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 2014  novembre 12 Mercoledì calendario

GIAPPONE RIAVVIA CENTRALI NUCLEARI

Il Giappone riprende il cammino del nucleare. Il paese ha la necessità economica di produrre energia dall’atomo per ridurre il deficit commerciale provocato dall’importazione di combustibile dopo lo stop a 48 reattori nucleari seguito all’incidente di Fukushima del marzo 2011. Sarà il primo ministro Shinzo Abe a decidere, forzando un diffuso sentimento antinucleare. In particolare, dovrà pronunciarsi sulla riattivazione di due reattori della centrale di Sendai, nella regione Kagoshima, che potrebbe avvenire all’inizio del 2015. Le autorità locali guidate dal governatore Yuichiro Ito hanno rimandato al premier la patata bollente pressati dalle manifestazioni antinucleari. Ora il capo del governo dovrà affrontare l’opinione pubblica ostile dopo l’incidente che costò al Giappone 41 miliardi di euro e l’allontanamento da casa di 160 mila persone.
A sostenere il premier Shinzo Abe nella ripresa del nucleare c’è la comunità degli imprenditori: prima del 2011 le centrali nucleari producevano il 30% dell’energia, ma dopo lo stop del 2011, e la conseguente necessità di importare l’energia, il prezzo della bolletta energetica è cresciuto del 30% per le imprese e del 20% per i privati. Abe sembra chiamato a una scelta obbligata anche se il ritorno al nucleare è molto criticato e sulla questione si possono pronunciare solo le comunità locali interessate, escludendo quelle che percepiscono contributi ad hoc. Inoltre, la commissione di sorveglianza dei vulcani ha fatto sapere che il Giappone potrebbe subire in qualsiasi momento un nuovo terremoto o una nuova eruzione vulcanica, senza indicare però, alcuna data. Inoltre, critiche arrivano sui piani di sicurezza validati dall’Autorità di regolamentazione del nucleare che i gestori delle centrali devono obbligatoriamente applicare. Quelli della compagnia dell’elettricità di Kyushu per Sendai sarebbero mal definiti. Critiche che vanno ad aggiungersi alla debolezza di Abe per le recenti dimissioni di due ministri e la sua popolarità scesa sotto il 50%, per la prima volta dal 2012.
ItaliaOggi 12/11/2014