però sarà pur curioso che per il Journal Napoleone sia stato «un megalomane che causò la più grande distruzione che ogni uomo abbia mai provocato prima dell’avvento di Hitler» mentre per il Times il trionfo di Bonaparte fu «il momento culminante dell’Illuminismo» e lui stesso «consolidò il meglio della Rivoluzione francese attraverso le sue riforme giuridiche, amministrative e scolastiche». Riassumendo: Napoleone lo sterminatore di popoli (400mila morti solo nell’invasione di Russia, praticamente «quanto gli interi caduti americani nella Seconda guerra mondiale» nota Max Hastings sul Journal) viene considerato un nazista dal giornale della destra conservatrice. E sempre lui, l’uomo che col suo impero strangolò la Repubblica francese, viene celebrato come un campione del progressismo dal giornale della sinistra liberal. Chi avrà ragione? Sicuramente l’autore di questo Napoleon: A Life: lo storico Andrew Roberts. Che per tentare di sciogliere il mistero del Grande Corso si è avventurato per ben 926 pagine. Forse un po’ tantine per essere giornalisticamente riassunte, a destra o a sinistra, in poche righe di recensioni.
Angelo Aquaro, la Repubblica 16/11/2014