Maria Zegarelli, il Venerdì 14/11/2014, 14 novembre 2014
PILLOLA DEL GIORNO DOPO, IL GEMELLI SFIDA LA CAMERA
ROMA. Sulla pillola del giorno la Camera, stavolta, sembra decisa a non fermarsi e al Policlinico Gemelli, che ad agosto si è aggiudicato l’appalto per tutti i servizi medici e infermieristici di Montecitorio, dice: «O ci mandano un medico non obiettore oppure lo cerchiamo noi, ma a spese loro» spiega Paolo Fontanelli, uno dei questori che ha seguito il caso delle due deputate alle quali, lo scorso ottobre, è stata negata la prescrizione della pillola del giorno dopo perché il personale del Gemelli pratica l’obiezione di coscienza.
Se il Gemelli non provvederà a sue spese, stipulando una convenzione con medici non obiettori, lo farà la Camera, rivolgendosi alla Asl e sottraendo la somma necessaria al capitolato d’appalto previsto. Decisione questa a cui è arrivato il collegio dei Questori della Camera, al termine di una riunione nel corso della quale si è affrontata la questione spinosissima. Telefonate «molto cordiali» ce ne sono state diverse, negli ultimi giorni, tra Montecitorio e la struttura ospedaliera, ma le posizioni sono chiare: il Policlinico non è in grado di garantire quel servizio.
«Per noi la questione è risolta, la Camera dispone di medici che possono fare prescrizione d’urgenza» ha spiegato al Venerdì Nicola Cerbino, responsabile della comunicazione del Gemelli. In realtà le cose non stanno esattamente così: l’unico «esterno» è una dottoressa, ex coordinatrice dei servizi medici, andata in pensione lo scorso agosto, con la quale la Camera ha stipulato una convenzione che scade a fine anno. Dopo il caso delle due deputate costrette a rivolgersi altrove per avere la prescrizione della pillola del giorno dopo, i questori le hanno chiesto di garantire questo servizio, che pure non rientra tra le sue mansioni.
Il problema si ripresenterà a gennaio, se non sarà trovata una soluzione prima. Per questo si sta pensando a una convenzione con la Asl, dal momento che il Gemelli, che già lo scorso anno era stato al centro di un’accesa polemica per lo stesso motivo, non sembra intenzionato a rivolgersi a personale esterno malgrado, come insistono alla Camera, sia tenuto a garantire tutte le prestazioni.