Chiara Maffioletti, Corriere della Sera 2/11/2014, 2 novembre 2014
I MAESTRI DI BALLANDO LA VITA (NASCOSTA) TRA AMORI E DELUSIONI
Sono entrati nelle case di milioni di telespettatori in punta di piedi. Ma anche facendo piroette, passi di salsa e giri di valzer. In nove anni e dieci edizioni, i maestri di Ballando con le stelle sono diventati volti (e corpi) noti per i fan del programma di Rai1. E non solo. Perché lo show di Milly Carlucci ha permesso a molti di loro di aprire scuole di ballo ma anche di prendere parte a fiction, film e spettacoli teatrali.
Ci sono i più famosi, i più amati, i più fortunati. Ma tra tutti loro, assicurano, il clima è sempre sereno. «Noi “veterani” ci conoscevamo prima del programma», spiega Natalia Titova. «Facevamo tutti danza agonistica, eravamo amici». Ed è grazie a Simone Di Pasquale (un altro maestro) se è a Ballando : «Ballavo con lui e l’ho accompagnato al provino ma per me il programma era tempo perso, non volevo farlo: eravamo nell’agonismo e potevamo fare bene. Milly mi ha dovuta convincere».
Per fortuna, visto che lì ha conosciuto il padre dei suoi figli, Massimiliano Rosolino. «Essendo atleta era competitivo e per spronarlo gli ripetevo: non ce la fai. È diventato un bel gioco, ma pensavo sarebbe finito con la trasmissione». E invece... «dopo Ballando mi ha invitata al cinema». Ci è andata. Ora i suoi bimbi sono come lei, che da piccola non riusciva a studiare pianoforte perché «bisognava stare fermi. La danza è il mio terzo genitore: mi ha insegnato ad affrontare le difficoltà e che se vuoi ottenere dei risultati devi investire sudore e pazienza». La delusione più grande legata allo show è stata con Lorenzo Crespi: «Era bravo, ma non entrava in gara, non voleva essere giudicato».
Tra i maestri più amati c’è poi Raimondo Todaro. «Avevo 18 anni quando sono arrivato a Ballando », racconta lui che nel frattempo è diventato papà e ha aperto una scuola di ballo: «È in provincia di Catania perché non mi sono mai voluto assentare del tutto. Voglio dare ai ragazzi siciliani le opportunità di quelli che vivono in città più strutturate». Sulla bio di Twitter ha scritto «Samba antimafia»... «perché è il mio ballo preferito. E perché penso che i ragazzini se non hanno niente da fare rischiano di inciampare. Io cerco di dire loro che possono sudarsi l’avvenire». Come lui, che è il maestro che ha vinto di più nello show... «È uno spettacolo ma siamo agonisti: facciamo di tutto per vincere anche quando si gioca a carte».
Quest’anno balla con Giusy Versace: «È spettacolare, non molla mai, ha sempre il sorriso». In diretta, durante un’esibizione, una delle sue protesi si è staccata... «Pensavo di doverla aiutare a livello emotivo. Non volevo si abbattesse. Ma la sua preoccupazione era rincuorare me». Tra i momenti memorabili di questi anni c’è però anche «una litigata furiosa con Heather Parisi: mi criticò per una coreografia, gliene dissi di tutti i colori. Avevo 18 anni... ma lo rifarei, avevo ragione». Se lui rivendica il carattere fumantino, la palma dell’insegnante più sexy, come ribadiscono i giudici, va a Samanta Togni.
«So di esprimere, quando ballo, una sensualità che nel quotidiano non ho», dice. Sarà. Ma il desiderio è «che si vedano anche le capacità tecniche». Che ha affinato presto: «Facevo gare da giovanissima. Ho anche rappresentato gli Usa». Finché ha incontrato l’uomo che avrebbe sposato: «Ho avuto mio figlio e per i primi due anni ho interrotto le gare». Qualche anno dopo è arrivata la chiamata per i casting dello show. «Avevo 23 anni: oggi 33. Ballando è importante, pensare di non farne più parte un giorno mi rattrista. Ma mi godo questi ultimi anni buoni».
Dopo il divorzio, a Ballando ha ritrovato l’amore : «Con Stefano (Bettarini, ndr ). Mi ripetevo che non doveva succedere ma certe cose capitano e basta». E se ora potesse scegliere un allievo? «Sparo alto: Obama. Secondo me è molto portato».
Samuel Peron invece punterebbe su Michelle Hunziker. Anche lui veterano, ha insegnato a ballare a tante donne note. «Ricorderò a vita la fatica tremenda che ho fatto con Valentina Vezzali. Pensavo che essendo una sportiva avrei avuto minori difficoltà, invece... Mi sono divertito perché si allenava molto ma, a differenza delle altre, era metodica: apprendeva continuando a provare, è molto meccanica». Con Anna Oxa invece è stato tutto intuitivo: «Era emozionante: iniziavamo a ragionare sul ballo a tavolino, era tutto diverso dal solito. Lo sforzo era rallentare le miriadi di idee alternative che aveva». Anche lui ha iniziato a danzare da bambino: «Perché ero troppo timido. La mia vita è nata con la danza e finirà così: cerco di sviluppare progetti che siano collegati, ma in Italia è difficile».
Oltre a Ballando , per Peron ci sono stati teatro, fiction e parecchi esami visto che a febbraio si laureerà in Scienze motorie. Il suo sogno per il futuro è vedersi felice. Nonostante le sfide e i piccoli dispiaceri. Come quelli che forse gli ha dato chi faceva parte della danza agonistica e gli sconsigliava di partecipare a Ballando ... «Soprattutto agli inizi c’è stato chi mi faceva pressione. Ma poi ho capito che spesso quelli che criticavano il programma erano gli stessi che speravano di entrarci».