Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  novembre 09 Domenica calendario

LA MAMMA DI CORONA: “AIUTATELO, STA MALE”

[Intervista] –
La voce è rotta dalla commozione. Dice: “Ho saputo la notizia nella notte, non ho dormito. Mi creda sono disperata, non so che dire, spero che ci sia un errore”. Gabriella Corona, madre del re dei paparazzi, al telefono sembra trattenere le lacrime. Due giorni fa le è stato comunicato che il Tribunale di Lanciano, su richiesta della Procura, ha ricalcolato le pene per il figlio Fabrizio, aumentando il cumulo totale di un anno e mezzo, facendolo passare da 7 anni e 3 mesi, a 8 anni e 8 mesi. Il motivo: la sentenza della Corte d’appello di Lisbona, dove Corona fu fermato dopo la sua fuga del gennaio 2013, per i reati di corruzione e falso. I guai per suo figlio sembrano non finire... “Che devo dire? Ne ho parlato con l’avvocato Ivano Chiesa. Dobbiamo capire se c’è stato un errore nel ricalcolo delle condanne”.
In effetti, più tardi, il legale sostiene l’erroneità del calcolo del tribunale di Lanciano. “E poi – spiega – non capisco con quale competenza abbia deciso, visto che la competenza per Corona resta quella della corte d’Appello di Milano”. Quindi una precisazione: “Ora faremo un incidente di esecuzione per contestare la decisione. Ma voglio chiarire che questo anno e mezzo in più non è frutto di una nuova sentenza, ma di fatti vecchi”.
Signora Gabriella quando ha visto l’ultima volta suo figlio?
È stato giovedì scorso.
Come sta Fabrizio?
Non bene. Si trova in un profondo stato di depressione, visto che ogni giorno succede qualcosa. È molto dimagrito
È da solo in cella?
No, è con un ragazzo extracomunitario, un bravo ragazzo. Con lui Fabrizio si trova bene.
Che fa in carcere, come tiene occupata la testa?
Facendo cose banali. Il suo stato depressivo non gli permette di impegnarsi più di tanto nelle attività del carcere. Legge, scrive e pensa molto.
Ai colloqui di cosa parlate?
Fabrizio non ha molte parole. Della sua vita all’interno del carcere di Opera non dice molto. Ma credo che lo faccia per tutelarmi, per non farmi stare male.
E dunque quali sono i vostri argomenti?
Quasi sempre discutiamo della sua situazione giudiziaria.
Di quell’estorsione aggravata ai danni del calciatore David Trezeguet che gli preclude l’accesso a pene alternative?
Un vero paradosso. Visto che l’estorto ha dichiarato di non essersi mai sentito minacciato da mio figlio.
L’aggravante è il vero macigno di Corona che già da due anni si trova nel carcere di Opera. A questo punto mamma Gabriella taglia corto con la telefonata. “Mi scusi – dice – devo capire se questo ricalcolo è giusto o sbagliato, dopodiché le cose saranno più chiare”. A chiarire è l’avvocato Ivano Chiesa, il quale, oltre a sostenere l’erroneità nel calcolo, punta dritto sull’aggravante. “Veda – spiega – il reato di estorsione aggravata è uno dei più gravi previsti dal codice. Tanto che l’aggravante scatta con la presenza di un complice oltre all’estortore”.
In questo caso il complice è rappresentato dall’autista del re dei paparazzi. “Corona non aveva la patente”. E nonostante questo, la sentenza per l’ex fotografo è definitiva. “Per modificare la sua posizione – chiude l’avvocato Chiesa – ci sono poche strade, per questo abbiamo preparato una domanda di grazia parziale che a breve invieremo al capo dello Stato”.
Davide Milosa, il Fatto Quotidiano 9/11/2014