www.cinquantamila.it/fiordafiore 9/11/2014, 9 novembre 2014
I centri sociali assaltano l’auto di Salvini • I 43 studenti di Iguala sono stati bruciati per ordine del sindaco • Nella versione femminile deodoranti, creme e jeans costano fino al 50 per cento in più • Dario Argento scrisse Profondo rosso in una casa senza luce • Quando il padre di Carlos Santana dialogava con un uccellino Salvini Assalto dei centri sociali all’auto di Matteo Salvini, segretario della Lega, in un parcheggio alla periferia Nord di Bologna
I centri sociali assaltano l’auto di Salvini • I 43 studenti di Iguala sono stati bruciati per ordine del sindaco • Nella versione femminile deodoranti, creme e jeans costano fino al 50 per cento in più • Dario Argento scrisse Profondo rosso in una casa senza luce • Quando il padre di Carlos Santana dialogava con un uccellino Salvini Assalto dei centri sociali all’auto di Matteo Salvini, segretario della Lega, in un parcheggio alla periferia Nord di Bologna. Salvini si era fermato per valutare se ci fossero le condizioni di sicurezza per entrare nel vicino campo rom di via Erbosa, dove una settimana fa una ragazza rom aveva schiaffeggiato una consigliera comunale del Carroccio. E dove Salvini voleva verificare di persona la situazione, atteso dai centri sociali e dalla polizia in assetto antisommossa. «Però non voglio casini», aveva detto il leader leghista. Neanche il tempo di finire la frase che gli antagonisti hanno fatto irruzione nel parcheggio, a viso scoperto. Salvini si è infilato in macchina accanto all’autista. Dietro, due consigliere comunali e il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, Alan Fabbri. Gli antagonisti si sono messi davanti all’auto, tentando di bloccarla. Uno di loro è salito in piedi sul cofano. L’autista a questo punto ha accelerato rischiando di travolgere i contestatori che hanno impugnato le cinture sfogandosi sui parabrezza dell’auto. L’ultimo colpo, con un casco, ha sfondato il vetro posteriore. Quello anteriore ne uscirà frantumato in tre punti. L’autista è riuscito a imboccare l’uscita. Un’ora dopo, un gruppo di anarchici si è accanito con calci e spintoni contro un cronista del Resto del Carlino , Enrico Barbetti, che ne è uscito con un gomito rotto. Due attivisti dei centri sociali si sono fatti visitare in ospedale. Nulla di grave. Ha detto uno di loro: «L’auto ha tentato di investirci, abbiamo solo reagito a un tentato omicidio». Gli indagati sono 6 (danneggiamento e violenza privata), del collettivo universitario Hobo. Iguala I 43 studenti scomparsi il 26 settembre a Iguala, stato messicano di Guerrero, sono stati bruciati su una pira. Tre membri dell’organizzazione di narcotrafficanti Guerreros Unidos - Agustin Garcia Reye, “ el chereje”, Patricio Reyes Landa, “ el pato” e Johnatan Osorio Gomez, “ el jona” - hanno confermato la strage compiuta da narcos e poliziotti su istigazione del sindaco della cittadina, José Luis Abarca. I ragazzi, tutti studenti dell’istituto agrario di Ayotzinapa, una scuola combattiva, di estrema sinistra, avevano lasciato il paesino per andare a manifestare contro politiche del lavoro che consideravano discriminatorie, forse diretti fino a Città del Messico. Non avevano soldi a sufficienza, e avevano chiesto agli autisti di un paio di bus di portarli gratis. Gli autisti avevano accettato. Ma il sindaco di Iguala temeva che i giovani volessero disturbare il discorso della moglie, intenzionata a candidarsi per succedergli. Perciò i ragazzi sono stati arrestati da poliziotti corrotti e poi consegnati agli uomini del cartello dei Guerreros unidos che hanno provveduto a interrogarli, torturarli, farli fuori con un colpo in testa e poi bruciarli in una enorme pira fatta di legna, pneumatici e pezzi di plastica e alimentata per ben 13 ore da gasolio e benzina. Alla fine i resti sono stati calcinati, avvolti in sacchi di plastica e gettati in un fiume. Il sindaco Abarca e la consorte, nota anche come la regina, sono stati catturati pochi giorni fa. Resta invece latitante il capo della polizia municipale di Iguala. Woman Tax I prodotti per le donne - stessa marca, confezione simile a quella degli uomini - costano fino al 50 per cento in più. Questo sovrapprezzo, ribattezzato «Woman Tax» negli Stati Uniti e «Tassa rosa » in Francia, esiste anche in Italia. Come svela una indagine della Federconsumatori, un barattolino di crema idratante per il viso nella versione rosa costa il 25 per cento in più: 29,90 euro contro i 23,90 chiesti all’uomo. Per una maglietta polo la donna scuce 79 euro contro i 71 dell’uomo, per una montatura di occhiali 109 euro contro 93 e addirittura 79 euro contro 50,95 per un flacone da 75 ml di profumo: uno scarto del 55 per cento. Per non parlare dei servizi: la tariffa di shampoo e piega dal parrucchiere lievita del 70 per cento se tra spazzola e phon ci finisce la chioma femminile. Piccolo ma significativo il gap per un set da sei rasoi: per le gambe della donna costa 4,69 euro, per la barba dell’uomo 4,33. La «Woman Tax» ogni anno alleggerisce le tasche delle ragazze di 1080 euro, in base a una stima elaborata dallo Stato della California, il primo americano a bandire nel 1996 le differenze di prezzo legate al genere (Salvagni, Rep). Argento 1 Dario Argento ha raccontato che Profondo rosso nacque da «un impulso feroce» che lo spinse a scrivere la sceneggiatura da solo, in una casa di campagna dove non viveva da tempo e mancava perfino la corrente elettrica: «Avevo pensato al film per un sacco di mesi, poi avevo cominciato a lavorare con Bernardino Zapponi per definire la storia, ma non ero convinto del tono che stava prendendo, così decisi di andare avanti da solo, chiudendomi in quella casa senza luce, disabitata, dove potevo scrivere solo fin quando non diventava buio. Certe volte veniva a trovarmi mio padre e pranzavamo insieme, altre no, e allora non mangiavo niente» (Caprara, Sta) Argento 2 Le paure di Dario Argento: «Temo i movimenti dell’anima. Tutti abbiamo una parte buia, che teniamo sopita, segreta... io, invece, ho un dialogo libero con la mia metà cattiva, perversa, una capacità che mi spaventa, perchè fa affiorare aspetti nascosti. E poi ci sono cose del quotidiano che mi danno disagio, attraversare una piazza deserta, salire certe scalinate...» (ibidem). Santana La prima lezione che Carlos Santana, 77 anni, ha imparato sulla musica: «Fu quando mio padre, che suonava il violino, mi portò in una radura dietro casa, mi fece sedere, tirò fuori lo strumento e cominciò a suonare, finché un uccello si posò sul ramo di un albero che era lì accanto e si mise a fissare mio padre. Poi cominciò a cantare. Per un po’ dialogarono e io ero sbalordito. Alla fine mio padre mi disse: “Capisci? Quello che ho fatto ora con quell’uccello, tu lo puoi fare con la gente”. Non l’ho mai dimenticato» (Castaldo, Rep). Stasi Erich Mielke, il capo della Stasi, così meticoloso che aveva disegnato il modo nel quale doveva essere disposta ogni mattina nel vassoio la sua colazione (Sabadin, Sta).