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 2014  novembre 11 Martedì calendario

PELLISSIER, HIGHLANDER DEL GOL

Due gol per lasciarsi alle spalle tutto. La panchina, l’addio di Sartori, l’ombra del calcioscommesse. Sergio Pellissier è tornato, un anno dopo l’ultimo gol in A, due anni e mezzo dopo l’ultima doppietta. Al fantacalcio qualcuno non lo aveva mai abbandonato, quasi come atto dovuto per quanto fatto in passato. Ma sul presente, in molti storcevano il naso. «È finito», se hai 35 anni è facile essere vittima dei pregiudizi. «Il tempo passa, tu invecchi, ma le pretese della gente restano uguali. Avevo una grande rabbia - dice l’attaccante del Chievo -. Volevo dimostrare di essere ancora da A, di potermela giocare. Mi è servito, perché quando hai questa voglia dentro rendi al 110%».
Il Cesena se ne è accorto. Sino a domenica, Pellissier aveva giocato appena 39’ in campionato...
«Non è facile entrare in partita quando stai in campo meno di 20’ e passi il tempo in panchina a guardare gli altri. I numeri dicono che non segnavo da un anno, ma andate a vedere quanti minuti ho giocato, prima di giudicare».
Piccola frecciatina a Corini?
«No, solo un dato di fatto. Quando andavo in doppia cifra in A giocavo sempre 95’...».
Per questo ha pensato anche di lasciare il Chievo?
«Di offerte ne ho avute. Ma non è facile cambiare quando i tifosi e la società sono sempre dalla tua parte, anche e soprattutto nei momenti difficili».
Facile pensare all’indagine sul calcioscommesse che l’ha coinvolta.
«È stata dura ingoiare accuse e sospetti. Ma anche le cose brutte nascondono aspetti positivi. Oggi sono un uomo più forte. Ho sofferto, anche pianto, ma ho continuato a lavorare. E questa vicenda mi è servita pure a capire chi sono i miei veri amici».
Amici come il presidente Campedelli e l’ex d.s. del Chievo Giovanni Sartori?
«Se sono diventato una bandiera qui, è merito loro. Il presidente mi è sempre stato vicino, mi ha fatto sentire importante anche quando non giocavo mai. Pure con Sartori ho uno splendido rapporto. Non ho difficoltà ad ammettere che per noi questa stagione è più dura delle ultime per la sua assenza. Era una guida fondamentale».
Nel frattempo il Chievo ha cambiato tanto, in campo e fuori...
«Vero, ma abbiamo qualità. Credo sia l’occasione per aprire un nuovo ciclo. Sono arrivati tanti giocatori nuovi, logico faticare un po’ all’inizio. Ma da qui possiamo cominciare una nuova storia».
Che però è iniziata subito con il cambio in panchina. Da Corini a Maran...
«Quando un allenatore viene allontanato, per i giocatori è sempre una sconfitta. Maran è arrivato nella settimana del turno infrasettimanale, abbiamo lavorato poco insieme e credo non abbia visto ancora in campo quello che vuole da noi. Dategli tempo...».
Ultima battuta: al Fantacalcio come va?
«Confesso, non ci ho mai giocato. Però vi do qualche consiglio: Zukanovic, Mangani e Bellomo hanno qualità sopra la norma, emergeranno». Parola di capitano.