Giordano Stabile, La Stampa 2/11/2014, 2 novembre 2014
LA FIRST LADY AFGHANA “GIUSTO PROIBIRE IL VELO”
L’ha detto nel suo impeccabile francese, durante un’intervista con l’Afp al palazzo presidenziale di Kabul, con in testa un elegante foulard vintage di Hermès. «È giusto proibire il velo. Hijab e burqa sono come paraocchi. Limitano la libertà di muoversi e di vedere». Un provvedimento, quello adottato da Sarkozy nel 2011 che la nuova First Lady afghana, Rula Ghani, vede del tutto naturale ma in Francia sollevò un dibattito acceso. «Ero scioccata. La gente ha la memoria corta».
Rula Ghani, invece, va parecchio indietro nel tempo. Classe 1948, nata a Beirut in una famiglia cristiana, ha incontrato il marito Ashraf Ghani all’Università americana della capitale libanese. L’ha sposato senza mai dichiarare di essersi convertita. Per tre anni ha vissuto con lui a Kabul, in un Afghanistan molto diverso da quello dei taleban, dove le ragazze di città studiavano e non portavano veli.
Rula, che il marito chiama con il vezzeggiativo di Bibi Gul, ha studiato anche a Parigi, nella prestigiosa Science Po, e alla Columbia University di New York. Parla cinque lingue, compresi arabo, persiano e pashtun. Un curriculum internazionale, da donna emancipata dell’upper class, che contrasta tremendamente con la realtà afghana, dove l’analfabetismo femminile è il più alto al mondo, dell’87%.
Rula ha già scioccato l’opinione pubblica affiancando il marito durante la campagna elettorale. Lui l’ha ringraziata in pubblico, nel suo discorso di insediamento del 29 settembre, per il suo impegno a fianco dei rifugiati. Prima di lei, la moglie di Karzai, Zeenat, non si era mai vista. Ora gli islamisti hanno un bersaglio ben visibile: «La straniera» che appoggia «la repressione delle sorelle musulmane in Francia», sono le reazioni sul Web alla presa di posizione sul velo.
Giordano Stabile, La Stampa 2/11/2014