la Repubblica 14/11/2014, 14 novembre 2014
COSI’ L’FBI TETNTO DI FAR SUICIDARE LUTHER KING
Per la prima volta è stata resa pubblica la lettera anonima, conosciuta come «lettera del suicidio», inviata nel 1964 dall’Fbi a Martin Luther King per tentare di istigare il leader del Movimento per i diritti civili ad uccidersi. Il merito è di una professoressa di storia a Yale, Beverly Gage, che ha ritrovato la versione completa e non censurata della lettera e ha riportato alla ribalta quella vicenda raccontandola in un articolo pubblicato dal New York Times. Nella lettera si minaccia il reverendo di diffondere dettagli sulla sua vita sessuale extraconiugale. Con il tono di un ammiratore deluso, l’autore ricorre 6 volte alla parola «evil» (malvagio). «Lei è una truffa colossale, un malvagio, un vizioso vero e proprio», comincia il testo, in cui Martin Luther King è definito una «bestia malvagia». Si punta il dito contro le sue presunte amanti e si usano termini come «orge» e «condotte immorali». Infine, l’avvertimento: «C’è una sola cosa da fare. Tu sai quale». Martin Luther King sospettò immediatamente dell’Fbi e del suo capo, all’epoca J. Edgar Hoover. Sospetti che furono confermati nel 1976 dal Church Committee del Senato.