Ugo Bertone, Libero 11/11/2014, 11 novembre 2014
ALIBABA E I MILIONI DI SINGLE L’E-COMMERCE È TUTTO CINESE
In origine, non più di vent’anni fa, era una festa per studenti universitari squattrinati. Allora, all’università di Nanchino, qualcuno ebbe l’idea di trasformare l’11 novembre (1-1-1-1) nella festa dei single, ragazzi e ragazze in cerca di un’anima gemella o, più semplicemente, qualcuno con cui condividere una serata di festa al ristorante o, grande lusso, in un locale per karaoke. Oggi, al contrario, il single’s day è diventato la più grande festa del consumismo mondiale: sui siti di Alibaba, Tao Bao e Tmail, ieri sono stati realizzati acquisti per oltre 9 miliardi di dollari, cifra che fa impallidire il Cyber Monday americano, il giorno dopo la festa del Ringraziamento che non arriva ai due miliardi di dollari. Pochi spiccioli per la società di Jack Ma, che all’inizio degli anni Novanta faceva, gratis, l’interprete in albergo per imparare l’inglese. Per lui, forse, la sfida più complessa comincia oggi: di qui a domenica Alibaba dovrà consegnare, senza ritardi e con meno disguidi possibili, circa 500 milioni di pacchi-dono acquistati dai ragazzi cinesi. Sembra una sfida impossibile, ma non per la Cina, nuova mecca dell’elettronica. Ieri, mentre i pagamenti, solo in moneta elettronica, affluivano presso i rivenditori disseminati lungo la rete elettronica, il Dragone celebrava un altro record: l’unificazione degli scambi sulle Borse di Hong Kong e di Shanghai, forse l’operazione finanziaria più complessa nella storia dei listini azionari. La tecnologia, però, funziona solo grazie ad un’organizzazione d’avanguardia, assai più avanzata dei vari Yahoo! o Amazon. Da metà ottobre era possibile prenotare gli acquisti sul sito previo invio - dall’inizio di ottobre - di quattrini in un conto speciale da spendere fin dalle prime ore di ieri, 11 novembre, quando il super mall più grande del pianeta ha aperto i battenti offrendo in pratica di tutto, non esclusa la possibilità di comprare un Boeing 737. Difficile che i ragazzi cinesi si siano dati all’aeronautica. Di sicuro sarà battuto il record di Xiaomi, che l’anno scorso ha venduto più di 200 milioni di telefonini in questo giorno magico per almeno un motivo: gli sconti. Jack Ma, genio della vendita, ha in pratica imposto alle aziende che volevano esporre le proprie merci di praticare un prezzo speciale per il single’s day, con un taglio al 50% sui listini. Non stupisce, data la premessa, che in queste settimane la lettura preferita dei consumatori cinesi (a grande maggioranza sotto i 25 anni) sia stata la consultazione dei listini presso Alibaba, a tutto vantaggio dei introiti pubblicitari del colosso dell’e-commerce quotato a Wall Street dove ieri il titolo è balzato al valore di 284 miliardi di dollari: più o meno l’85% dell’intera Piazza Affari. Fin qui, in cifre, la storia di un miracolo solo cinese. Ma Jack guarda molto più in là. Quest’anno il single’s day è stato esteso ben oltre i confini del Paese. Attraverso la piattaforma Ali Express il colosso dell’ecommerce ha lanciato un catalogo scontato del 50% per i consumatori di alcuni paesi test: Brasile, Russia, Spagna tra gli altri. «Dall’anno prossimo - scrive Alicia Yapp di Barclays - l’offerta del Single’s day verrà estesa ai consumatori di 220 Paesi». Uno tsunami destinato a ridurre la fetta del commercio nostrano. Ma pure un’occasione per le imprese italiane.