Umberto Bottazzini, Domenicale – Il Sole 24 Ore 2/11/2014, 2 novembre 2014
LA MATEMATICA BEN SPIEGATA
Non più tardi di qualche settimana fa in queste pagine è stata sottolineata ancora una volta l’importanza dell’educazione matematica e civica dei nostri ragazzi. I dati Ocse fotografano la realtà poco lusinghiera in cui naviga il nostro Paese: quando si considerano le competenze matematiche generali negli adulti in Europa, l’Italia viene al penultimo posto seguita solo dalla Spagna. La situazione è ancor meno lusinghiera se si considera la fascia di età dei più giovani. Certo, la matematica non gode di una buona stampa, ha fama di essere una scienza arida che respinge anziché appassionare i ragazzi, insomma un ricettario di formule inutili da imparare a memoria! Si è spesso pensato di poter rimediare alla situazione semplicemente affidando la riforma dell’insegnamento della matematica all’uso sistematico in classe di computer, tablets e altri strumenti analoghi, sostituendo lavagna e gesso con lo schermo di un pc. Senza dubbio, avvalersi dei mezzi che la tecnologia oggi mette a disposizione è certamente utile, ma è illusorio pensare che da soli bastino allo scopo. Non da oggi la necessità e l’urgenza di intervenire decisamente sul sistema educativo nazionale sono sentite dalla comunità dei matematici. Così come non da oggi la riflessione e la ricerca sulla migliore didattica della matematica nella scuola – dalla primaria alla secondaria superiore – impegnano gruppi consistenti di docenti universitari e di docenti-ricercatori della scuola. Con occasionale, ma significativa, coincidenza con l’invito fatto da queste pagine, la commissione per l’insegnamento della matematica (CIIM) dell’Unione Matematica Italiana ha organizzato il convegno «Il valore formativo della matematica nella scuola di oggi» che si è tenuto a Livorno dal 16 al 18 ottobre scorso, dedicato a Federigo Enriques, che a Livorno è nato e ai problemi dell’insegnamento della matematica ha dedicato molte delle sue energie, dirigendo per decenni il «Periodico di matematiche», la rivista della Mathesis, l’associazione italiana degli insegnanti di matematica, e pubblicando le Questioni riguardanti le matematiche elementari, ancora oggi un testo di riferimento per gli insegnanti. Una nuova occasione per riflettere e confrontarsi sarà data dal convegno «Parliamo tanto e spesso di didattica della matematica» che si terrà a Castel San Pietro (Bo) dal 7 al 9 novembre organizzato da Bruno D’Amore. Con cadenza annuale, da quasi trent’anni D’Amore organizza in quella città convegni sulla didattica della matematica che vedono una partecipazione di insegnanti che supera largamente il migliaio. Tra i relatori in programma figura anche Daniele Gauthier, chiamato a illustrare l’interessante proposta didattica affidata a un suo manuale per la scuola secondaria di primo grado (Il bello della matematica ) in uscita in questi giorni. Il manuale coniuga l’aspetto cartaceo tradizionale con gli strumenti della moderna tecnologia, ed è corredato da un Quaderno di Lavoro e da un codice per accedere a MyMathLab e attivare l’edizione interattiva del libro e i contenuti digitali integrativi. La matematica che si insegna in quella scuola deve essere per tutti. E dunque, afferma Gauthier, l’«obiettivo è dare a chiunque gli strumenti matematici che permettono di essere cittadini di una democrazia matura». È un manuale che cerca di rispondere alla prevedibile domanda «A cosa serve la matematica?» offrendo agli studenti elementi per la comprensione del ruolo della matematica nella lettura della realtà, e presenta l’aritmetica e la geometria con un linguaggio che cerca di essere vicino a quello dei giovani. Ogni unità didattica oltre agli elementi della teoria, e agli "esercizi per imparare" e "per allenarsi" che uno si aspetta, e un "riepilogo per competenze", contiene una sezione sui quesiti Invalsi – ossia Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione – test internazionali e qualche esercizio in inglese perché, sostiene Gauthier «non possiamo ignorare che gli studenti sono e saranno sempre più studenti d’Europa e per questo devono incominciare ad avere gli strumenti per dialogare sulla propria cultura a livello europeo».
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Il bello della matematica, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori -Pearson, € 23,50
Umberto Bottazzini, Domenicale – Il Sole 24 Ore 2/11/2014