Paolo Ziliani, il Fatto Quotidiano 15/11/2014, 15 novembre 2014
L’ANNO NERO DI “MR. FRIGNON”
Arrivederci Frignon! Da non confondersi con Fignon, il ciclista francese grande arrampicatore di montagne. Noi parliamo invece di un grande arrampicatore sugli specchi, e cioè Walter Mazzarri, detto Frignon – appunto – perché come frigna lui dopo le partite non frigna nessuno. A Frignon è stata fatale la pioggia. Domenica, non sapendo che scusa prendere per il gol di Nico Lopez che aveva costretto l’Inter al 2-2 a San Siro, dopo aver straparlato dicendo nonsense tipo “giochiamo sette partite ogni due giorni”, davanti a milioni di telespettatori ha testualmente detto: “...e poi ha cominciato anche a piovere”. Avete presente la goccia che fa traboccare il vaso? Beh, immaginatevi la cascata del Niagara: quella degli sfottò che hanno cominciato a riversarsi su Frignon nel web, sui social, nei bar e negli uffici fino a spazzarlo via. Cinque giorni dopo. Licenziato da Thohir. Ora, stabilito che WM ritiene inevitabile subire gol ogni volta che piove (una domanda: si fosse trovato sulla panchina di Ancelotti il giorno del diluvio di Perugia, come avrebbe fatto a evitare il coccolone?), il vuoto che Frignon lascia fra gli aficionados appare incolmabile. Il calcio italiano è una lagna, ma le scuse e le accuse, i pianti e gli strilli di Frignon a fine partita avevano l’effetto di mettere tutti di buon umore (tifosi dell’Inter esclusi). L’Inter pareggia malamente col Palermo? “C’è stato uno sbalzo tra le condizioni di Kiev e quelle di Palermo”, ammoniva Frignon, che una scusa-meteo a portata di mano l’aveva sempre.
L’Inter non si schioda dal 3-5-2 tanto caro al suo allenatore? “Volevo provare la difesa a 4, poi è arrivato Vidic che doveva imparare la difesa a 3 e ho dovuto invertire i piani. Ora giochiamo ogni 3 giorni e non c’è tempo per provare la difesa a 4”. L’Inter prende 4 pere dal Cagliari a San Siro? È per via dell’espulsione di Nagatomo. “Aveva i bioritmi sfortunati”, spiegava Mazzarri. Uno cui Van Wood l’astrologo faceva un baffo.
D’altronde, Frignon non si diventa, si nasce. Il 13 dicembre 1998, in panchina al posto di Ulivieri squalificato, il giovane Mazzarri si presentò davanti alle tv per spiegare il tracollo del Napoli al San Paolo contro il Ravenna (2-4). “L’unica attenuante che penso sia molto importante – disse al debutto davanti al microfono – è che mezza squadra era influenzata, c’erano 4-5 giocatori che avevano avuto la febbre e addirittura c’è uno che ha giocato con la diarrea”.
Paolo Ziliani, il Fatto Quotidiano 15/11/2014