Fulmini 18/11/2014, 18 novembre 2014
VECCHIAIA
«Io miglioro con gli anni. Ho avuto due infortuni strani in questo inizio di stagione ma per il resto va benissimo. Non penso minimamente alla vecchiaia. Ogni volta che scendo in campo mi godo il fatto di giocare» (Zlatan Ibrahimovic).
VERITA’ «Quando sono arrivato alla Lazio ho rotto gli schemi. Dico sempre che è meglio raccontare un brutta verità che una bella bugia» (Claudio Lotito).
SOCIAL «Non ho bisogno di mettere in scena la mia vita privata. I social non mi interessano. Ci sono probabilmente centinaia di profili con il mio nome, ma non sono io ovviamente. Penso che non sia così interessante mostrare cosa faccio nel mio tempo libero. Ci sarà davvero qualcuno che vuole vedere come mangio, come bevo o come gioco con i miei figli? Io non credo proprio» (Miro Klose).
STRANIERI «Non vedo in Serie A tutti questi stranieri di alto livello. Anzi, credo che molti giovani italiani siano meglio. La tendenza deve cambiare nel nostro calcio...» (Andrea Bertolacci).
DIO «Spero di tornare e di fare come Dida, che andò in prestito prima di diventare titolare in rossonero. La mia storia comincia a essere come la sua. Dei miei ex compagni ogni tanto sento Alex. Ma io adesso penso solo al Carpi, la mia testa è qui. Il futuro è nelle mani di Dio» (Gabriel, portiere titolare del Carpi, capolista di Serie B).
ROTELLINA «Io dico “andiamo a prenderli alti”. Mando tutti a pressare, così ogni giocatore deve muoversi in conseguenza del compagno. Difendere correndo in avanti. Ma se salta una rotellina del meccanismo, puoi prenderne 7 come la Roma col Bayern» (Gian Piero Gasperini).
TARDI «Ha detto stop una mattina, senza neanche il bisogno di guardarmi allo specchio, perché per specchiarsi con l’anima ci vogliono solo sincerità e coraggio, mi sono detto che il ciclismo non faceva più per me. La bicicletta sì, il ciclismo no. Quando tutto, dall’alzarsi al coricarsi, dall’uscire al rientrare, dall’allenarsi al correre, ti costa fatica, allora è già troppo tardi» (Ignazio Moser).
AVVENTURE «Da luglio ho visto un grande cambiamento dentro di me, ho sfidato il dolore e lavorato serenamente: basta piangersi addosso. E’ bello cambiare, lanciarsi in un’avventura nuova al momento giusto» (Fabio Scozzoli, che ora si allena nella piscina di Graz, in Austria).