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 2014  novembre 11 Martedì calendario

Assolti gli scienziati della commissione Grandi Rischi a l’Aquila • Per le minacce a Saviano condannato il legale dei boss • Il califfo dell’Isis è vivo o morto? • Ancora alluvioni in Liguria • Elena Ceste non morì nel fosso dov’è stata trovata • La Uil ha un nuovo segretario • Sara Cardin, campionessa mondiale di karate L’Aquila In appello i giudici hanno assolto sei dei sette scienziati della commissione Grandi Rischi condannati in primo grado per le rassicurazioni che spinsero molti aquilani a rimanere in casa la notte del 5 aprile 2009

Assolti gli scienziati della commissione Grandi Rischi a l’Aquila • Per le minacce a Saviano condannato il legale dei boss • Il califfo dell’Isis è vivo o morto? • Ancora alluvioni in Liguria • Elena Ceste non morì nel fosso dov’è stata trovata • La Uil ha un nuovo segretario • Sara Cardin, campionessa mondiale di karate L’Aquila In appello i giudici hanno assolto sei dei sette scienziati della commissione Grandi Rischi condannati in primo grado per le rassicurazioni che spinsero molti aquilani a rimanere in casa la notte del 5 aprile 2009. Condannato per omicidio colposo, ma solo per alcune delle vittime, l’ex vice di Bertolaso, Bernardo De Bernardinis, ma con riduzione a due anni della pena con sospensione e non menzione. I parenti dei morti, che hanno ricevuto risarcimenti dopo la sentenza di primo grado, forse dovranno restituire i soldi. Saviano A Napoli c’è stato il processo per le minacce ricevute da Roberto Saviano dai boss Francesco Bidognetti e Antonio Iovine, per il tramite dell’avvocato Michele Santonastaso. I boss sono stati assolti, ma l’avvocato è stato condannato: un anno, meno dei 18 mesi chiesti dal pm Cesare Sirignano. La vicenda: il 13 marzo 2008, nell’aula del carcere di Poggioreale, appello del processo Spartacus, l’avvocato Santonastaso prende la parola per leggere un’istanza di legittima suspicione, firmata dal suo cliente Francesco Bidognetti e da Antonio Iovine, allora latitante e oggi collaboratore di giustizia. Saviano viene definito «prezzolato pseudogiornalista». Schierato con la Procura, anzi portavoce di ipotesi accusatorie false. Analogo trattamento viene riservato a Maria Rosaria Capacchione, all’epoca dei fatti cronista del Mattino. Saviano ha commentato la sentenza: «I boss l’hanno scampata perché si sono nascosti dietro il proprio legale, confermando di essere guappi di cartone. La matrice camorristica della minaccia, però, è stata riconosciuta. Così come la certezza che questi personaggi non sono imbattibili». Cravatta Saviano che si è ricostruito una vita a New York, senza scorte: «Faccio il professore a Princeton. Sono felice. E avrei un solo un obbligo: indossare la cravatta. Gli ho chiesto di avere pietà di me, di non mettermi altri nodi al collo. E mi hanno dato ascolto» (Castaldo, Cds). Isis Non si sa che fine abbia fatto Abu Bakr Al Baghdadi, l’autoproclamatosi califfo dell’organizzazione dello Stato islamico Isis. All’inizio si era detto che era stato colpito da un raid. Gli americani hanno smentito di aver centrato Al Baghdadi, bensì un convoglio di 10 auto a Mosul, in Iraq. In effetti, è più specifico Tom Crosson della Difesa, il bombardamento ha colpito un gruppo di leader importanti sotto il profilo militare per il ruolo sul campo di battaglia. Fra questi vi sarebbero vari capi regionali radunati in un quartier generale dell’Is: il mufti e il responsabile della sicurezza della città frontaliera di Qaim, oltre ad alcuni funzionari di città irachene e siriane cadute sotto il controllo del califfato. Stando al governo iracheno, sarebbero stati uccisi anche il braccio destro di Al Baghdadi, Abu Muslim Turkmen, e uno dei suoi più stretti collaboratori, Auf Abdulrahman al Afri, più noto come Abu Saha. A Fallujah un altro raid avrebbe abbattuto Abu Huthaifa Al Yamani, altro braccio forte del califfo. Tuttavia, più d’una fonte irachena insiste nell’affermare ora la morte ora il ferimento dello sceicco dell’Is: stando a Sabah Karhout, capoconsiglio della provincia sunnita di Anbar, Al Baghdadi è stato colpito in una casa a Qaim, lungo il confine con la Siria, e da lì trasportato verso il territorio siriano a bordo di un’autoambulanza nera. Alluvione Piove e ancora una volta in Liguria è alluvione. A Chiavari i corsi d’acqua sono usciti dagli argini, il rio Campodonico affluente del Rupinaro è esondato e in pochi minuti numerosi sottopassi della cittadina si sono trasformati in torrenti in piena. La situazione più grave è a Carasco, nell’entroterra, dov’è esondato lo Sturla. Ieri notte gli isolati erano 200 e si cercavano due persone. Alle 11 di sera la ferrovia all’altezza di Zoagli è stata interrotta per una frana. Chiuse le uscite dell’autostrada di Chiavari e Lavagna. I danni peggiori li ha provocati l’Entella, uno dei pochi fiumi della Liguria: la cittadina di Lavagna è stata invasa dall’acqua e si è trovata al buio per i blackout. Allarme in tutto il comprensorio per le frane. Danni nello spezzino, critica la situazione nella Valle del Magra, sono state chiuse diverse provinciali e Monterosso è rimasta raggiungibile solo in treno. L’allarme in tutta la regione resta al massimo livello e i sindaci hanno confermato la chiusura delle scuole. Su Genova ieri si sono abbattute anche forti raffiche di vento, una tromba d’aria nel Ponente a Voltri ha spostato decine di container semivuoti. Fosso C’è una svolta nell’inchiesta sulla morte di Elena Ceste: la donna non è morta nel canale dov’è stata trovata, ma è stata depositata lì in seguito al decesso. Chi l’ha lasciata nel fosso ha anche cercato di nasconderla sotto rami e arbusti. Ci sono altri elementi: i genitori hanno confermato agli inquirenti che Elena Ceste, 3 novembre 2013, una domenica, a Torino nella casa di famiglia, aveva rivelato che nel suo matrimonio c’era qualcosa che non andava. I genitori precisano inoltre che la figlia non era depressa, né faceva uso di psicofarmaci. Infine spunta il vero amico-amante di Elena Ceste. E’ un meccanico di Settimo Torinese, Antonio R., 42 anni. Aveva conosciuto la donna su Facebook ed ebbe con lei, in autunno, un incontro all’interno della casa di Costigliole: in casa, a quell’ora della mattina, non c’era nessuno. Poi un’altra serie di incontri nelle cave non distanti da via San Pancrazio. Uil Luigi Angeletti si è dimesso, dopo 14 anni filati, dalla carica di segretario della Uil. Il suo successore sarà Carmelo Barbagallo, siciliano di Termini Imerese, 67 anni: cominciò a lavorare a 8 anni, la mattina a scuola, il pomeriggio garzone di bottega dal barbiere. Ex operaio specializzato alla Fiat di Termini Imerese, poi segretario generale della Uil Sicilia. A gennaio di quest’anno eletto segretario generale aggiunto. Il 21 novembre ci sarà il vertice che lo designerà nuovo segretario. Karate Sara Cardin, 27 anni, di Conegliano, caporale dell’Esercito, ha vinto la medaglia d’oro al Mondiale di karate di Brema nella categoria 55 kg. «Da bambina non riuscivo a stare ferma: a Ponte di Piave, dove vivo, nonno appese a un albero un sacco pieno di lenzuola perché potessi sfogare la mia energia. Oggi posso dire che è stato il mio primo preparatore atletico». Sposata con il suo allenatore, Paolo Moretto, che ha 19 anni più di lei (Piccardi, Cds).