Lanfranco Vaccari, SportWeek 1/11/2014, 1 novembre 2014
IL PARADOSSO DEL BASEBALL: CROLLA IN TV MA FA MILIARDI
Per la prima partita delle World Series, si sono sintonizzati su Fox 12,2 milioni di spettatori, l’audience più bassa di sempre. Gara 2 è andata solo marginalmente meglio: 12,9 milioni. Per fare un paragone con il football, nel fine settimana che ne ha preceduto l’inizio, l’incontro tra Florida State e Notre Dame ha avuto numeri superiori e il Sunday Night fra Denver Broncos e San Francisco 49ers è stato visto da quasi il doppio di americani. Perfino il calcio ha dati molto più lusinghieri: 25 milioni per Stati Uniti-Portogallo al Mondiale.
E non è solo il fatto che i Kansas City Royals insistano su uno dei più piccoli mercati della Mlb. L’ultima volta che si giocarono il titolo, nel 1985, la media degli spettatori fu 34,5 milioni (allora gli avversari erano i St. Louis Cardinals, adesso i San Francisco Giants). Dal 2004 al 2013, il rating della “partita della settimana” sulle reti nazionali ha perso il 30%, da 2,1 a 1,4 milioni. Dal 1995 allo scorso anno, quello delle World Series è crollato del 54%, da 19,5 a 8,9 milioni.
Dieci anni fa, era lo sport da guardare in tv per l’11% dei ragazzi fra i 12 e i 17 anni; nel 2013 la percentuale è al 5,8. In un sondaggio sugli sportivi preferiti fra gli appassionati dai 12 anni in su, Lionel Messi è quarto; Mike Trout, considerato il miglior giocatore di tutta la Mlb, 100°. Nel ’95, quando l’età media degli americani era 39 anni, quella dei tifosi era 38 per il baseball e 31 per il basket; adesso si è alzata a 44 in generale, ma per la Mlb a 47 e per la Nba a 34. Due anni fa, durante la stagione regolare, il numero di spettatori per la Nba su Abc è stato quasi il doppio di quello per la Mlb su Fox. Ce n’è abbastanza per dichiarare la crisi del baseball, giusto?
Sbagliato. Più di 30 mila persone a partita sono entrate negli stadi negli ultimi 10 anni, una media superiore all’Era degli Steroidi 1995-2003, quando i fuoricampo trasformarono il baseball in uno show pirotecnico. I nuovi contratti con le reti nazionali Fox, Tbs e Espn valgono 1,55 miliardi di dollari l’anno, più 102% su quelli precedenti. Poi ci sono quelli con le tv locali: i Los Angeles Dodgers ne hanno firmato uno per 8,35 miliardi di dollari e i Philadelphia Phillies uno per 5 su 25 anni. Dal 1995, il fatturato della Mlb si è moltiplicato per sei, da 1,4 miliardi a più di 8. I NY Yankees sono valutati 2,5 miliardi di dollari, più di ogni altra franchigia in qualsiasi sport. E se dal 1992 a oggi la media per la Nfl è cresciuta da 129 milioni a 1,17 miliardi (+10,5% l’anno), quella della Mlb è passata da 110 milioni a 811 (+9,8%). Meglio di Nba (634 milioni, 8,8%) e Nhl (413 milioni, 9,1%). Quest’anno lo stipendio medio è stato di 4 milioni: una star come Clayton Kershaw, il pitcher dei Dodgers, arriva a 30,7 ma i 18,5 di un esterno mai andato all’All-Star come Shin-Soo Choo (Texas Rangers, 31 anni) sono più di quanti ne prenda Peyton Manning, forse il miglior quarterback nella storia della Nfl. Ce ne è abbastanza per dichiarare l’età dell’oro del baseball, giusto? Sbagliato. Per la prima partita delle World Series...