Riccardo Pelliccetti, Il Giornale 11/11/2014, 11 novembre 2014
BOKO HARAM HA PRESO NUOVAMENTE DI MIRA GLI STUDENTI, PORTANDO A TERMINE UNA STRAGE CHE HA PROVOCATO ALMENO 48 VITTIME. SONO TUTTI RAGAZZI FRA GLI UNDICI E I VENT’ANNI CHE FREQUENTAVANO UNA SCUOLA SUPERIORE NELLA CITTADINA DI POTISKUM, NEL NORD EST DEL PAESE
I massacri dei terroristi islamici continuano a insanguinare la Nigeria e a lasciare senza fiato la comunità internazionale. Il gruppo integralista Boko Haram ha preso nuovamente di mira gli studenti, portando a termine senza scrupoli una strage che ha provocato almeno 48 vittime. Sono tutti ragazzi fra gli undici e i vent’anni che frequentavano una scuola superiore nella cittadina di Potiskum, nel nord est del Paese.
Un finto studente, che indossava la divisa della scuola, si è fatto esplodere verso le 7,30 del mattino, quando circa duemila ragazzi erano riuniti in attesa del saluto quotidiano del preside prima dell’inizio delle lezioni. Il kamikaze aveva lo zainetto pieno di esplosivo e si è fatto saltare proprio in mezzo alla folla. «Un lago di sangue, c’erano molti ragazzi a terra», ha detto un testimone alcuni minuti dopo l’attentato. Ci sono anche 79 studenti feriti, molti dei quali in gravi condizioni. «Stavamo aspettando l’intervento del preside, quando abbiamo sentito un rumore assordante. Sono caduto, la gente ha cominciato a urlare e a correre. Ho visto il mio corpo tutto coperto di sangue», ha raccontato il diciassettenne Musa Ibrahim Yahaya, ricoverato all’ospedale con alcune ferite alla testa.
L’attentato ha scatenato la rabbia degli abitanti di Potiskum, i quali hanno cacciato i soldati nigeriani arrivati sul luogo dell’esplosione assieme ai soccorsi. «Non siete capaci di difenderci», ha urlato la folla mentre prendeva a sassate i militari. Secondo le stime dell’organizzazione Human Rights Watch, in Nigeria sono state almeno 4mila le vittime degli attacchi jihadisti tra il maggio 2013 e settembre 2014. E gli obiettivi principali continuano a essere le scuole, accusate di insegnare valori e cultura occidentali. D’altronde, lo stesso nome adottato dai terroristi, Boko Haram, significa «l’educazione occidentale è peccato». Questa fissazione, infatti, spinge gli integralisti a provocare orrendi massacri, come quello dello scorso anno, con 42 vittime, nel liceo di Mamudo, poco lontano proprio da Potiskum, oppure a compiere azioni abominevoli, come il rapimento lo scorso luglio di 276 liceali a Chibok, costrette con la forza a convertirsi all’islam e poi date in sposa agli stessi jihadisti.
La strategia di Boko Haram è molto chiara e l’ha illustrata proprio l’altro ieri in un video il leader del gruppo terroristico, Abubakar Shekau. Rivolgendosi ai «fratelli» di Afghanistan, Pakistan, Cecenia, Yemen, Somalia, Siria e Iraq, Shekau ha annunciato la nascita di un «califfato» nel nord est della Nigeria e ha inneggiato alla creazione di un califfato mondiale. Nel lungo filmato, circa 44 minuti, si vedono terroristi armati di kalashnikov che giostrano a bordo di motociclette e pick-up e che vengono accolti con gioia dalla popolazione di un villaggio appena «liberato». Niente di nuovo, naturalmente, sono solo video di propaganda mal copiati dai jihadisti dell’Isis, che però stanno facendo pericolosi proseliti, dall’Africa Occidentale al Medio Oriente.