16 novembre 2014
APPUNTI PER GAZZETTA - L’ISIS DECAPITA UN ALTRO OSTAGGIO
ROMA - L’ex soldato Peter Kassig, ostaggio americano nelle mani dello Stato islamico, è stato decapitato. Lo annuncia l’Is in un nuovo video in cui si mostra l’uccisione dell’ostaggio in Siria. "Questo è Peter Edward Kassig, un cittadino americano del vostro paese (...)", dice l’uomo mascherato con l’accento britannico, che giustifica il gesto come reazione alla scelta dell’America di aiutare le truppe irachene nella guerra contro l’Is.
Dal video sembra che il boia dell’americano sia ancora una volta il ’jihadista John’, l’uomo che ha già ucciso i britannici David Haines e Alan Henning, e gli americani James Foley e Steven Sotloff, scrive Skynews, precisando che non è ancora chiaro quando il video sia stato girato. Infatti, stando a quanto riferisce il Mail on Sunday, John sarebbe stato ferito in un raid aereo Usa. Il ministero degli Esteri britannico, però, non è stato in grado di confermare questa informazione.
Nel video, postato dallo Stato islamico su diversi siti jihadisti, si vede un boia con il volto coperto in piedi accanto ad una testa decapitata. Kassig, 26 anni, si chiamava Abdul Rahman/Peter da quando si era convertito all’Islam, mentre era tenuto in ostaggio. Era stato rapito il primo ottobre mentre si trovava in Siria dove lavorava come operatore umanitario. Ex ranger, dopo aver intrapreso corsi per diventare assistente medico, si era trasferito in Libano, dove aveva fondato l’organizzazione no profit Sera (Special Emergency Response and Assistance).
La sua uccisione era stata minacciata ad ottobre, in un video diffuso all’inizio di ottobre nel quale l’Is mostrava la decapitazione dell’ostaggio britannico Alan Henning. Come riporta la Bbc, non è possibile confermare con certezza che sia Kassig l’ostaggio ucciso.
Famiglia Kassig: "Aspettiamo conferma ufficiale". I genitori dell’ex soldato, Ed e Paula Kassig, sono in attesa di notizie ufficiali: "Siamo a conoscenza delle notizie che circolano sul nostro amato figlio e attendiamo la conferma del governo sull’autenticità di tali informazioni".
Cameron inorridito. David Cameron si è detto "inorridito dall’assassinio a sangue freddo" dell’ostaggio americano Peter Kassig. L’Is, ha aggiunto il premier britannico sul suo account di Twitter, "ha mostrato ancora una volta la sua depravazione. I miei pensieri vanno alla famiglia". Poi, per quanto riguarda il jihadista John, il premier britannico ha detto che ’’Deve affrontare la giustizia’’. Cameron dal vertice del G20 in Australia ha dichiarato di non voler rivelare dettagli sulle operazioni militari. ’’È evidente che chi va in Siria e Iraq per condurre operazioni terroristiche si metta in una situazione di pericolo’’, ha sottolineato il premier.
Gentiloni: "Profondo sostegno". Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha condannato la decapitazione dell’ostaggio americano Kassig, notizia accolta con profondo sdegno. "Le mie condoglianze e la mia solidarietà vanno alla famiglia della vittima e al governo e al popolo americani", ha detto il titolare della Farnesina.
L’appello della mamma di Kassig. Poco più di un mese fa la mamma del giovane aveva lanciato un appello al capo del Califfato Abu Bakr Al Baghdadi per riuscire a contattare il figlio. La donna si era rivolta direttamente al Califfo: "Sto provando a mettermi in contatto con lo Stato islamico a proposito della sorte di mio figlio. Sono una donna anziana e Abudl Rahman è il mio unico figlio. Mio marito e io siamo soli, senza alcun aiuto dal governo. Vorremmo parlare con te. Come possiamo raggiungerti?".
Decapitazione di massa. Nel video in cui i jihadisti dell’Is mostrano l’uccisione dell’ostaggio americano, i media americani riferiscono che si vede anche la decapitazione di massa di 18 soldati siriani fatti prigionieri. Nel filmato di 16 minuti, i jihadisti e i soldati camminano gli uni dietro agli altri. A un certo punto, i terroristi prendono un grosso coltello, fanno inginocchiare la loro vittima e poi la decapitano.
FERITO IL BOIA JOHN?
LONDRA - "John il jihadista", il militante britannico dello Stato Islamico che sarebbe responsabile della decapitazione degli ostaggi occidentali è stato ferito in un raid aereo Usa. Lo afferma la stampa domenicale britannica, citando varie fonti.
Il "boia" che parlava con accento inglese, con il volto sempre coperto e che è stato ripreso in diversi video pubblicati online dallo Stato islamico mentre decapitava i due giornalisti, sarebbe stato colpito mentre partecipava ad una riunione dei leader del gruppo terrorista in una città irachena, vicino al confine con la Siria la scorsa settimana. Il ministero degli Esteri britannico non è stato in grado di confermare questa informazione.
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Secondo i giornali britannici, l’uomo è ’stato portato in ospedale dopo un attacco contro un bunker di al-Qaim (Iraq occidentale) guidato dagli Stati Uniti e che ha fatto una dozzina di morti e una quarantina di feriti tra le file degli jihadisti. Secondo il Mail, questo è lo stesso attacco dove sarebbe stato ferito anche il capo dell’organizzazione terroristica, Abu Bakr al-Baghdadi, scatenando poi le voci, negate dagli attivisti dello Stato Islamico, che sarebbe rimasto ucciso nel corso del raid.
"John il jihadista", soprannominato anche il Beatle a causa delle sue origini britanniche, è il presunto assassino dei giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff e degli operatori umanitari britannici David Haines e Allan Henning.
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L’uomo che si è sempre presentato mascherato, definendosi col nome di battaglia di Jalman Al-Britani, è diventato una figura di spicco del gruppo islamico che controlla gran parte dei territori siriani e iracheni. Il Mail riporta la testimonianza di un’infermiera che ha curato alcuni dei feriti dagli attacchi. La donna ha detto che tra loro c’era un uomo di nome Jalman, descrivendolo come "colui che ha ucciso i giornalisti".