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 2014  novembre 03 Lunedì calendario

La Procura di Roma disponibile a riaprire le indagini sul caso Cucchi • La Corte dei Conti smaschera le bugie delle Regioni • Solo un ricercatore su cento trova lavoro nelle università • Dobbiamo azzerare le emissioni di gas serra se vogliamo salvare la Terra • Rubata la scritta «Arbeit Macht Frei» nel campo di Dachau Cucchi Il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, a proposito della morte di Stefano Cucchi: «Non è accettabile, dal punto di vista sociale e civile prima ancora che giuridico, che una persona muoia, non per cause naturali, mentre è affidata alla responsabilità degli organi dello Stato»

La Procura di Roma disponibile a riaprire le indagini sul caso Cucchi • La Corte dei Conti smaschera le bugie delle Regioni • Solo un ricercatore su cento trova lavoro nelle università • Dobbiamo azzerare le emissioni di gas serra se vogliamo salvare la Terra • Rubata la scritta «Arbeit Macht Frei» nel campo di Dachau Cucchi Il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, a proposito della morte di Stefano Cucchi: «Non è accettabile, dal punto di vista sociale e civile prima ancora che giuridico, che una persona muoia, non per cause naturali, mentre è affidata alla responsabilità degli organi dello Stato». Quindi, dice, «se emergeranno fatti nuovi o comunque l’opportunità di nuovi accertamenti, la Procura è sempre disponibile, come in altri casi più o meno noti, a riaprire le indagini». Regioni Da quest’anno la Corte dei Conti ha il potere di controllare e certificare i conti dei governatori delle regioni, grazie a una norma dell’ottobre 2012. Fra i casi più controversi c’è il Piemonte, dove la magistratura contabile ha negato la “parifica”, cioè la certificazione, di parte del bilancio. Una relazione della Corte dell’11 luglio parla di «dubbi sulla corretta iscrizione a bilancio della anticipazioni», cioè di oltre due miliardi di euro prestati dal Tesoro nel 2013 per pagare gli arretrati alle imprese fornitrici della sanità. La Corte nega in blocco la parifica del bilancio 2012 in Campania. Molto duro poi anche il giudizio sulla Liguria, dove la Corte nega il timbro su 91 milioni di “residui attivi” (crediti presunti ma in realtà inesigibili), su 103 milioni di cessioni di immobili e su 17,5 milioni di operazioni in derivati con la banca americana Merrill Lynch. Assai seri anche i problemi del Veneto, anch’esso a rischio bocciatura: la requisitoria del magistrato parla di «errori» di contabilizzazione dell’indebitamento e «rappresentazioni contabili scorrette». Ma pure le giunte che passano l’esame non ne escono bene. Nelle provincie autonome di Trento e di Bolzano spese “di rappresentanza” dei due presidenti per decine di migliaia di euro non hanno giustificativi ritenuti credibili. In Toscana nel 2013 emerge uno scostamento al rialzo addirittura del 75% delle spese fra preventivo e consuntivo, da quota 10,4 miliardi fino a 18,4 miliardi. Quanto al Friuli-Venezia Giulia, la Corte mostra che presenta 2.800 dipendenti, ma altri 1.700 lavorano per la stessa Regione, fuori bilancio, in un «sistema satellitare composto da enti, agenzie, aziende, società, enti funzionali». In Calabria nell’esercizio del 2013 sono stati riconosciuti oltre 2,3 milioni di debiti senza copertura ai quali aggiungere 24,5 milioni di debiti «da riconoscere » già pagati a seguito di pignoramenti senza però copertura. In totale quasi 27 milioni di debiti scoperti. Ricercatori Solo un ricercatore precario su 100 nelle università italiane ha davanti a sé una possibilità vera di stabilizzazione. Secondo l’Apri, associazione dei precari della ricerca, esistono 2.450 ricercatori a tempo determinato di tipo A, cioè quelli che hanno durata triennale, rinnovabili per altri due anni e poi fine, si fermano lì, non possono fare altro. Ci sono 15.237 titolari di assegni di ricerca di vario tipo, in pratica persone che lavorano nelle facoltà come dei borsisti, dopo essersi procurati da soli i fondi per la loro attività ma che non otterranno mai alcuna stabilizzazione. Poi ci sono 224 ricercatori a tempo determinato di tipo B, con contratti di tre anni, gli unici che possono portare alla promozione a professore associato se, al termine dei tre anni, avranno conseguito l’Abilitazione Scientifica Nazionale (Amabile, Sta). Clima Secondo l’agenzia Onu per i cambiamenti climatici (Ipcc) se si vogliono evitare danni «gravi, diffusi e irreversibili», il rilascio di gas serra causato dal consumo di combustibili fossili dovrà essere azzerato entro la fine del secolo. Secondo gli scienziati, per trovare concentrazioni simili di fas serra nell’atmosfera si deve risalire a 800mila anni fa. La buona notizia, secondo l’Ipcc, è che potremmo disporre degli strumenti necessari per affrontare il problema, a patto di volerlo fare davvero. Per superare il picco delle emissioni nel 2020 e azzerarle nel 2100 si stima che gli investimenti nei campi delle energie alternative e dell’efficienza energetica dovrebbero aumentare di diverse centinaia di miliardi di dollari all’anno prima del 2030. Dachau Nel campo di concentramento di Dachau è stata rubata la porta di ferro con la scritta «Arbeit Macht Frei». La direttrice del Museo di Dachau, Gabriele Hannermann, ha parlato di una «profanazione». Secondo le prime indagini gli autori del furto sono arrivati a bordo di un veicolo, hanno scardinato la porta di ferro con l’iscrizione (che misura due metri per uno e fa parte di una grande cancello che delimita l’ingresso dell’ex campo di concentramento) e sono scappati senza lasciare traccia. Nel dicembre del 2009 la grande scritta in ferro battuto, collocata all’entrata dell’ex lager di Auschwitz, fu rubata su istigazione di un estremista neonazista svedese, Anders Högström, poi condannato a due anni e otto mesi di reclusione insieme a due complici polacchi. L’iscrizione venne ritrovata, divisa in tre parti, in un bosco nelle vicinanze.