Loretta Napoleoni, il Venerdì 7/11/2014, 7 novembre 2014
LA PISTA CHE CONFONDE LE TRACCE DEI SOLDI SPORCHI
Secondo le stime ufficiali, il volume totale del riciclaggio di denaro sporco nel mondo si aggira oggi intorno ai 2 miliardi di dollari l’anno, equivalente a circa il 5 per cento dell’economia mondiale. Tre sono le fasi principali del lavaggio del denaro: placement, i soldi sporchi vengono allontanati dalla fonte di origine, ad esempio i profitti del contrabbando di droga o il denaro sottratto al fisco sono spostati in un’altra nazione o occultati all’interno di un’attività legittima, nell’80 per cento dei casi tutto ciò avviene in contanti; layering, questo è il processo attraverso il quale si cancella la pista del denaro; integration, il vero e proprio lavaggio del denaro sporco, e cioè le tecniche che lo rendono pulito.
Dall’11 settembre del 2001 è diventato sempre più difficile riciclare attraverso i canali classici perché le legislazioni anti-terrorismo hanno reso qualsiasi attività in contanti sospetta. Ciò significa che i primi due stadi del processo di riciclaggio sono diventati problematici.
Soluzione del problema: le monete virtuali e in particolare i bitcoin. Un nuovo app, Dark Wallet, letteralmente il portafoglio nero, offre ai riciclatori un sistema elettronico che confonde la tracce dei bitcoin online. Ogni volta che un’operazione di vendita e acquisto avviene Dark Wallet la fonde elettronicamente ad un’altra di simile ammontare che si verifica più o meno in contemporanea. Così facendo diventa impossibile per le autorità competenti risalire all’origine dell’una o dell’altra. Moltiplicata all’ennesima potenza questa strategia cancella tutte le tracce delle transazioni di bitcoin, incluse quelle illegittime.