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 2014  novembre 14 Venerdì calendario

VENEZUELA GIOIELLI DI STATO VENDESI

Il Venezuela vende i gioielli di Stato per scongiurare il rischio di default. Ad ottobre Caracas ha pagato i 6 miliardi di dollari per i suoi bonus di debito in scadenza, ma per mettere riparo al buco che il pagamento ha creato nei suoi conti, deve fare cassa. Il presidente Nicolas Maduro promette che continuerà a pagare e che il rischio di default è una notizia falsa messa in giro dai suoi nemici: «Pagheremo il debito, abbiamo la forza e la capacità per continuare a mantenere pienamente gli impegni presi nel mercato internazionale». Il governo ha però messo intanto in vendita Citgo, la filiale statunitense dell’impresa statale del petrolio Pdvsa, un gigante con tre raffinerie e 6 mila stazioni di servizio negli Stati Uniti. Dal 1999, anno del debutto alla presidenza di Hugo Chávez, ucciso nel marzo dell’anno scorso da un tumore, il governo della Revolución Bolivariana ha sempre pagato puntualmente il suo debito. Nei sedici medi di governo di Nicolas Maduro, i detentori di bonus venezuelani hanno perso il 10 per cento del loro credito. Al momento i conti pubblici sono in rosso. Il prezzo del dollaro al mercato nero è dieci volte quello fissato dal cambio ufficiale, l’inflazione supera il 58 per cento, il contrabbando impazza, negli scaffali dei supermercati mancano spesso caffè, farina di mais e carta igienica. La Banca centrale ammette problemi seri di approvvigionamento. Il Venezuela è un grande esportatore di petrolio ed ha una delle riserve di crudo migliori del pianeta, ma gran parte dei profitti del greggio sono già ipotecati dai pagamenti degli interessi dei prestiti accordati dalla Cina, che si fa pagare in petrolio. La produzione di greggio è diminuita: dai 2,9 milioni di barili al giorno del 2012, ai 2,4 dell’anno scorso.