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 2014  novembre 12 Mercoledì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - L’INCONTRO TRA RENZI E BERLUSCONI


REPUBBLICA.IT
ROMA - Ottavo incontro in undici mesi. Matteo Renzi e Silvio Berlusconi discutono a Palazzo Chigi delle modifiche all’Italicum. Un tagliando al patto del Nazareno. Le novità principali dovrebbero essere due: premio di maggioranza alla lista e non più alla coalizione e soglia di sbarramento che scende di molto rispetto alla previsione iniziale. Poi una parziale reintroduzione delle preferenze, 40% di quote rosa per i capolista e la diminuzione del numero delle circoscrizioni elettorali. Berlusconi, accompagnato da Gianni Letta, è stato preceduto a Palazzo Chigi da Denis Verdini. L’incontro è stato anticipato di un’ora rispetto al previsto.
La soglia di Alfano. "Nella riforma elettorale tutto si tiene. Il premio alla lista già garantisce governabilità e ha come corollario la minima soglia tecnica del 3% per garantire anche la rappresentatività. Soluzioni bastarde, che coniugano premio alla lista e soglia alta di ingresso, corrispondono solo alla speranza di eliminare scomodi concorrenti e non realizzano quel giusto equilibrio di principi che fa durare nel tempo la legge elettorale". Lo dichiara in una nota il capogruppo al Senato del Nuovo Centrodestra, Maurizio Sacconi. Assieme a lui, anche Angelino Alfano, leader di Ncd ed esponente del governo Renzi, che sulla Stampa definisce quel 3% "il punto di equilibrio giusto" e che si augura che "da parte di Forza Italia non ci sia una risposta negativa" perché "pensare di costruire il centrodestra non per convinzione ma per costrizione e paura sarebbe un errore clamoroso".
La pace in Forza Italia. Ieri l’ex Cav è riuscito a ricompattare i suoi sul patto del Nazareno, a farsi riconfermare quel mandato necessario a trattare col capo del governo e restare così al centro del campo per poter giocare una partita che contempla anche il Quirinale. Ad aiutare la pace tra i forzisti è un documento che boccia la legge di Stabilità.
Legge elettorale e patto del Nazareno: i big di Forza Italia a Palazzo Grazioli
La "fretta" di Renzi. A dare la sveglia ieri era stato lo stesso Renzi, il quale prima che a Palazzo Grazioli si riunisse il comitato di presidenza ’azzurro’ aveva lanciato via Twitter la sollecitazione: il tempo dei rinvii è finito, ora è tempo di decidere, aveva scritto. La giornata, già carica di tensioni e di scintille tra i dem e Renato Brunetta, si chiude con una "rinnovata unità" di Forza Italia. Berlusconi riesce a pacificare i suoi e si prepara ad incontrare il premier che è anche segretario del Pd. Il quale sull’Italicum (che "va approvato entro dicembre al Senato") ha tutta l’intenzione di dare il premio di maggioranza alla singola lista che superi il 40% dei consensi (e non più alla coalizione, come votato a luglio alla Camera) rimodulando anche la soglia di sbarramento. Berlusconi è contrario ad abbassarla al 3% ed è per questo che, al termine di una mediazione, il punto di caduta potrebbe essere il 4 per cento. I ’piccoli’, però non ci stanno.
I Cinque Stelle. A parlare di legge elettorale oggi è stato anche Beppe Grillo, leader del M5s, che da Bruxelles dice: "Noi abbiamo già presentato una nostra proposta, ma anche il Consultellum ha una sua logica, ci va bene. Noi siamo pronti ad un confronto aperto, apertissimo. Non mi piacciono questi confronti di nascosto, nei retrobottega".
Verso la direzione del Pd. Dopo l’incontro con l’ex Cavaliere, Matteo Renzi aprirà la direzione del Partito Democratico prevista per le 21. E già c’è la prima polemica: i "civitiani" diserteranno la riuonione, perchè ormai queste occasioni servono a Renzi per distrarre i media dai suoi guai, hanno la funzione del circo nell’Antica Roma e i suoi interlocutori - ai quali si chiede di esserne lieti - il ruolo dei cristiani da far sbranare":