Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  novembre 15 Sabato calendario

LA PROPOSTA: «TIMBRO» BCE SU EURO-BOND DELLE BANCHE

La minaccia della deflazione sta mettendo in pericolo la tenuta dell’euro area. Dal 2011 a oggi l’inflazione è scesa dal 3% allo 0,4% e anche le aspettative per il futuro stanno peggiorando. Un periodo prolungato di inflazione troppo bassa, lontana dall’obiettivo del 2% fissato dalla Bce, mette a rischio sia la ripresa dell’economia sia la stabilità dei debiti pubblici. Per restaurare condizioni di stabilità dei prezzi, la Bce ha annunciato misure non convenzionali di acquisto di titoli privati da affiancare alle tradizionali misure di finanziamento del sistema bancario, così da riportare il proprio bilancio alle dimensioni del 2012.
La disponibilità limitata di titoli privati europei da acquistare mette però in dubbio l’efficacia degli interventi della Bce. Per questa ragione, come è noto, la Bce potrebbe trovare necessario acquistare titoli pubblici degli Stati pur di garantire il rispetto del proprio obiettivo di stabilità dei prezzi.
L’acquisto di titoli pubblici da parte della Bce è tuttavia un intervento molto controverso per la resistenza della Germania a coinvolgimenti diretti della Banca centrale nel mercato del debito sovrano. I Paesi meno indebitati sono contrari soprattutto ad aiuti che favoriscano i Paesi meno virtuosi. Un intervento mirato ai Paesi deboli potrebbe dunque incontrare serie opposizioni legali e politiche, tali da renderlo impraticabile o incerto. È opportuno dunque che la Bce valuti l’acquisto di titoli sovrani di ognuno dei singoli Stati dell’euro area, in misura fissa e proporzionale al contributo di ogni singolo Paese al capitale della Banca centrale.
Una proposta della School of European Political Economy (Sep-Luiss) sulla natura dell’intervento della Bce potrebbe rappresentare una svolta forse decisiva per la crisi europea, rendendo gli interventi di acquisto di titoli sovrani efficaci e non distorsivi, e al tempo stesso creando condizioni di stabilità e di crescita dell’euro area. La proposta prevede che al varo del programma di acquisto di titoli pubblici europei la Bce annunci la propria disponibilità ad acquistare da banche ed istituzioni finanziarie un nuovo titolo (un Asset backed security) rappresentativo proprio dei titoli pubblici dei singoli Paesi in proporzioni fisse. I titoli del debito dei singoli Paesi sarebbero cioè il sottostante dell’Abs. Il nuovo titolo, creato direttamente da banche ed intermediari, utilizzando i titoli pubblici dei singoli Stati nei loro portafogli, senza bisogno di nuova legislazione europea o di decisioni politiche, diventerebbe il titolo sicuro e liquido, finalmente rappresentativo dell’euro area nel suo insieme, con un ruolo e una dimensione di mercato paragonabili a quelli dei titoli del Tesoro americano.
Il programma proposto da Sep, chiamato Equip (European Quantitative-easing Intermediated Program), prevede che siano gli intermediari privati a creare il nuovo titolo, sulla base delle condizioni espresse dalla Bce che si limiterebbe ad annunciare le caratteristiche del nuovo titolo e la sua accettabilità nelle operazioni di finanziamento del sistema, sia nel contesto dell’allentamento quantitativo, sia al di fuori di esso.
Equip può rappresentare la svolta decisiva per la crisi europea: il segnale politico del nuovo euro-titolo renderebbe coerente l’impegno delle autorità europee a garantire la tenuta dell’euro area «qualsiasi cosa sia necessaria» con l’impegno e gli interessi dell’economia privata. Equip darebbe vita a un nuovo titolo europeo sicuro e liquido come richiesto dagli investitori europei e globali, rendendo credibile e attraente investire nell’euro area nel suo complesso. Sarebbe finalmente possibile investire nell’euro anziché muoversi da un titolo pubblico all’altro, con alti costi e con il rischio di gonfiare gli spread in modo non giustificato dai fondamentali dell’economia, come è avvenuto durante la crisi.
Il previsto annuncio da parte della Bce del programma di allentamento quantitativo - ampio, graduale e prolungato - spingerebbe l’economia privata a dar vita al nuovo mercato fin da subito, sapendo che il nuovo titolo non avrà problemi di liquidità, visto che sarà accettato dalla Banca centrale. Il rendimento del titolo inoltre sarebbe una media ponderata dei titoli pubblici che ne rappresentano il sottostante e quindi un po’ superiore a quello dei titoli pubblici tedeschi ormai vicini a zero. Questo offrirà un’opportunità di investimento attraente, liquida e sicura, normalizzando una situazione che sta mettendo in difficoltà gli stessi intermediari finanziari tedeschi. Gli investitori nel nuovo titolo inoltre si preoccuperebbero di giudicare le condizioni dell’euro-area nel suo complesso, incentivando anche i governi a comportarsi in modo più cooperativo di quanto non facciano attualmente. I rischi di instabilità o addirittura di rottura dell’euro area verrebbero radicalmente ridotti senza che sia necessario che alcun Paese condivida il rischio del debito degli altri Paesi. Dopo sette anni, con una semplice innovazione finanziaria, l’orizzonte dell’euro area potrebbe finalmente schiarirsi.
Carlo Bastasin, Il Sole 24 Ore 15/11/2014