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 2014  novembre 14 Venerdì calendario

A SÈVRES PER ERRORE SI FANNO LE PORCELLONE


Altri begli errori di una volta, dopo quelli dello scorso venerdì.
Pazza pizza, «Uno spiacevole errore di trasmissione ha stravolto un passaggio dell’articolo sulle denunce di un commerciante palermitano antiracket pubblicato ieri. Infatti Innocenzo Lo Sicco non aveva “sfornato 2 miliardi di pizze a Ecladiano” bensì “sborsato 2 miliardi di pizzo ai Graviano”». (Corriere della Sera, 18/9/1997).
Vasi indebiti: «LE PORCELLONE DI SÈVRES» (refuso nel titolo di copertina di un volumetto Fratelli Fabbri sui vasi; se ne accorsero prima di distribuirlo, ma soltanto dopo aver stampato una tiratura di duemila copie, poi mandate al macero).
«Colui che lascia passare i refusi senza correggerli non è soltanto un ignorante; bestemmia contro lo spirito e contro il senso. Forse, in una cultura secolare, può essere definito “stato di grazia” quello in cui l’individuo non trascura la correzione degli errori letterali o di sostanza nei testi che legge e trasmette ai posteri. Se Dio, come diceva Aby Warburg, sta nel dettaglio, la fede sta nella correzione dei refusi» (George Steiner, Nessuna passione spenta, Garzanti 1997). Nell’edizione italiana di questo peraltro bellissimo libro si leggono i termini; segnamo, abiltà, intelleggibile, e tutti nello stesso capitolo che contiene l’impegnativa dichiarazione. Parlare di errori attira errori, infatti.
Una storia di errori molto bella è quella da cui Mario Lavagetto ha tratto il titolo per un suo libro su Balzac: La macchina dell’errore (Einaudi 1996). Il titolo viene da una frase di Freud, che nella traduzione italiana pubblicata da Boringhieri, dice così: «Facilmente per me all’elaborazione letteraria e all’invenzione si collega la macchina dell’errore». Lavagetto si è accorto che in realtà Freud aveva scritto «der Makel des Irrtums»: la macchia dell’errore. Il proto ha tramutato la banale macchia in una splendida, e molto più freudiana, macchina. Errore o invenzione? La vera macchina dell’errore è una linotype.