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 2014  novembre 03 Lunedì calendario

DOMANDE

& RISPOSTE -
Quali sono i vantaggi della vigilanza unica per i risparmiatori?
Con la vigilanza unica affidata alla Bce vengono uniformate le pratiche ispettive, è più omogeneo il confronto dei dati, così come le comunicazioni in un contesto di maggiore confrontabilità degli istituti di credito. Una visione di insieme del sistema bancario europeo aiuterà a individuare per tempo le aree di crisi e a limitare i casi di sfiducia nei prestiti interbancari, che si riflettono sui tassi applicati alla clientela.

Che cosa succederà in caso di fallimento di una banca?
In troppe crisi bancarie di questi anni, all’estero è intervenuto lo Stato e quindi i costi e i rischi sono stati trasferiti alla collettività. Con il nuovo Meccanismo di risoluzione delle crisi la palla passa ora agli azionisti e, pur con priorità diverse, alle diverse categorie di obbligazionisti (il cosiddetto “bail-in”). E alla fine anche sui depositanti oltre i 100mila euro. Tocca a chi ha investito pagare il conto di una cattiva gestione degli amministratori. In caso di gravissima crisi bancaria le azioni sono certamente le più esposte. Nella fase d’emergenza interverrà rapidamente un board europeo, già definito. Le autorità nazionali saranno responsabili dell’esecuzione degli schemi di risoluzione sotto istruzioni del board europeo. Se una di queste non ne rispetta le decisioni, il board potrà intervenire direttamente sulla banca. Il board dovrà sviluppare i modi per rafforzare la capacità di prestito del Fondo di risoluzione.

Con la vigilanza unica sarà più facile aprire un conto corrente in un altro Paese europeo?
Non ci sono sostanziali mutamenti, restano differenze nelle modalità di tassazione. Le piattaforme dei sistemi di pagamento aiutano ad aprire conti anche in altri Paesi ed effettuare operazioni nel Paese di provenienza.

In Italia esiste già una tutela per i depositi bancari. Che cosa succederà al Fondo interbancario di tutela dei depositi una volta entrata in vigore la vigilanza unica da parte della Bce?
In Italia, in questi anni, hanno operato con successo il Fondo interbancario di tutela dei depositi e il Fondo nazionale di garanzia dei depositanti del credito cooperativo. Per questo le autorità italiane chiedono che venga preservata tale esperienza, che può essere un punto di riferimento anche europeo. Può diventare un pilastro per garantire i piccoli depositanti in caso di difficoltà bancarie e aiutare il Fondo europeo per la risoluzione delle crisi.