Fulmini 6/11/2014, 6 novembre 2014
POTERE
«Ho più potere io o Galliani? Non si misura. Il potere contrattuale è la credibilità, l’autorevolezza che uno acquisisce. Galliani è il dirigente numero uno del calcio europeo? Sicuramente, dal punto di vista affettivo, per me lo è» (Claudio Lotito).
FELICE «Sono felice di aver incontrato un uomo come Mihajlovic. Per l’allenatore parlano i risultati e i calciatori che lo adorano. Ma Sinisa è una persona per bene, seria e di parola, grande padre di famiglia. Un uomo di spessore, di grandi valori e di sentimenti» (Massimo Ferrero).
TUTTI «Inzaghi è quello che va davanti alle telecamere, ma dell’ultimo periodo siamo tutti responsabili. Il nostro obiettivo restano i primi tre-quattro posti. Il mio rinnovo? La domanda è per Galliani... Io qui sono contento e non vedo problemi» (Nigel De Jong).
NESSUNO «Quando vinco gli appassionati britannici mi considerano uno di loro perché ho una moglie inglese e vivo in Inghilterra, ma sono francese! E non sono più Mister Nessuno: a Magny-Cours ho portato 80 mila spettatori. Essere amati dalla gente è bellissimo» (Sylvain Guintoli, campione del mondo in Superbike con l’Aprilia).
LENTO «Lento e prevedibile. Sono d’accordo con Zeman, Sacchi e Capello: la Serie A è poco allenante per l’Europa. Si deve voltare pagina: i problemi con i tifosi e la qualità del gioco sono i primi capitoli da rivedere» (Gianfranco Zola).
DIFFICILE «Il calcio è cambiato molto rispetto a quattro-cinque anni fa. Oggi è più difficile e meno bello. Tutti difendono con gli attaccanti sotto la linea della palla, fino a 4-5 anni fa non accadeva. Devi avere grande tecnica oltre a qualità agonistiche e atletiche. Si gioca in spazi più stretti, e spesso si assiste a gare meno belle, ma più intense e combattute» (Gian Piero Gasperini).
PROBLEMI «Si parla tanto di Mario, troppo. Balotelli è un giocatore di qualità che si è ritrovato in una squadra che ha perso Suarez e deve trovare soluzioni diverse. Il problema del Liverpool non è solo Balotelli, è una questione complessiva. Certo, lui deve aiutare la squadra a ritrovare le buone prestazioni della stagione passata» (Carlo Ancelotti).
DURE «La nostra è una grande generazione, di donne e giocatrici forti tecnicamente e mentalmente. Ci siamo alternate io, la Schiavone, la Errani, e la Vinci ci è andata vicina. Vuol dire che siamo dure a morire» (Flavia Pennetta).