Diodato Pirone, Il Messaggero 09/11/2014, 9 novembre 2014
MONTECITORIO, LASCIA ZAMPETTI. PARTE LA CORSA ALLA SUCCESSIONE
ROMA Poco più di dieci giorni fa, il 21 novembre, ha festeggiato il primo anno da capo della segreteria della Presidenza della Camera. Incarico delicatissimo per un funzionario brillante ma di appena 43 anni. Ma ora, con ogni probabilità prima dell’apertura del primo panettone, la carriera del dottor Fabrizio Castaldi potrebbe subire un’ulteriore e portentosa accelerazione. Castaldi, infatti, secondo più di una fonte, risulta essere in pole position per la carica di nuovo segretario generale della Camera.
A lasciare libera quella che è una delle più prestigiose (e meglio retribuite) poltrone della pubblica amministrazione sarà Ugo Zampetti, gran regista della Camera da una quindicina d’anni, che dopo una lunga riflessione avrebbe optato per andare a riposo al compimento dei 65 anni, entro la fine del 2014.
Al momento tutto lascia credere che il passaggio delle consegne avverrà nella massima serenità. Come sempre, le indiscrezioni sul toto nomine si sono moltiplicate in questi ultimi giorni senza che Montecitorio sia stata attraversata da particolari reazioni. E questo anche se fra i 1.443 dipendenti della Camera l’atmosfera non è delle più tranquille dopo la decisione della presidenza di tagliare ben 565 buste paga ad altrettanti dipendenti (futuro segretario compreso), sia pure con una operazione gradualissima che durerà addirittura quattro anni.
CONTO ALLA ROVESCIA
Tuttavia, non tutti i giochi sono fatti. La nomina del nuovo segretario generale spetta alla presidente Laura Boldrini che dovrà ottenere l’approvazione della maggioranza semplice dell’ufficio di presidenza nel quale sono rappresentate tutte le principali forze politiche. In questo quadro le quotazioni di Castaldi sono lievitate per l’ottimo rapporto che negli ultimi dodici mesi si è consolidato fra il funzionario e la presidente, per i buoni rapporti che lo stesso Castaldi ha costruito con tutte le forze politiche ed in particolare con il Pd ma anche per il suo profilo generazionale che, in qualche modo, lo metterebbe in sintonia con l’operazione di svecchiamento delle alte cariche pubbliche, non solo politiche, che è uno dei cavalli di battaglia renziani.
Però nella nicchia elitaria rappresentata dagli alti funzionari della Camera non mancano certo le alternative e, sulla carta, la rosa dei papabili è piuttosto nutrita. Vi spiccano figure che nel corso degli anni hanno saputo costruire curriculum prestigiosi di pari passo ad una robusta rete di contatti politici. Ad esempio vengono dati in corsa anche l’attuale vice-segretario Guido Letta, cugino di Gianni (e zio dell’ex premier Enrico) così come Annibale Ferrari, cinquantaduenne che si è occupato poco in passato dell’Assemblea ma che da tempo guida il prestigioso Centro Studi.
Gradito all’area renziana sarebbe poi il capo del servizio Assemblea, Giacomo Lasorella, fratello della nota giornalista, che però in passato si è occupato poco della complessa macchina organizzativa di Montecitorio.
OUTSIDERS
Impossibile infine non inserire nella rosa dei papabili quella che alla Camera viene unanimente indicata come la «pupilla di Zampetti»: Lucia Pagano, responsabile ad interim dell’importante servizio Commissioni.
Fra i bene informati, infine, chances di successo vengono attribuite anche a Costantino Rizzuto Csaky, capo del’ufficio regolamento (e ad interim anche del servizio Immunità) e a Vito Cozzoli, attualmente capo di gabinetto del ministro dello Sviluppo Federica Guidi che però per più di un lustro è stato responsabile del servizio Avvocatura di Montecitorio.