Carlo Bertini, La Stampa 10/11/2014, 10 novembre 2014
TROPPE INTERROGAZIONI SENZA RISPOSTA
Che ogni governo in carica non sia mai troppo solerte nel rispondere alle interrogazioni parlamentari è cosa risaputa, ma con i governi di Letta e Renzi la percentuale delle domande inevase è cresciuta anche rispetto ai governi Berlusconi e Monti. Che poi le interrogazioni a cui viene concessa risposta siano per la maggior parte del Pd è una tendenza degna di nota. Perché se lo strumento dell’interrogazione è la tipica leva in mano alle opposizioni per operare il controllo del parlamento sull’esecutivo previsto dalla Costituzione, i numeri da inizio legislatura stilati dal sito Openpolis raccontano una realtà diversa. L’ultimo governo guidato da Silvio Berlusconi aveva risposto al 39,33% delle interrogazioni parlamentari, il Governo Monti era sceso al 29,33%, mentre gli esecutivi di Letta e Renzi hanno fatto calare di molto la percentuale. Delle oltre 9.200 interrogazioni depositate in oltre un anno e mezzo di legislatura, circa 1.300, poco più del 14%, hanno ottenuto un riscontro, ma oltre l’80% sono rimaste inevase. E finora il gruppo parlamentare che ha un tasso di successo maggiore è il partito di maggioranza, cioè il Pd, con 400 risposte (19,80%) alle oltre duemila interrogazioni presentate. A guidare la classifica di gruppo con maggior numero di interrogazioni depositate è il Movimento 5 Stelle, oltre 2.700: quelle con risposta non raggiungono però neanche quota 300.