Stefano Mannucci, Il Tempo 13/11/2014, 13 novembre 2014
BALDINI: «NON GIOCO PIU’, PERO’ SONO ROVINATO»
Il suo divorzio radiofonico da Fiorello è stato lacerante. Marco Baldini, che accade?
«Ho letto ovunque che questa mia defezione è stata causata dal demone del l’azzardo. Non è così. Non gioco più dal 2009. Sono uscito dal vizio. Solo Lotto e Superenalotto. Ma tre anni fa ho perso il lavoro, non stavo più a Radio Kiss Kiss né con Fiore a Radio2, e non ho potuto più coprire il debito con certi amici che mi avevano sostenuto finanziariamente. Poi la crisi generale ha contribuito a farmi entrare in un imbuto».
Di che tipo di "amici" parla?
«Gente normale. Non si tratta di strozzini od usurai, assolutamente no. Persone perbene alle quali dovevo delle somme, e che ce l’hanno con me perché sono disperate. Mi hanno aiutato e ora non riescono a pagare i propri mutui».
L’hanno minacciata?
«Non mi vogliono certo sparare. Però magari ti dicono: vengo all’Edicola di Fiorello e mi metto a fare casino, urlo e vedrai tu».
Quindi si è chiamato fuori anche per proteggere Rosario?
«Quella è una situazione aperta, per strada...Non volevo esporlo. E poi sa che c’è? Penso per 18 ore al giorno a come risolvere i miei problemi, fumo 50 sigarette, dormo tre ore a notte. Per questo ho scelto di sospendere momentaneamente la mia collaborazione con lui. Ho un’etica professionale, non mi andava di stare lì confuso a rabberciare due parole in croce».
E adesso?
«Il futuro è un grosso punto interrogativo. C’è di buono che ora che questa cosa è diventata pubblica non mi devo più nascondere. Mi stanno dando una mano i ragazzi di Radio Radio, un’emittente commerciale importante. Perché lì sì? Perché è un ambiente protetto, ci sono telecamere, servono i badge...».
Lei vorrebbe continuare a lavorare nel mondo dello spettacolo, giusto?
«No, ho fatto tanti lavori nella vita, il procacciatore di affari, il venditore... Spero che qualcuno mi proponga qualcosa di sostanzioso. Ma non chiedo soldi, vorrei un impiego. Un proverbio orientale dice: all’uomo che ha fame non dargli cibo, insegnagli a pescare».
Possibile che nessuno dello show-business l’abbia ascoltata, prima di questa caduta?
«Il nostro ambiente è così. Amici? I perdenti non piacciono. Quando ero in auge erano tutti lì, poi mi hanno voltato le spalle, spaventati e qualcuno anche ipocrita. E purtroppo il mio libro e il film mi avevano anche procurato una nomea di scarsa credibilità. Se nessuno ti dà una spinta per risalire, finisci fuori controllo».
La famiglia le è vicina?
«Non sarebbero molto felici di tutto questo. E mia moglie voglio tenerla fuori da tanta angoscia».
Con chi prendersela?
«Non ce l’ho con i miei creditori: se sono "avvelenati" nei miei confronti li capisco. Ce l’ho con me stesso. Non dovevo finire così».