Gloria Satta, Il Messaggero 2/11/2014, 2 novembre 2014
MORANTE: «E ORA VI FACCIO RIDERE»
[Intervista a Laura Morante] –
FIRENZE Un accenno di baffi, guance divorate dalla couperose, abiti trasandati, capelli incolti: cosa ha spinto Laura Morante, raffinata (e spesso tormentata) musa del cinema d’autore, a ridursi così? «La voglia di far ridere», risponde allegra l’attrice che vedremo prossimamente nella commedia Ogni maledetto Natale di Ciarrapico, Torre e Vendruscolo.
Accanto a Corrado Guzzanti, Marco Giallini e Alessandra Mastronardi, Laura interpreta ben due ruoli esilaranti di suocera: una «trucidissima» proveniente dalla campagna e l’altra «svalvolatissima» rappresentante del generone romano.
Questa commedia in arrivo a dicembre (può essere definita un cinepanettone sui generis) non è il solo film a segnare la svolta comica di Laura: c’è anche l’imminente Se Dio vuole in cui l’attrice fa la mamma di un aspirante prete ed è sposata con Giallini, ancora lui, che non a caso ha scelto come interprete della sua prossima regia, Assolo.
A Firenze, ospite d’onore del Festival “France Odeon” diretto da Francesco Ranieri Martinotti, dove ha celebrato Alain Resnais (con il quale aveva girato Coeurs) e ricevuto il Premio Ferragamo, Laura racconta la sua nuova vita cinematografica. All’insegna del buonumore e del coraggio.
E’ nuova la voglia di far ridere?
«La commedia è un genere che mi piace da sempre, a condizione che parta da temi seri e non dimostri un’eccessiva connivenza con il pubblico. Insomma, non dev’essere basata su un umorismo facile. Altro requisito fondamentale: gli attori devono avere il coraggio di esporsi al ridicolo, come faccio io. Perché la commedia è l’arte più onesta».
Cosa intende?
«La distanza dalla realtà è dichiarata. Il dramma invece prevede la simulazione: il confine tra recitazione e verità è molto più ambiguo, c’è una mancanza di pudore che mi imbarazza».
Sarà una commedia anche “Assolo”?
«Sì, certo. Comincerò le riprese ad aprile e interpreterò una donna che rimane single suo malgrado. Niente più uomini, i figli sono andati via e a cinquant’anni deve reimparare a vivere da sola. A parte Giallini, ci saranno Silvio Orlando, Donatella Finocchiaro, Piera Degli Esposti. Dopo Ciliegine non vedo l’ora di tornare sul set».
Lei ha mai conosciuto la solitudine?
«Mai, nemmeno per sbaglio. Sono la sesta di otto fratelli e quand’ero piccola ogni pasto radunava l’immensa tribù, alla quale si aggiungevano parenti, visitatori, ospiti. Oggi la mia casa è il punto di riferimento di tre figli, numerosi animali, tanti amici. Con i miei ex Daniele Costantini e Georges Claisse mantengo rapporti affettuosi».
E il suo attuale marito, l’architetto Francesco Giammatteo, non è geloso?
«No, per niente. Sul set di Ciliegine ho riunito i miei tre amori: i due ex mariti come sceneggiatori, Francesco come produttore. Riesco a vivere in armonia con tutti perché ho sposato uomini che stimavo».
Ha un modello tra i grandi registi che l’hanno diretta?
«Più che ai maestri del cinema, io mi ispiro al disegnatore Schultz e ai suoi Peanuts. E in questo periodo, per prepararmi alle riprese di Assolo, riguardo le grandi commedie del passato».
Che ricordo ha di Resnais?
«Girare con lui è stata una delle esperienze più belle della mia vita professionale. Avrei voluto stare su un suo set anche senza recitare: era un universo a sé in cui anche gli attori che lavoravano da sempre con lui, come Dussollier e Azéma, alla fine delle riprese erano addolorati. Dopo l’ultimo ciak, Alain regalava a tutti noi un trofeo».
Cosa farà?
«Un film di Pupi Avati per la tv, Con il sole negli occhi, in cui interpreto un avvocato divorzista: quando il marito l’abbandona, incontrerà un ragazzino siriano profugo che le cambierà la vita. Poi interpreterò una storia drammatica con la regista Emanuela Pirovano e avrò accanto mia figlia Eugenia Costantini».
Lei, che lavora anche all’estero, che giudizio dà del cinema italiano?
«Potrò darne un’opinione solo quando la smetteremo di ragionare in termini d’incassi. Il denaro definisce il business, ma non ha mai fatto la qualità in nessun campo dell’arte».
Come si sente in questo periodo?
«Sono felicemente stupita di avere tanto lavoro. Ero pronta alla pensione e invece giro un film dietro l’altro. Un motivo in più per sorridere alla vita».