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 2014  novembre 07 Venerdì calendario

PERISCOPIO

Obama ha problemi nel Partito democratico e in Senato ha bisogno della destra per far passare le sue leggi. Visto dall’Italia, non è tutto questo dramma. MF.

Il Viminale dirama le nuove regole per i cortei. «Non farli». Spinoza. Il Fatto.

«Manganellate agli operai». «Proprio come ai tempi del telefono a gettone». Ellekappa. la Repubblica.

Emilio Fede voleva diffamare i vertici Mediaset con false foto porno. Ma ne trovava solo di autentiche. Il Fatto.

Franceschini vorrebbe ricostruire l’area del Colosseo. Per le prossime primarie del Pd. Il Fatto.

Il Sessantotto è il surrogato del desiderio di molte persone di fare la guerra. Per parecchi cittadini lo stato di belligeranza è una situazione particolarmente gratificante. Il soldato in guerra può sfogare i suoi istinti aggressivi commettendo impunemente più di un omicidio e per di più al termine delle sue aggressioni, riceve gloria e onori, giungendo addirittura a essere considerato un eroe della patria perché ha ecceduto in aggressioni e omicidi dei nemici. Armando Plebe, Tornerà il comunismo?. Piemme, 1973.

Se si vuol far riprendere l’occupazione bisogna modificare incisivamente la prassi consolidata seguita dalle organizzazioni imprenditoriali da decenni per affrontare le crisi occupazionali aziendali: quella che consiste nel fingere che i rapporti di lavoro continuino indefinitamente, mettendo i lavoratori in freezer per anni, con la cassa integrazione. Oggi, Cisl e Uil hanno capito che occorre cambiare sistema; una parte della Cgil e una parte della Confindustria, su questo punto, sono invece in grave ritardo. Proprio su questo terreno il governo vuole portare a compimento la riforma degli ammortizzatori sociali delineata nella riforma Fornero nel 2012; quella che Squinzi, non per caso, definì elegantemente «una boiata». Pietro Ichino, giuslavorista. la Repubblica.

Un lusso senza esclusiva non è più un lusso. Ma il capitalismo vive di un assurdo: vendere in esclusiva a tutti. Geminello Alvi. Il capitalismo. Marsilio.

Quando poi, come chiunque, Adriano Celentano si è un po’ appannato (la ripetitività nuoce al talento), ha compiuto un miracolo. Ha quasi smesso di fare l’unica cosa che sapesse fare, cantare, e ha cominciato a fare l’unica cosa per cui è negato: parlare. Il verbo è inappropriato. Più che parlare, Celentano mormora frasi sconnesse in un linguaggio primitivo, tanto da sembrare a tratti un po’ alticcio e meritevole d’essere ribattezzato il ragazzo della via Ciuk. Spesso perde il filo del discorso, non ricorda ciò che stava dicendo, è costretto a lunghe pause per chiarirsi le idee. Chi ascolta osserva la sua mimica facciale, che tradisce uno sforzo enorme di concentrazione, e immagina che egli stia per rivelare chissà quali sconvolgenti verità. Invece dalla bocca gli escono solo luoghi comuni frusti, concetti da prima elementare. Che però hanno molta presa sul pubblico più sprovveduto e fanno comodo a chi poi li utilizza, amplificandoli, per propaganda politica. Vittorio Feltri e Stefano Lorenzetto, Buoni e cattivi. Marsilio.

Chiusa fra i monti, a due passi dall’Abruzzo, dalle sue leggende buie e dalle sue pagane magie (che ancora inducono a offrire vipere vive alla madonna e a gettar confetti sulle bianche bare dei bambini) Ascoli Piceno appare come una provincia ancora autentica, ruspante, gelosamente conservata sotto vuoto, leggere attentamente le istruzioni (se si vuole essere ammessi). Luca Goldoni, Viaggio in provincia, Roma inclusa. Mondadori, 1984.

L’esercito russo non ha osato disperdere le madri dei soldati che sono stati fatti scomparire dopo che sono morti in Ucraina. Così che, mentre Putin nega, e solo le foto della Nato testimoniano lo sconfinamento russo in Ucraina, proprio dalla Russia si leva la più forte accusa. È la voce delle madri, che, da millenni, accompagna ogni guerra in privati strazi, in pianti silenziosi; ma che oggi, sul web, trova un megafono che mai aveva avuto. Così che un manipolo di donne nell’immensità della Russia riesce a fare sentire le sua voce, pretendendo almeno di sapere che si è in guerra, e perché. Paradossale, forse, che nel risveglio guerresco ai confini occidentali del gigante dell’Est, a sollevarsi, tanto da essere ascoltate, siano delle inermi madri. La potenza del web si coniuga, questa volta, con qualcosa di veramente molto antico: la voce delle madri, che da sempre restano ad aspettare. Solo trent’anni fa non c’erano i cellulari, e simili attese si consumavano lente intorno al passaggio del postino, la mattina; e il suo andare oltre un giorno dopo l’altro doveva essere per le donne, a casa, come un aspra folata di freddo addosso (esattamente come il nulla di quei cellulari muti, dal confine con l’Ucraina). Marina Corradi. Avvenire.it.

Ieri nonostante fosse novembre faceva un caldo tipo fine agosto. Mi sono licenziato dal posto di lavoro. Sono andato a fare il bagno al Po. Che bello, l’acqua era tiepida e abbastanza pulita. La spiaggia, bellissima. Dove ho fatto il bagno è lunga 2 km e larga 300 m. Uno spiaggione. Sabbia fine e bianca. Poi sono andato a fare il bagno al Ticino. Bellissimo. Dopo un’oretta alla foce del Nure (torrente che finisce sul Po). Poi sul Trebbia e in un altro fiume che è vicino a casa ma che non so il nome. Bellissimo. W il global warming. Dispiace dirlo però. Anche perché giro in bicicletta e sono responsabile (solo poco) del global warming. Le bistecche di manzo le mangio però. Maurizio Milani. Il Foglio.

L’artrite lo aveva curvato e, in testa, non gli era rimasto che un ciuffetto di peli diritti, da annegato. Nantas Salvalaggio, Un uomo di carta. Rizzoli, 1968.

Arrampicato in cima al cielo, l’aereo guarda giù dove si distende Pechino, questa cosa enorme, geometrica, questo disegno, questo rigido ideogramma che ricorda, in qualche modo, Torino. Giorgio Manganelli, Cina e altri orienti. Adelphi.

Le sedie sparse e i tavoli di fòrmica hanno l’aria depressa di chi ha assistito a troppi dibattiti. Maurizio Ferrini, L’ultimo comunista. Mondadori, 1992

The only italian artist of the new millenium with such a strong international profile. Tiziano Ferro. Tweet di autopresentazione.

RAZZISTA - Fabbricante di missili. Dizionario satirico.

D’incredibile c’è solo la credulità umana. Roberto Gervaso. Il Messaggero.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 7/11/2014