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 2014  novembre 12 Mercoledì calendario

CELENTANO

& BORIONI – [È PIÙ DI UNA PARODIA DIRSI ADDIO]–

Per una volta a digitare Celentano su Google il primo risultato riguarda Rosalinda e non il suo papà Adriano. Magra consolazione. La figlia più piccola del sempre “molleggiato” all’Ansa rilascia delle dichiarazioni, non è proprio un comunicato stampa (anche se, sì, è con l’Ansa che parla), che somigliano a uno sfogo. «Incapace, attualmente, di amare ho deciso di lasciare libera sentimentalmente la signora Simona Borioni, augurandole di cuore tutto il bene del mondo». Suona male la parola “signora”, quasi un voler dare del lei alla persona con cui bene o male è stata insieme per quattro anni («Erano alcuni mesi che tra noi le cose non andavano più, da una brutta vacanza d’agosto nella quale avevamo già cominciato a capire cosa stava accadendo...»).
Il valzer degli addii è sempre un ballo difficilissimo da eseguire, è uno slalom fra i passi falsi, fra quelle parole che restano nella memoria come fossero incise nella pietra. Se poi si finisce negli ingranaggi di Internet si rimane stritolati. Il web non è gentile. È irriverente, spesso. Talvolta è feroce. Soprattutto permette il libero giudizio e la battuta libera a ogni latitudine... Del resto, si è prestato il fianco. Un commento quasi univoco riguarda il “Chi ti credi di essere, Rosalinda?”.
E per una che forse parla troppo, c’è l’altra che tace. Simona, che scrive su Facebook «Voglio dare un senso...» (vedi alla voce Vasco Rossi), preferisce non rilasciare dichiarazioni, raggiunta al telefono, trattiene a stento le lacrime. Dice che quando è investita dalla gioia e dalla felicità lei lo grida al mondo, quando viene travolta dalla tristezza non si confida neppure con le persone più care. È dispiaciuta per la piega che nel corso delle ore sta prendendo la vicenda.
Certo che Rosalinda è stata inopportuna, specie in relazione al fatto che loro due, come coppia, si sono mostrate al mondo quando necessario (e non utile a loro due, attrici entrambe), quando colpite da fatti di cronaca riguardanti l’omofobia.
Rosalinda, intanto, si sofferma persino sui dettagli: «Ora però ho proprio fatto le valigie e sono tornata a Milano, e devo pensare a rimettere in ordine i pezzi della mia vita, anche se mi sento e sono ancora coinvolta. Ho deciso di dire pubblicamente che tra noi è finita soprattutto per lasciare libera Simona da me. Mi assumo la colpa di quanto successo, anche se quando un rapporto finisce la colpa non è mai di una persona sola, e poi non è un problema di “colpe”. Ognuna ha fatto il possibile, però ormai ho capito che voglio e devo uscire dalla sua vita, devo lasciarla libera di rifarsi una vita, se vorrà, con chi vorrà». Non lascia fuori neppure il padre (a proposito, forse non bisogna dimenticare che a luglio scorso Adriano Celentano e Claudia Mori hanno festeggiato 50 anni d’amore, sul Lago di Como, con una grande festa a Villa Serbelloni. Rosalinda c’era. Ma era da sola). «A mio padre», dice Rosalinda, «ho detto le cose come stanno, e lui è stato molto comprensivo: ha tirato un sospiro e mi ha detto: “Mi dispiace, fate le cose per bene, mi raccomando”».
Nelle ultime righe del primo romanzo di Marguerite Yourcenar, Alexis o il trattato della lotta vana, si legge: «Non avendo saputo vivere secondo la morale comune, cerco, almeno, di essere in accordo con la mia: è al momento in cui si respingono tutti i principi, che conviene munirsi di scrupoli. Avevo assunto nei tuoi riguardi impegni imprudenti che la vita avrebbe disdetto: ti chiedo scusa, il più umilmente possibile, non tanto di lasciarti, quanto di essere rimasto così a lungo». Talvolta (spesso?) bisognerebbe leggere un po’ di più per (magari?) scrivere un po’ di meno.