Mic. All, Val. Err, Il Messaggero 06/11/2014, 6 novembre 2014
TANGENTI ENPAM, È SCOMPARSO NEL NULLA UN COLLABORATORE. È ALFREDO GUAGNELLI, L’UOMO CHE SECONDO LE INDAGINI DELLA GUARDIA DI FINANZA AD APRILE 2009 HA INCASSATO CON QUATTRO ASSEGNI CIRCOLARI 300MILA EURO DI TANGENTE DAI PULCINI, SPARITO L’8 OTTOBRE 2009. HA 38 ANNI, È SEPARATO, HA UNA FIGLIA E UN TENORE DI VITA MOLTO ALTO
Alfredo Guagnelli, l’uomo che secondo le indagini della Guardia di Finanza ad aprile 2009 ha incassato con quattro assegni circolari 300mila euro di tangente dai Pulcini, scompare l’8 ottobre 2009. Ha 38 anni, è separato, ha una figlia e un tenore di vita molto alto. Il suo cellulare si spegne alle 18 di quel pomeriggio. La Lancia Delta che aveva noleggiato viene ritrovata il 4 febbraio 2009 in via Adria, a Roma, vicino alla casa del padre. Non si sa se l’auto fosse lì dal giorno della scomparsa o se sia stata parcheggiata soltanto in seguito. Nell’abitacolo della macchina ci sono il cellulare di Guagnelli, con la batteria staccata, e la giacca. Il passaporto è in ufficio. Dopo più di cinque anni di indagine la procura ha dato una nuova delega alla sezione omicidi della Squadra mobile di Roma per scoprire che fine abbia fatto l’imprenditore anche se, nel fascicolo sulla scomparsa, non si ipotizza alcun reato.
LE INDAGINI
L’unica traccia dell’uomo, che agli amici raccontava di volersi costruire un’altra identità qualora si fosse trovato nei guai, è un sms da un numero sconosciuto che il fratello ha ricevuto due giorni dopo la scomparsa. Nel messaggio, Alfredo diceva di doversi allontanare per un affare importante, ma il fratello Bruno ha sempre nutrito dubbi sull’autenticità di quella comunicazione. Il giorno della scomparsa l’ex braccio destro di Marco Di Stefano aveva riferito ad amici e familiari di dovere andare in treno a Firenze per un appuntamento. Il pm Giancarlo Amato, inizialmente titolare delle indagini, aveva puntato subito sui contatti dell’uomo con la pubblica amministrazione e la politica. Anche Di Stefano è stato sentito come testimone e ha riferito che poco tempo prima di sparire il suo ex collaboratore si era mostrato interessato ai lavori di raddoppio del canale di Panama. Ma nulla è emerso su questo fronte. La pista successiva è stata quella della droga: forse una partita di polvere bianca non pagata. Ma neppure questo filone ha portato risultati. Gli inquirenti non hanno escluso neanche l’ipotesi dell’allontanamento volontario. Anche perché, nel frattempo, Bruno Guagnelli, già testimone nell’inchiesta Enpam sulle tangenti, si è trasferito in Brasile.