v. sch., la Repubblica 12/11/2014, 12 novembre 2014
“IL NOSTRO RESTAURO A TEMPO DI RECORD GRAZIE AL TAM TAM TRA I CITTADINI”
[Intervista a Beatrice Merz] –
«Bisognava rifare il Salotto Cinese e non c’era neppure un soldo. Così abbiamo deciso per un crowdfunding basato soprattutto sulla comunità locale: mail, iniziative, tam tam sui social network. E alla fine abbiamo raccolto 66.000 euro, dalle donazioni più piccole alle più grandi». Così Beatrice Merz, direttrice del Museo di Rivoli, racconta come è stato possibile rifare a tempo di record una sala storica importante, una delle tante che ospitano arte contemporanea in un’antica reggia dei Savoia.
Che cosa avete offerto ai cittadini che donavano?
«Di pubblicare il loro nome vicino alla sala restaurata. Ma vuol sapere la risposta? Tutti hanno detto “no”. Importava raggiungere l’obiettivo, non farsi pubblicità. Il 18 marzo abbiamo inaugurato con l’opera, anche questa fatta ad hoc e regalataci, di un artista libanese che si era ispirato al tema dei rapporti tra Oriente e Occidente, l’ideale per il nostro salotto. E l’abbiamo fatto con una grande festa aperta a tutti i cittadini».
Qual è stato il messaggiochiave?
«Molto semplice: il bene culturale, in questo caso un salotto del Museo, non è dello Stato ma di tutti, a cominciare dalle persone che ci entrano. Dunque se ha un problema il problema è anche della collettività. Per questo in molti si sono mossi anche da Rivoli, perché il Museo, benché riceva persone da tutto il mondo è vissuto con orgoglio da chi abita vicino a noi».
Lo rifarete?
«Pensiamo di sì. Ci sono molte esigenze di restauro. E dopo questo esperimento riuscito lanceremo una piattaforma più adeguata alle regole generali del crowdfunding: vogliamo andare avanti».
v. sch., la Repubblica 12/11/2014