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 2014  novembre 08 Sabato calendario

BARBARA E LA TV UTILE «I POLITICI GUARDINO IL MIO PROGRAMMA»


La soddisfazione non sta tanto nelle tre ore di diretta quotidiana (tranne la domenica) su due reti diverse. E nemmeno in quel 20% di ascolti in più rispetto a ottobre 2013 (la media ora è del 16,3%). «La gioia è usare un programma popolare per trasmettere informazioni utili per la gente», racconta Barbara Palombelli nel bilancio del suo primo anno e mezzo a Forum (in onda alle 11 su Canale 5 e alle 14 su Rete 4). «Abbiamo affrontato, facendo risultati record, temi come autismo, schizofrenia, pillola del giorno dopo. Poi, chiaro, ogni tanto facciamo anche la causa vecchio stile: le corna, eccetera...».
Non è una presa di distanza dala storica padrona di casa del più longevo tribunale tv (sta per compiere 30 anni), Rita Dalla Chiesa: «Siamo amiche da prima che nascesse mio figlio. Ci vogliono far litigare ma non ci riusciranno. Lei se ne è andata spontaneamente. Non c’è conflittualità tra noi: suo nipote lavora con me». Nessuno sgambetto: «Rita ha voluto cambiare dopo 20 anni. E lo credo, non so come abbia fatto a sopravvivere. Poi mi spiace abbia avuto questo schiaffo da La 7, ma è di nuovo in pista». E se dovesse tornare a Forum ? «Non so che dire, vivo alla giornata. Ognuno è di passaggio. Non mi permetto di giudicare la sua conduzione, ma io faccio quello che mi somiglia. Per questo cerco di infilare nelle puntate contributi politici ma non partitici: questioni che riguardano le famiglie».
Del resto «i grandi temi appassionano: ormai si discute di più su Brittany che si è tolta la vita che sulla riforma del Senato. E meno male: non ho nostalgia di ore e ore di talk. È più utile dare informazioni e farlo in format popolari è un valore aggiunto. Ho sempre frequentato Sanremo, Miss Italia, ho fatto Domenica In . Contesti in cui anche i politici capirebbero meglio il polso della gente». È un consiglio? «Sì, i politici dovrebbero guardare più programmi come il mio». Come si individuano i temi? «In una giorno ci arrivano 800 mail con ogni tipo di storia».
I contendenti in tv sono attori? «Quando possono vengono le persone che hanno scritto, se no le facciamo interpretare non da attori ma da chi ha storie simili. Con i temi forti viene chi ha scritto, non scherziamo». Spettacolo e realtà: che pensa della Giustizia in Italia? «Le persone spesso si fanno causa senza cognizione. Se sapessero, eviterebbero. Noi stiamo dando una spinta alla mediazione civile, che abbiamo introdotto a Forum con l’altro mio pallino: l’avvocato del bambino». A proposito di contaminazione tra tv popolare e politica: ha fatto bene Renzi ad andare da Barbara D’Urso? «Certo. A parte che Renzi va dappertutto, è ovunque. Però sì. Uno deve entrare nella pancia degli italiani». Lei ha provato a invitare suo marito, Francesco Rutelli «ma abbiamo beccato l’ingorgo storico della Tiburtina: 2 ore e 20 per arrivare. Almeno ha visto che i lavori lì non sono ancora finiti».
Fingiamo. Si presentano Floris e Giannini: a chi fa vincere la causa? «Con Massimo ho lavorato anni, non posso che stare dalla sua parte». Nausea a parte, la politica resta una passione: «Auguro a Renzi di fare il miracolo ma se continua a dare mance che l’Europa ci farà pagare con gli interessi e la cassa è vuota non so come possa accadere. Comunque ci spero visto che ho 4 figli precari. Ma il far finta che va tutto bene non lo perdono a Monti, a Letta e a Renzi: dire le bugie agli italiani alla lunga non paga».
Un altro storico ottimista però è stato Berlusconi. Che aria c’è a Mediaset? «Ci sono i tagli, come ovunque. Il clima è duro ma è un’azienda piena di gente con voglia di fare. Non ci sono i corridoi dove si chiacchiera, lì si lavora e basta».