Stefano Arcobelli, La Gazzetta dello Sport 12/11/2014, 12 novembre 2014
SCOZZOLI: «LA MIA NUOVA VITA IN AUSTRIA»
Non c’è miglior carica che potersi allenare con chi ti ha battuto ai Giochi (di Londra 2012): Fabio Scozzoli ha scelto l’avversario più difficile per confrontarsi ogni giorno nella «favolosa» piscina di Graz, in Austria, con un allenatore tedesco (Dirk Lange), dopo un anno nero al termine del quale «piangersi addosso o pensare sempre all’operazione al ginocchio destro stava quasi per diventare un alibi, ed invece ho deciso per il cambio radicale». E proprio lui che aveva detto no a Verona, ha scelto di diventare uno degli «emigranti» azzurri di punta (con D’Arrigo e Colbertaldo in Florida e California, Paltrinieri in questi giorni a Melbourne, la Fissneider prossimamente a Charlotte). Parte così il rilancio del ranista che tra poche settimane a Doha difenderà il titolo mondiale dei 100 rana in vasca corta, primo azzurro a riuscirci: «Farò di tutto per andare a medaglia, non sarà facile ed il lavoro con Lange è a lungo termine, magari i risultati si vedranno in estate perché ho cambiato molte cose, ma posso tornare sugli standard di due anni fa».
Cambi e palestra I due meeting di Genova e Bolzano lo danno in gran crescita, a Viareggio venerdì e sabato ci sarà poi a Riccione per i tricolori invernali e la Coppa Brema e finalmente potrà staccare un paio di settimane visto che in estate, quando ha optato per il cambio, il romagnolo non s’è fermato. «Da luglio ho visto un grande cambiamento dentro di me, ho sfidato il dolore e lavorato serenamente: basta piangersi addosso. E’ bello cambiare, lanciarsi in un’avventura nuova al momento giusto: io credo di aver scelto Lange quando proprio serviva, chiaro che se avessi continuato a vincere sarei rimasto con lo stesso gruppo». Ed invece la finale olimpica e mondiale hanno lasciato il segno di Fabio, che ora pare un altro: «Ho grande entusiasmo per tornare quello di prima, sono sulla via giusta. La cosa che ho cambiato di più? In palestra ho fatto esercizi mai fatti prima, ho incrementato la forza in acqua e in acqua sento la differenza». Sta diventando una tendenza nuova per gli italiani confrontarsi con scuole diverse? «E’ un’esperienza che consiglio, accresce anche la tua cultura sportiva». E la voglia di rivincita? «Già, sfidarsi ogni giorno con Van der Burgh, è lo stimolo migliore ma pure Cameron ci guadagna...S’impara tanto in vista della finale mondiale o olimpica. Ma stavolta il sudafricano non mi potrà sorprendere. Nel 2012 mi ha rovinato l’Olimpiade». E ora è il suo compagno di allenamenti.